Creola: 2 anni di creatività e made in Italy

Pubblicato il 13 novembre 2019

Creola: 2 anni di creatività e made in Italy

Se è vero – lo scriveva Shakespeare e chi oserebbe contraddirlo! – che “La rosa anche se non si chiamasse rosa conserverebbe comunque il suo profumo", è altrettanto vero che spesso i nomi che diamo alle cose nascondono significati più profondi, autentici e rivelatori di senso.
È per questo che quando si sceglie di aprire un locale, pub o ristorante che sia, il momento in cui si svela il nome è un vero e proprio rito, perché insieme a questo si svela anche la cifra e la direzione che abbiamo deciso di dare a quel preciso posto.
Per esempio “Creola” significa “creatività”, “innovazione”. Per questo motivo Amedeo e Pietro hanno scelto, due anni fa, di aprire il loro locale e di consacrarlo proprio in nome di tutto questo.

Quest’estate Creola ha spento due candeline e noi abbiamo pensato bene di chiedere a Pietro com’è andata.


Pietro, Creola è un bel nome da dare al proprio locale. A cosa avete pensato? In altre parole, qual è il concept che c’è dietro?
Volevamo dar vita a un pub, questo sì, ma che fosse in qualche modo diverso dai soliti. Non volevamo aprire un’imitazione o una riproduzione di cose e realtà che già esistono. In altre parole abbiamo voluto privilegiare l’originalità.


In cosa si vede il distinguo tra voi e gli altri? Cioè, in che senso parlate di originalità?
Abbiamo voluto celebrare con fierezza il Made in Italy, ma reinterpretandolo con creatività. Questo si manifesta in ogni scelta che facciamo, nei menu che serviamo e nei prodotti che proponiamo, con grande rispetto per le peculiarità regionali e dei ritmi stagionali.
Il nostro obiettivo è quello di rinnovarci, siamo sempre e costantemente alla ricerca di nuovi trends, siamo attenti a intercettare elementi nuovi che ci aiutino a trasmettere la passione per il nostro mestiere.

Qual è il bilancio di questi primi due anni?
Non possiamo che essere molto soddisfatti del nostro lavoro e della nostra esperienza fin qui. I risultati si vedono solo con sacrifici e tanto impegno, si iniziano a scorgere piano, ma alla fine ti travolgono senza che tu te ne accorga e siamo molto felici di quello che abbiamo e stiamo costruendo. Abbiamo i nostri clienti fissi e chi invece ci viene a trovare per la prima volta per poi tornare. Ecco, credo che il passaparola abbia svolto un ruolo chiave nella nostra promozione: sembra incredibile, è vero, ma nel 2019 il passaparola è ancora la più sensazionale campagna di marketing!

Quale credete che sia stato il vostro punto di forza in questi due anni?
Be’ sicuramente il fatto di esserci messi sempre nei panni dei clienti. Lavoriamo con amore e passione, ma il nostro motto è “Siate clienti prima che camerieri, chef e pizzaioli”. Troviamo che questo tipo di atteggiamento sia molto funzionale perché aiuta a dare sempre il massimo, scendendo dal piedistallo di chi si trova dall’altra parte e non capisce che invece bisogna cercare di accontentare i bisogni e i gusti del cliente.

Cosa si trova da Creola?
Come ti dicevo amiamo lavorare col Made in Italy, ci piace insegnare a cenare in maniera diversa, coniugando prodotti tradizionali con cotture e ricette creative, diffondendo così la cultura dello street food ed elevando in un certo senso i prodotti che siamo soliti vedere in altre vesti.


Siete aperti solo la sera, se non sbaglio. Con cosa si cena?
Con prodotti artigianali e locali, con le eccellenze del territorio e di ogni regione.

A proposito di eccellenze made in Italy, che ci dici del simbolo culinario del tricolore italiano?
La pizza? Beh, Creola è presidio di slow food, e cosa c’è di più slow che la lievitazione di 48 ore dei nostri impasti?


Questo permette di conservare elementi e proprietà nutritive dell’impasto e oltretutto garantisce la digeribilità del prodotto che, se non avesse questo tempo di lievitazione, lieviterebbe dentro lo stomaco.

Quali ci proponi o consigli?
Martina
è una di quelle che ci piace consigliare e che va per la maggiore. La base è bianca, con mozzarella fior di latte, pomodorini confit, caprino, capocollo croccante di Martina Franca e basilico fresco. Il sapore è estremamente delicato e leggero, eppure molto coinvolgente grazie alla croccantezza del capocollo e all’intensità acidula del pomodoro.


E poi consigliamo sempre le Mezze: si tratta di un’esperienza che si sdoppia in due metà pizze. Praticamente la base è divisa in due parti, una chiusa come quello che da noi si chiama “calzone” e la restante metà aperta. La Capo, per esempio, è un gioco acidulo con base interna margherita, mozzarella di bufala, pomodoro, basilico e l’esterno con mozzarella, pomodoro, capocollo e rucola.
La Terra è un’alternativa vegetariana: la parte interna è con mozzarella, melanzane, peperoni e zucchine, la parte esterna con mozzarella, caprino, pomodori confit e basilico.
Quanto al resto, tra i panini consigliamo su tutti l’H2, che per intenderci è simile a un bacon cheeseburger, ma che in realtà risponde ai dettami della cucina italiana. Al suo interno, infatti, troviamo capocollo croccante di Martina Franca, asiago, confettura di cipolla rossa di Tropea e insalata.

Quanto alla birra?
Ce n’è per tutti i gusti, rigorosamente italiana. Tante sono le etichette di birra artigianale (la Demi Beer è una di quelle che va per la maggiore).


Alla spina abbiamo l’intramontabile meneghina Menabrea, il birrificio più antico d’Italia. Si tratta di una birra normale chiara di bassa fermentazione, estremamente equilibrata e dal notevole sensore floreale.


Per chi preferisse invece le birre rosse, abbiamo la Laura, un artigianale salentina, non filtrata e non pastorizzata.


Il locale è veramente molto grande: avete due stanze interne e una esterna e organizzate spesso serate, invitando musicisti e ospiti anche molto noti. L'arredamento è assolutamente originale, elementi metallici si mixano a decorazioni più calde e rustiche. Avete intenzione di cambiare qualcosa nei prossimi tempi?
Be’ vorremmo sempre rinnovarci, accettando consigli e vestendo panni inediti. Si era pensato anche a un’apertura in veste da Bakery, ma è ancora tutto da dire.

Da Creola è tutto.

 Via Don Bosco angolo Via Pepe - Trepuzzi - 0832 753147

 

  • GLI ADDETTI AI LAVORI

scritto da:

Federica Miggiano

Ho iniziato prima a scrivere poi a parlare e camminare. Mi piace l’inchiostro, ma non ho tatuaggi. Da bambina volevo fare la ballerina, poi sono finita a studiare Filosofia. Nel tempo libero mi chiedo cosa voglio fare da grande. Amo il cinema, la fotografia, la musica live e i carboidrati.

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