La Venezia che non ti aspetti pulsa di vita con i suoi ristoranti fine dining

Pubblicato il 15 dicembre 2024

La Venezia che non ti aspetti pulsa di vita con i suoi ristoranti fine dining

Eccone 7 da provare assolutamente

Sei uno "scroller" seriale di esperienze gastronomiche su Instagram? Se la risposta è sì, probabilmente ti sei convinto che tutti ristoranti del mondo propongano sempre la solita minestra, diversamente infiocchettata. La verità è un'altra, almeno nella città di Venezia, che con i suoi ristoranti fine dining offre una scena gastronomica vivace, dove tradizione lagunare e sperimentazioni estrose si incontrano felicemente. Il consiglio è di provare almeno una di queste mete ispirazionali, immaginando di vivere in un universo senza connessione internet e senza smartphone: niente confronti immediati con altre virtuali mete del gusto, niente post in tempo reale della prima forchettata, niente recensione "sur place", niente materiale video per il prossimo reel. In poche parole: abbassate i livelli di dopamina da social network facendo un pasto alla vecchia maniera, un pasto analogico. A portare sollecitazioni eccitanti ci pensano loro, le portate fine dining. 

Il ristorante familiare dalla verve contemporanea 

Vittoria 1938 è un ristorante amato dai veneziani veraci perché ha una storia che si intreccia con quella della città (dal 1938 si trova nel sestiere di Santa Croce, a pochi pasi dalla stazione ferroviaria) e perché è portato avanti da una giovane coppia capace e volenterosa. Lo chef Nicolò Trento propone una cucina locale riattualizzata con un mix di ingredienti autoctoni ed esotici in un ambiente raccolto e dalle linee pulite con un'illuminazione raffinata. Il piatto che descrive al meglio la filosofia dello chef? Il Baccalà 360° che indica un utilizzo totale dell'ingrediente, compresi lingua, trippa e pelle. 
Vittoria 1938. Calle Lunga, 745 - Santa Croce, Venezia. Tel: 041718500

Il ristorante con nove tavoli 

Solamente nove i tavoli de Il Ridotto, un piccolo, è proprio il caso di dirlo, gioiello veneziano gourmet nato nel 2006 dalla passione dello chef Gianni Bonaccorsi che conta su materie prime di qualità assoluta, stagionalità, ricerca e ispirazione, affiancato dal figlio Nicolò. Ci troviamo a ridosso di Piazza San Marco con la possibilità di fare una sosta anche a pranzo, con menù degustazione e alla carta. Tra i piatti: Porcini, zucca, verza e scampi; Pescato del giorno, salsa d’ostrica, coulis di amoli e lattuga croccante; Pan perdu con frutta speziata e zabaione al whisky torbato. 
Il Ridotto. Campo SS. Filippo e Giacomo, 30122 Venezia. Tel: 0415208280

Il ristorante di cucina fusion lagunare

Di nuovo a San Marco, questa volta nello storico ristorante del "gatto che ride", insegna veneziana dal 1940. Difficile rendere a parole il suo stile che abbraccia la tradizione della cucina veneziana, applicando tecniche contemporanee ed influenze orientali. L'ospitalità resta un valore chiave, che si traduce in un ambiente informale e in una cucina schietta e genuina guidata da Leonardo Bozzato e Davide Scarpa. Dalla carta: Crudo di Scampi, Ricciola Affumicata, "Garusoli" con brodo dashi yuzu; Cappelletti farciti alla lepre con salsa pevarada, erbe di campo e lumache; Filetto di rombo yakitori con pakchoi, salsa tom yam e paprika affumicata. 
Chat qui rit. Calle Tron San Marco, Venezia. Tel: 0415229086

Il ristorante dal menù ristretto 

Solo 9 portare per il menù di Local, ristorante fine dining dall'atmosfera rustico-elegante, palcoscenico per le creazioni dello chef campano Salvatore Sodano, e per il benvenuto cordiale del Maître Sommelier Manuel Trevisan. I piatti sono radicati nella tradizione, con uno sguardo coraggioso al futuro: dal risotto di gò al menu a 7 o 9 portate preparato con i migliori ingredienti locali e sapori esotici indovinati, proprio come accadeva ai tempi della Serenissima.
Local. Castello 3303, Venezia. Tel: 0412411128

Il ristorante aperto dal soldato austroungarico

Curiosa la storia di Hostaria da Franz che apre a fine Ottocento per mano del soldato Franz Habelen. Ora il locale è guidato da Maurizio Gasparini che tesse le fila di una cucina prevalentemente di mare con pesce, frutta e verdura dei mercati veneziani. Tutta la genuinità della cucina dei "veci" con tecniche di cottura all'avanguardia e di alto livello. Mazzancolle nostrane con salsa Mole e cavolfiore; Spaghetti al burro affumicato e garum di sarde; Coda di rospo laccata alla brace con cavolo nero e salsa satay. 
Hostaria da Franz. Salizada San Antonin 3499, Castello. Tel: 0415220861

Il ristorante stellato all'ombra del glicine

Lungo Rio de la Frescada, non molto distante da Campo dei Frari, una graziosa corte esterna accesa dal glicine conduce al Wistèria (tradotto dall'inglese: glicine), ristorante una Stella Michelin la cui cucina è diretta da Valerio Dallamano, "discepolo" degli Alajmo. Qui l'esperienza gustativa si basa sui prodotti del Mare Adriatico e del territorio veneto, dell’acqua e della terraferma veneziana. Un punto interessante è rappresentato la contaminazione tra ingredienti locali ed esotici di paesi lontani. Il menù degustazione di 6-8 portate si chiama Serendipity:  piatti a base di pesce, carne e vegetali che cambiano in base alle stagioni.
Wisteria. San Polo 2908, Venezia. Tel: 0415243373

L'osteria orgogliosamente veneziana

La tradizione è il caposaldo de L'Osteria di Santa Marina: i piatti della storia culinaria lagunare, il rispetto della materia prima, un posto caldo e accogliente nel cuore di Castello. L'innegabile estro della città tanto amata si ravvisa anche in cucina, dove tecniche all'avanguardia, ricerca e abbinamenti creativi esaltano la tradizione veneziana, anche cromaticamente parlando. Lo chef Agostino Doria disegna tre menù degustazione (di mare, di terra e il "Facciamo noi) e una carta interessante dove spuntano: Tartara di rapa rossa, uovo a bassa temperatura e tartufo nero; Tortelli cacio e pepe, lime e gambero; Filetto di rombo, cime di rapa, cavolo rosso e morbido di carote. 
L'Osteria di Santa Marina. Campo Santa Marina 5911, Venezia. Tel: 0415285239

Immagine di copertina di Vittoria 1938, altre immagini dalle pagine Facebook dei locali citati

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scritto da:

Martina Tallon

Amo mangiare ma sono sempre a dieta, non riesco mai a stare ferma anche se alla guida sono un pericolo, adoro andare per locali però sono un po' tirchia. Le contraddizioni sono il mio pane quotidiano: mai prendersi troppo sul serio.

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