A Gioia del Colle c'è un ristorante dove si mangia la tartare, si beve vino e ci si guarda negli occhi

Pubblicato il 8 febbraio 2024

A Gioia del Colle c'è un ristorante dove si mangia la tartare, si beve vino e ci si guarda negli occhi

“Scrivo o no?! Chiamo o meno?! M’ama o non m’ama?!”. Vi state conoscendo, siete in quella fase della vita in cui i dubbi e gli stupori sentimentali vi attanagliano e probabilmente non uscirete da questo tunnel di insicurezze nel giro di poche settimane. Eppure, mentre le farfalle nello stomaco svolazzano come mosche cieche, una cosa si fa sempre più certa: l’esigenza di scrutarvi e raccontarvi un po’ davanti a un buon calice di vino e una tartare di carne in un posto caldo, in cui le parole, i pensieri e gli sguardi scorrono fluidi come quel rosato di Provence. E c’è solo un luogo perfetto per chiarirvi le idee, che benedirà quel flirt o lo confinerà tra le maglie di una bella amicizia, in grado di regalarvi una serata ugualmente indimenticabile, a prescindere da come e se arriveranno mai a destinazione le frecce di Cupido.


Sto parlando di Panta Rei - Enoteca & Wine Bar, celebre e immortale bistrot di Gioia del Colle che da decenni vede crescere generazioni di amici, colleghi e fortunati viaggiatori sotto le sue volte a botte, spuntare cottarelle e, perché no, divampare e mettere alla prova folli amori. Insomma, che vede animarsi vite, in un perfetto ed elegante caos dal sottofondo jazz. Qui vi imbatterete in Marcello Ripa, oste e sacerdote di questo tempio della convivialità e delle metamorfosi, che da ben 38 anni fa questo mestiere, portando avanti Panta Rei da quasi due decenni. Marcello, con il suo incredibile staff, ci guida lungo un percorso di gusto senza uguali, che ci fa comprendere perché c'è chi è pronto a fare anche 100 chilometri per passare una serata nel suo locale. 


Il nostro tour dei sapori comincia con un antipasto a base di tataki di baccalà e frutto della passione, un piatto armonico e freschissimo che accende il palato e lo prepara a tutto ciò che ci aspetta dopo.


E mentre le ore scorrono veloci, ma con coscienza, e di fianco a noi vediamo passare taglieri di formaggi e salumi, prosciutti e carpacci, Marcello ci stravolge la serata con una strepitosa tartare di Fassona piemontese, accompagnata da funghi cardoncelli, pomodori essiccati e fonduta di pecorino; potrei descriverla riempendo pagine e pagine di word, ma sappiate che nessun aggettivo renderebbe giustizia a questa portata di carne pregiatissima.


Eppure il bello deve ancora venire, perché le capesante scottate con pancetta pepata, arachidi tostate, su base di crema di zucca butter nat, superano di gran lunga le aspettative di qualsiasi commensale dal palato raffinato. Un sogno ad occhi aperti e, fidatevi, quell’ultimo boccone, che rappresenta la fine dell’incanto dei sensi, è un crimine che andrebbe severamente punito!


Questo cammino tra i sapori si chiude, infine, con il tiramisù scomposto, un peccato di gola che va oltre ogni logica e demolisce qualsiasi presunta strada che avrebbe potuto anche lontanamente far intravedere la dieta iperproteica. E forse dovrò contraddire le premesse iniziali, perché dopo una cena del genere sfido chiunque anche solo a pensare che la persona dinanzi a voi, in quel tête-à-tête, non v’ama. Errata corrige: da Panta Rei il vostro Cupido non riuscirà a smettere di guardarvi e si siederà a tavola con voi per fare la scarpetta!



Panta rei - Via Michele Petrera, 9 - Gioia del Colle (BA). Tel: 3933614208

  • RECENSIONE

scritto da:

Giuliana Vendola

Murgiana classe ’94. Laureata in Scienze Filosofiche, bioetica, etica ed antropologia, scrivo per Il Quotidiano Italiano. Presto sempre attenzione ai miei luoghi, ai loro odori e sapori, al loro irrompente domandare. Quando ero bambina mia madre mi propose un corso di nuoto, io le mostrai le mie sgangherate poesie. Lei capì che ci avrebbe pensato la scrittura ad aumentare la mia capacità polmonare.

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