Il ristorante più romantico di Padova? Questa villa con giardino estivo dove il pesce non conosce segreti

Pubblicato il 27 maggio 2024

Il ristorante più romantico di Padova? Questa villa con giardino estivo dove il pesce non conosce segreti

Ci sono quei posti belli, belli in modo assurdo. Quei posti in cui non vedi l'ora di andare e in cui sai già che tornerai, quando avrai voglia di una cena veramente speciale, magari con il tuo partner o semplicemente per festeggiare un successo al lavoro o negli studi. Per me, Sucabaruca è l'osteria romantica per eccellenza e non lo dico solo perché Willy mi racconta che nel tavolino nel terrazzino del primo piano c'è stata una proposta di nozze. Te lo dico perché una volta entrati qui sembra davvero di fare un tuffo indietro nella storia, perché l'atmosfera così ovattata e romantica di questa villa può essere paragonata veramente a poche cose.


Qui il perfezionismo è di casa. La selezione dei piatti vede protagonista il pesce, ma non mancano le proposte di carne, vegane o vegetariane. E’ proprio chef Willy a raccontarmi che il segreto sta nel poter cambiare sul momento i piatti presentati in menù, aggiungendo o togliendo uno o più ingredienti, in modo da rendere queste proposte appetitose anche per chi ha scelto di non mangiare carne, pesce o derivati. Una piccola attenzione forse, ma che in realtà mi fa capire che si tratta di un locale adatto proprio a tutti, pensato per accogliere anche quelle comitive in cui ci sono tante persone e tutte con gusti diversi, cosa che succede sempre più spesso.


La mia prima curiosità, ovviamente, è perché aver scelto un nome come Sucabaruca. E’ proprio chef Willy a raccontarmi la storia di questo nome così particolare. Willy, orgoglioso papà di questo progetto, mi racconta di suo padre che gli aveva detto, per il suo essere così originale e fuori dalle righe, era proprio una “suca baruca”. Chef Willy, in realtà, ha sempre lavorato in cucina, ma era sempre mancato il coraggio per fare quel passo definitivo e aprire un locale tutto suo. Era proprio il padre ad accompagnarlo dal commercialista per capire come muoversi e come poter dare il via ad un'avventura tanto difficile come può essere aprire un locale proprio. Senonché, nel 2019, venuto a mancare il papà di Willy, ecco che il nostro chef si lancia in questa nuova avventura: un ristorante in cui l'estro creativo e l'attenzione alla scelta delle materie prime si incontrano per dar vita ad un connubio perfetto.


No, qui non si tratta di essere presuntuosi, si tratta di avere il coraggio di dire la propria e di esprimersi fuori dal coro. Come fuori dal dal coro, del resto, è proprio la struttura di Sucabaruca. Visto che avevo tanto sentito parlare di questo locale, avevo proprio voglia di fare un giro turistico per le diverse sale che (questo forse non lo sai!) originariamente erano le camere da letto della famiglia che ha vissuto qui prima ancora della vecchia gestione. Le stanze sono diventate sale intime, appartate, con quelle luci soffuse che fanno subito salotto di casa. E’ sempre Willy a raccontarmi che sono tantissime le coppie che vengono qui proprio alla ricerca di un'oasi di pace, non troppo distante dal centro di Padova.


Bene, ma noi siamo qui per cenare. Ci sediamo al tavolo e arriva subito il pane, soffice e tiepido, e intendo proprio soffice come una nuvola, fatta però di semi e curcuma. Profumatissimo e delizioso, il pane serve ad accompagnare il radicchio spadellato servito con una tagliatella di seppia cotta a 60 °: il benvenuto dello chef che, nel suo essere così intimo e raccolto, rivela tutta la perfezione della cucina. La seppia è sottilissima, delicata ma accesa dal retrogusto corposo del radicchio appena scottato e che per questo rimane ancora croccante. Siamo solo al benvenuto dello chef ma mi sembra davvero di trovarmi a cena a casa di qualcuno, perché si respira quel clima di intimità per cui vorresti chiedere permesso prima di entrare in ogni stanza. Non temere, però: qui ti sentirai subito il benvenuto. 


Sinceramente, mi dispiace non essere venuta qui in coppia perché credo che sia il posto perfetto per far colpo su qualcuno. Questo è il pensiero che mi accompagna verso la prima portata, quando ci viene servito il crudo di pesce che ha preparato per noi lo chef.

