Chi ti prepara un primo piatti pazzesco, e non solo tradizionale, a Venezia

Pubblicato il 28 maggio 2025

Chi ti prepara un primo piatti pazzesco, e non solo tradizionale, a Venezia

Tante volte il mondo si divide in due, e al ristorante si vede in tanti modi. Una di queste è la scelta tra primo e secondo: salvo le occasioni (bellissime) dove ci concediamo davvero un pasto completo con tutte le tappe previste, di solito ne scegliamo uno tra primo e secondo come parte principale del nostro pasto, magari accompagnato da atnipasti o contorni. All’estero no, ma di certo vale per tutte le città d’Italia, e chiaramente Venezia non può fare eccezione. Questo pezzo però è dedicato soltanto al “team primo”, per andare a vedere dove mangiare un buon primo nella città lagunare, che sia per qualità, particolarità, quantità o prezzo. Ecco insomma, se sei uno di quelli che prende sempre il primo o anche no, una bella lista di consigli dove mangiare un piatto di pasta, di ravioli o di risotto in laguna.

Un primo alla veneziana


I 4 Feri Storti è un indirizzo storico della città di Venezia, anche se si trova dalle parti di San Polo solo da qualche anno. Osteria veneziana classica, con i piatti della tradizione e quello spirito un po’ rustico, che è alla base della genuinità dei loro piatti. Tra i primi, non si possono non citare quelli alle cozze alla malamocchina o il superclassico nero di seppia, ma il menù non è fisso per davvero, bisogna vedere cosa offre la laguna in stagione. Se cerchi un’esperienza veneziana autentica, i 4 feri, infilati in una calletta tranquilla appena dietro a Campo San Polo, sono il posto giusto.
Osteria ai 4 Feri Storti. Calle Bianca Cappello 1278, San Polo – Venezia. Tel. 0415282144


Solo primi, ma che primi

E poi ci sono quei ristoranti in cui la scelta tra primo e secondo semplicemente non c’è: Mare Magno infatti (salvo rare eccezioni) propone solo primi, con la pace di quelli del “team secondo” che si attaccheranno. Ma non vi andrà mica male: le paste, gli gnocchi e i ravioli sono tutte fresche, con sapori squisiti che possono andare da un classico ragù bolognese o d’anatra fino a combinazioni più ricercate come ricotta, pistacchio e dadolata di verdure, per una cucina che sa ben combinare con esperienza una componente dalla base rustica con una sensibilità più delicata. Le quantità e i prezzi sono onesti (16 euro per un piatto), e davvero niente male se pensiamo che Mare Magno si trova in Fondamenta San Simeon Piccolo, proprio davanti alla stazione.
Mare Magno. Fondamenta San Simeon Piccolo 565, Santa Croce – Venezia. Tel. 3279063635

Una busera e non solo


Ovviamente ogni locale che si rispetti ha il suo piatto iconico. Se si parla di una bella pasta alla busara (una goduria estrema a base di cozze, scampi e pomodoro) non puoi mancare l’Antica Adelaide, che prepara questo piatto di origine istriana con i bigoli. Non mancano ovviamente anche altri piatti, anche ottimi risotti, della tradizione veneziana più o meno classici, ma l’Adelaide è un locale che non rinuncia mai a un tocco di originalità e follia, uno specchio fedele del suo aspetto un po’ caotico e art nouveau e dello spirito del suo titolare. Occhio che i primi si ordinano minimo per due, ma ne vale la pena!
Osteria Antica Adelaide. Calle Priuli Racheta 3728, Cannaregio – Venezia. Tel. 0415232629


I ravioli freschi di stagione


Fresco, semplice e casalingo. È tutta qui (e voi direte poco) la magia di Aquila, un ristorante dall’atmosfera calda e intima a due passi dalla stazione, in Lista di Spagna. In una cucina che si muove delicatamente tra sapori naturali e genuini, prendendo ispirazione sia dalla cucina veneziana che italiana in generale, il fiore all’occhiello del locale sono i ravioli fatti in casa, che variano di stagione in stagione, senza cadere mai il cliché o banalità. Dall’ultimo menù, quelli al nero di seppia ripieni di salmone e ricotta. Non mancano comunque anche piatti di tagliatelle, sempre fatte in loco, o buonissimi risotti. Così come non cambia mai il servizio, sempre davvero attento e caldo.
Aquila. Rio Tera Lista di Spagna 160/A, Cannaregio – Venezia. Tel. 3479992459
 

