I ristoranti di Bari che nell'ultimo periodo si sono distinti per innovazione
Pubblicato il 29 ottobre 2025
Bari è una città che ama guardare avanti pur tenendo salde le proprie radici. Negli ultimi anni, alcuni suoi ristoranti (e quelli nei dintorni) hanno deciso di ripensarsi: chef emergenti, spazi rinnovati, menù che cambiano con le stagioni, incursioni creative nella tradizione. In un panorama gastronomico dove spesso la formula della “stessa carta da anni” domina, queste insegne hanno scelto di puntare su movimento, coraggio e reinvenzione, tuttavia, lungi dal trasformarsi in locali “alla moda”, mantengono rispetto per il territorio, senza timore di osare.

Nel cuore di Bari, dove troviamo La Bul, un locale che ha scelto la strada della coerenza con evoluzione. La cucina dello chef Antonio Scalera è decisamente moderna, con particolare attenzione ai prodotti e alle ricette pugliesi; la carta cambia, le scelte si adattano alle stagioni, e l’ambiente mescola vintage e sobrietà - per la guida Michelin è il ristorante dove si serve “cucina moderna di alto livello accompagnata da vini scelti con intelligenza”.
I clienti apprezzano anche il servizio attento, il pane e i grissini fatti in casa, sintomo di un’attenzione anche ai contorni, che sono dettagli che molto spesso fanno la differenza. Lo chef infatti mantiene le promesse della qualità anche quando la clientela aumenta, d’altronde Scalera è uno chef a cui piacciono le sfide e che ama mettersi in discussione, che non vede mai i suoi piatti come “definitivi” ma come tappe di un dialogo continuo con il locale.
La Bul è l’esempio che il rinnovamento non sempre è rivoluzionario: a volte è una cura costante, un affinare il dettaglio, un rifinire il menu pur restando fedeli a un’identità. Per chi cerca ristoranti in città che guardano avanti senza sembrare in crisi d’identità, La Bul è un riferimento sicuro.
La Bul – Ristorante - Via Pasquale Villari, 52 - Bari T.: 0806198162

Su Corso Vittorio Emanuele II abbiamo Biancofiore, un ristorante che da qualche tempo ha saputo rinnovarsi senza rinnegare la propria anima. È un locale che predilige il pesce, ma non è un ristorante “solo pesce” nel senso stretto del termine: al contrario, osa nei contrasti, alterna crudi e cotture, propone menù degustazione stagionali e una selezione di materie prime curata con rigore.
Camminando tra i tavoli del locale, ci si accorge subito del tocco estetico: l’ambiente è stato recentemente ristrutturato, con pareti dal look “scratched plaster”, vasi in terracotta e sedute concepite per far sentire l’ospite “a casa ma coccolato”. Le luci basse, le linee morbide e l’accoglienza discreta invitano a concentrarsi su quel che conta davvero: il piatto. Ad esempio, tra le proposte alla carta si trova la linguine con crema di datterino giallo, tartare di scampo, limone e carciofi croccanti, mentre nei menu degustazione (8 portate) il ristorante offre percorsi “Dal mare” e “Dalla terra” con uno sguardo creativo e ambientato nel territorio. Bella anche la scelta dei “gran piatti” come sfilettati e mix di crudi, che cambiano spesso: nel menu 2025 compaiono varianti come “gran piatto di sfilettati (6 crudi)” e “battuto di gambero rosso con lamponi e ricotta di pecora”. Su Biancofiore vi è un apprezzamento quasi unanime, d’altronde è un locale delizioso, curato, con bella atmosfera. Personale gentile e veloce. Piatti ottimi, materie prime eccellenti.
Un dato che arricchisce il racconto: lo chef attivo nel progetto è Giacinto Fanelli, giovane cuoco barese che ha fatto esperienze fuori regione e che dall’interno del Biancofiore guida la cucina con ricerca e pragmatismo. Alcuni piatti “forti” portano la sua firma: il tonno in crosta di mandorle con cipolla in agrodolce, oppure ricette che si muovono tra terra e mare con tocchi agrumati, erbe selvatiche e accenti mediterranei.
Tra i pregi più citati: l’accuratezza nella scelta del pescato, l’attenzione alla freschezza come vincolo non negoziabile, l’eleganza della mise en place. In particolar modo, il crudo di mare è considerato quasi “la religione” locale, e Biancofiore si pone come uno dei suoi custodi più apprezzati.
In sintesi, Ristorante Biancofiore è una scommessa vinta: ha saputo conservare la sua vocazione marina, ha aggiunto cura estetica e slancio creativo, ha scelto uno chef giovane che parla territorio, e mantiene menu che mutano con le stagioni e con l’ispirazione.
Ristorante Biancofiore - Corso Vittorio Emanuele II, 13, 70122 Bari, T.: 080908 020