Abbiamo scampi, gamberi rossi di Mazara, tonno con crema di burrata, salsa alla fragola e crema di piselli. Il tonno rosso è un sashimi sfiziosissimo e, ti prego, assaggialo così com'è perché la consistenza è così compatta da farti sognare. Il gambero rosso, provato con la crema di piselli…non lo avrei mai pensato: la crema rimane leggermente ruvida e non si perde con la consistenza del gambero ma, anzi, riesce bene a contrastare. La burrata sul gambero è delicata e, nonostante non sia una fan del latticino con il pesce, qui devo dire che non risulta invasivo ma nel complesso rimane ben bilanciato. La vedi bene in foto: c'è anche una seppia, tagliata sottile e delicatissima. La crema di fragola esalta il sapore del gamberone, delicato ma che diventa subito vigoroso mentre lo scampo, dal canto suo, fa capolino e chiude una selezione alla quale non potrai dire di no. 


Per non farci mancare proprio nulla, assaggiamo anche un gambero al mojito. No, non è alcolico: il nome è dovuto al retrogusto di menta che rinfresca il palato e fa subito estate. Io non faccio la scarpetta, ma se vorrei farla tranquillo perché qui chiuderemo un occhio. La base è fatta di pomodoro, pepe e… basta! Quello che senti forte e chiaro è questo mix di rum, lime e menta che rimane comunque molto leggero.


Ci viene proposta una linguina con pesto di pistacchio, burrata e gamberoni. Si tratta di uno di quei piatti che chef Willy propone anche come alternativa vegetariana, perché basta togliere i gamberoni per avere una pasta che si rivela perfetta anche per chi ha scelto di non mangiare pesce. Ora, io sono siciliana, quindi sai che su certe preparazioni pretendo veramente tantissimo. Qui trovo finalmente un pesto di pistacchio che sa realmente di pistacchio: il colore non è quel verde chimico che troveresti nelle preparazioni industriali ma è leggermente grigiastro, esattamente come dovrebbe essere (diffida sempre del verde acceso delle preparazioni che troverai in altri locali…). Il gamberone, rigorosamente crudo, viene coccolato da questo manto di crema di pistacchio. Anche al palato, la sensazione è proprio quella di un cappottino che ti avvolge in una fredda giornata di autunno. E, come avrai notato, con la cucina di chef Willy riusciamo a prendere tutto il meglio che le stagioni hanno da offrire. Se il piatto torna in cucina vuoto, pulito, proprio spazzolato… vuol dire che lo chef è proprio quello giusto.


Quello che ci viene proposto come seconda portata è un guazzetto di tonno, coda di rospo, scampo, gambero e seppia. Il tonno, appena scottato, è indescrivibile perché arriva appena tostato fuori ma rimane succoso dentro. La materia prima qui si rivela nel pieno del suo splendore. La seppia rimane gradevole al palato mentre il gambero, dal canto suo, assorbe bene il guazzetto e ti lascia assaporare questo retrogusto speziato. La bisque rimane cremosa e per nulla invasiva, anche per chi (come me) ha il palato particolarmente delicato.


Il gratinato di tonno, polpo, gambero, capasanta e coda di rospo viene preparato solo per noi. Quella che vedi è una chips di cavolo nero mentre sotto abbiamo una crema di yogurt. Il tonno è corposo, umido al punto giusto, mentre la seppia rimane carnosa e con il pangrattato cambia ancora. Abbiamo qui l'ennesima sfumatura di una cucina che valorizza al meglio la materia prima, che di per sé è eccellente. A che servirà qui il cavolo nero? Regala quel retrogusto leggermente amaro che smorza il candore del pesce. 


Il bis di dolci era lì proprio per tentarci. Abbiamo una sfoglia con panna e fragole e una cheesecake. La sfoglia è praticamente un burro, fatta in casa ti si scioglie in bocca, mentre la fragola è delicata, la panna non è troppo dolce (e come sai non amo i dolci stucchevoli!) quindi per me è assolutamente promossa. E poi, insomma, parlavamo di afrodisiaco dopo una cena così… fragole, panna e cioccolato regalano un'ultima coccola al palato.


Sucabaruca è quel piccolo scrigno di emozioni al quale non potrai rinunciare. La professionalità di chef Willy e del suo staff ti coccoleranno dal primo all'ultimo momento per farti capire che esiste ancora un modo di fare ristorazione che parte dalla passione dello chef e, attraversando la sala, conquista proprio tutti. 

Osteria Sucabaruca
Via Palestro, 29 - Padova
Telefono: 0498721636
 

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scritto da:

Elisa Bologna

Da piccola dicevo di voler diventare giornalista, così tutti avrebbero dovuto ascoltarmi. Crescendo, mi sono resa conto che l’amore per la buona tavola e per il vino avrebbe avuto la meglio su tutto: per 2Night scrivo per bisogno e mangio per passione.

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