Ghiotto Panzerotto è l’insegna che ha fatto della cucina barivecchiana un must alla portata di tutti
Fuori dal diabolico centro di Bari c’è vita, tanta vita. E ristoranti. Oggi il navigatore ci porta da Ghiotto Panzerotto, in via Papa Pio XII, 43, e lo fa con un intento molto preciso. Siamo qui per una vera e propria ossessione gastronomica contemporanea: gli Spaghetti all’Assassina. Ma non solo. Infatti, come recita l’insegna, questa è la casa del “panzerotto fatto bene”, su cui i partner in crime Beppe Girone e il suo socio Danilo Cecchinato, hanno speso notti di prove. Ma i veri ghiotti non possono fermarsi a un primo e a uno street food. Così il team di Ghiotto ne ha combinata un’altra. Ha lanciato il brand Don Pollo: sette marinature per sette secondi spaziali, tra cui non mancano anche i cavalli di battaglia dello street food mondiale, cioè patatine, alette e bocconcini. Fate spazio nello stomaco: qui si mangia forte.
Iniziamo proprio dal panzerotto, quasi fosse un antipasto. La genesi del panzerotto più ricercato di Bari inizia nelle notti insonni di Beppe e Danilo, impegnati a studiare il giusto equilibrio per il proprio impasto. Si parte con 60 ore di maturazione, che permette lo sviluppo della maglia glutinica, creando un prodotto leggero e digeribile. Il risultato? Un panzerotto fragrante, fumante, ricco, ben farcito, servito alla giusta temperatura – che è quella dell’inferno – da mangiare seduti o in piedi, a gambe larghe, come da tradizione, appena fuori dalla veranda.