 
Un primo tutto stretto


È in una calletta nascosta a Dorsoduro, vicino alla Libreria Toletta, e potrebbe pure darti vibes da posto turistico. E per certi versi forse lo è: al Vecio Marangon la clientela è internazionale, si sente più parlare inglese e francese che italiano, e sebbene il menù si conceda un paio di piatti italiani forse un po’ generalisti, con quelli veneziani vai sul sicuro. Dove caschi caschi bene, scegli il piatto che preferisci ma qui ci permettiamo di dirti che la tagliatella al nero di seppia è decisamente sopra le righe… il tutto in un contesto stretto stretto ma vivace, con un servizio spiritoso e un locale che sa essere al tempo stesso famigliare e ed educato. E attenzione: è spesso pieno, meglio prenotare!
Al Vecio Marangon. Calle della Toletta 1210, Dorsoduro – Venezia. Tel. 0412778554

 
Veneziano con contaminazione


Un buon ristorante lo puoi trovare sicuramente anche da solo, ma è sempre una scommessa. Ma quando te lo consiglia un veneziano vai sul sicuro. Un caso è stato quello del Vecio Portal, a Castello, tra San Marco e l’Arsenale. Un locale verace, con una corte interna spaziosa e una cucina veneziana che non rinuncia a qualche incursione in Sicilia (una storia di famiglia…). I primi di pasta sono abbondanti e vanno dai classici, per chi è più timoroso, ad abbinamenti meno scontati.
Al Vecio Portal – Laguna e Oltre. Campiello della Pescaria 3990, Castello – Venezia. Tel. 0415287765

 
Dove si mangia schietto

È chiaro che in una selezione del genere non può mancare il posto schietto e sincero, quello dalle grandi quantità e il buon prezzo, dove magari a pranzo fanno pure il menù del lavoratore. Al Bacco, Cannaregio in Fondamenta delle Capuzine, non si fanno complimenti e l’accento veneziano è bello marcato. E se la cosa ti spaventa, un bel piatto di spaghetti col pescato del giorno dovrebbe farti passare la paura. Con le belle giornate poi, l’atmosfera non è niente male, accanto al canale in un punto della fondamenta abbastanza lontano dalle parti più calcate in grado regalare un bon momento di tranquillità.
Osteria al Bacco. Fondamenta delle Capuzine 3054, Cannaregio – Venezia. Tel. 0415256093

 
Il risotto di gò


La cucina veneziana, come un genere musicale, hai suoi “sottogeneri”. Uno di questi si lega a Burano, una delle isole più importanti della laguna, e il risotto alla buranella è senz’altro il suo piatto più rappresentativo. Si fa con il gò, ovvero il ghiozzo, un piccolo pesce tipico della laguna dal sapore spiccato. Dove mangiarlo? I posti sono diversi (anche a Venezia “isola”), ma uno dei riferimenti principali non può che essere il Gatto Nero, storica osteria di Burano, in mezzo alle casette colorate dei pescatori.
Trattoria al Gatto Nero. Via Giudecca 88, Burano – Venezia. Tel. 041730120

 
Tipico veneziano, ma anche oltre


San Polo, altro indirizzo storico. Le Antiche Carampane è uno di quei ristoranti dove ogni tanto passa anche qualche vip, ma per quanto riguarda le cose importanti (cioè il cibo) siamo davanti a una cucina veneziana fino al midollo, ma che non rinuncia a tocchi di contemporaneità sia nelle ricette che nell’impiattamento. Anche gli ingredienti poi sono selezionati con cura: le origini sono il vicino mercato del pesce di Rialto e l’isola di Sant’Erasmo. In particolare, per quanto riguarda l’isola, le Carampane fanno parte di Osti in Orto, un gruppo di una manciata di ristoratori che hanno affittato un appezzamento di terra per coltivare le proprie verdure. L’atmosfera è famigliare ma anche raffinata, e la cantina poi ha una vastissima selezione di etichette per accompagnare al meglio gli spaghetti in cassopipa o i paccheri al pesce spada.
Le Antiche Carampane. Rio Terà delle Carampane 1911, San Polo – Venezia. Tel. 0415240165

Foto dalle pagine social dei locali.
Foto di copertina di I 4 Feri Storti.

  • RISTORANTI E PIATTI TIPICI

scritto da:

Damiano Fantuz

Amo la musica alternativa e trovo che negli anni Ottanta tutto fosse più bello. E amo Venezia e le sue osterie. Forse quello che mi piacerebbe di più sarebbe frequentare quelle stesse osterie, ma negli anni Ottanta

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