Al ristorante di Samuele Pastanella, in Via Niccolò Piccinni, appena entrati si percepisce l’intenzione di fondere memoria e innovazione, è sorto dove un tempo c’era “Il Sottosopra”, e lo chef Samuele con il fratello in sala hanno dato vita a uno spazio che propone sia menu à la carte che percorsi degustazione.
L’atmosfera accogliente, il personale cordiale, e una cucina che “colpisce” per originalità e qualità sono i punti di forza che hanno portato il ristorante a classificarsi tra i migliori ristoranti di pesce del barese, pur mantenendo un prezzo medio tutto sommato non altissimo – la spesa è di circa trentacinque euro a persona. Tra le proposte figurano crudi mare, spaghetto con cozze ai due datterini, orecchietta con stracotto di manzo al Negroamaro, cavatello ai tre crostacei. Cosa aspettarsi nel concreto? Cibo stupendo, vini eccellenti e servizio impeccabile, con clienti che tornano per quel mix tra eleganza e accessibilità.
Ciò che rende Samuele Pastanella interessante per la rassegna è proprio il carattere dinamico del menu: non è un locale che applica ricette che funzionano da anni, ma chiama continuamente la materia prima a dialogare con l’ispirazione. L’arredo, abbastanza moderno ma caldo, contribuisce alla sensazione che ogni serata possa essere diversa. È un indirizzo che invita la curiosità e la scoperta costante.
Samuele Pastanella Ristorante - Via Niccolò Piccinni, 110 - Bari T.: 0802368402

Ci spostiamo a Bitetto, dove Dorotea La Spaghetteria ha scelto un nome semplice che inganna, perché dietro la pasta c’è molto di più. Come la stessa gestione vanta, il menu “è in costante evoluzione, con proposte sempre fresche e innovative, anche personalizzate per occasioni speciali”. Questo è già segno dell’atteggiamento che cerchi: non accontentarsi mai. Perché da Dorotea si ama giocare con le tradizioni, stravolgendo i classici con creatività e rispetto per il gusto, un modo elegante per dire che qui la pasta non è rigida ma vive. Il menu comprende varianti intriganti, condimenti stagionali e attenzione alla freschezza, insomma è un locale che parla ad appassionati di pasta con sensi affamati di novità: chi entra può trovare un piatto che conosce, ma reinterpretato con leggerezza, o qualcosa di del tutto inatteso.
Dorotea è l’esempio perfetto del piccolo ristorante che non teme la trasformazione: modifica, aggiorna, sorprende.
Dorotea La Spaghetteria - Via Andrea Costa, 21 - Bitetto (BA), T.: 3473748939
Le foto interne sono tratte dalle pagine social dei locali citati, la foto di Dorotea è di 2night. La foto di copertina è di 2night, shooting di Gaga Jovanovic per Dorotea.
scritto da:
Giornalista classe 2002. Sono di Bari, quindi so dire correttamente "patate, riso e cozze". Amo la buona tavola, il vino, la birra artigianale, non necessariamente in quest'ordine. La coscienza non va d'accordo con la gola, ma per fortuna sono un falso magro! D'altronde anche nell'insalata ci vuole l'olio... Pratico sport per continuare a mangiare.
Via Andrea Costa 21, Bitetto (BA)