Novità a Venezia e terraferma: questi posti hanno reinterpretato i cicchetti veneziani in chiave orientale
Pubblicato il 21 luglio 2024
Se bevi un’ombra con il mignolino alzato li chiamerai stuzzichini o peggio, finger food, ma sappiamo entrambi che si chiamano cicchetti. *Da leggere con la voce di Barbero* Il nome viene dal latino ciccus ovvero “piccola quantità”, si pensa anche che rimandi alla parola ciccum, la parte più esterna del seme del melograno che nel tempo è diventato sinonimo di piccola quantità. Durante il Medioevo i bacari erano i vignaioli che arrivavano a Venezia per vendere il vino a Piazza S. Marco o nei mercati in città, per mantenere fresco il vino seguivano l’ombra del campanile di S. Marco, per questo il bicchiere di vino si chiama ora “ombra”. Lezione di storia finita, il cicchetto è quindi qualcosa di veneziano, ma qualsiasi cosa, se preparata nel modo giusto può essere un cicchetto. Queste piccole porzioni sono legate all'abitudine di incontrarsi con amici per mangiare e bere qualcosa assieme, ciacolando o spesso parlando male di qualcuno e questo lo si può fare in qualsiasi angolo del mondo, con qualsiasi cucina. Questo è quello che succede quando si unisce il cicchetto veneziano con la cucina asiatica.
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Kei Shu, e la sorella Yue hanno portato avanti l’esperienza nella ristorazione dei genitori che aprirono il primo ristorante cinese a Mirano 20 anni fa. Creano così il loro urban asian pub made in Cina, ma born in Italy: Shu. L’obiettivo di Shu è staccarsi dai cliché e stereotipi dei ristoranti cinesi in Italia portando il vero street food orientale con prodotti del territorio (il più possibile a Km 0). Dalla cucina escono fumanti i ravioli di mamma Ling, il piatto forte che va a ruba come l’oro, proprio come le altre specialità dello street food asiatico. Shu prende spunto dagli izakaya giapponesi, pub e osterie dove ci si trova con amici per mangiare assieme, e, come per i bacari, propone i suoi cicchetti e assaggi da condividere in compagnia. Qui ordini, metti in mezzo e ti sgomiti per prendere i pezzi più grandi, dal pollo firtto alla coreana in due tempi e "takoyaki", polpettine fritte ripiene di polpo e cipollotto, edamame, spring roll, samosa e ravioli con i gamberi. Di ravioli ce ne sono una montagna, quelli vegani, con vermicelli di soia, verdure, funghi e germogli, quelli al pollo, al manzo con salsa al curry, cotti al vapore e quelli di carne alla piastra. Se vuoi essere egoista e non vuoi condividere con il tavolo puoi prenderti un bel piattone con i bao di diversi tipi come quello con maiale sfilacciato cotto a bassa temperatura, cetrioli e arachidi, o il duck bao con l'anatra alle 5 spezie fritta. Queste e le altre proposte (bowl di riso, noodles, involtini) cambiano spesso quindi se fortunato che in una settimana ci sono sette sere diverse in cui andare. Il cibo si condivide sempre, il bere un po’ meno, Kei Shu ama le birre e farà di tutto per farle amare anche a te con proposte dai birrifici artigianali del territorio o di importazione dalla Cina.
Shu, Via Cavin Di Sala 218, Mirano (VE)
Tel. 0418657004
Che tutti amino Venezia è un dato di fatto, ci sono 10000 Km tra Venezia e Tokyo, e nonostante questo un cuoco e un imprenditore giapponesi decidono di aprire un ristorante di cucina veneziana tra le strade della metropoli, e, per sancire l’amore tra queste due realtà diverse ma incredibilmente simili, aprono nel 2022 a Venezia un'osteria di cucina fusion giapponese e veneziana: Koenji. In questo bacaro la cucina tradizionale veneziana incontra quella casalinga giapponese per una selezione di cicchetti che, in base alla materie prime disponibili dai fornitori, cambia ogni giorno. Alcuni esempi da contendersi con il tavolo sono: il delicato Baccalà allo yuzu, tsukune ovvero una polpetta di carne, con tofu, porro, panko e uova, glassata con una riduzione a base di salsa di soia su un letto di cavolo di Creazzo oppure il polipo bollito e marinato nella soia con una riduzione del suo brodo su un letto di verdure. Un cicchetto non può che essere accompagnato da un’ombra fresca o uno spritz, ma quando sei a Tokyo fai come gli edochiani (gli abitanti di Tokyo) e ti rinfreschi con un bicchiere di saké. Koenji non è solo adatto per un aperitivo con cicchetti ma il loro menù è ideale per cene e pranzi sperimentando qualcosa di nuovo come l’ Okonomiyaki ai Frutti di Mare ovvero un tortino a base di farina, uova e cavolo, la base può essere arricchita da ingredienti a piacere ed è preparata insieme ai frutti di mare. Il piatto giappo-veneto da provare sono i bigoli in salsa con sarde essiccate tramite il metodo Ichiyaboshi.
Koenji, Calle Larga, 2950, 30125 Venezia (VE)
Tel. 0415243178
Foto del testo dalle pagine social dei locali citati
Foto di copertina dall'archivio 2night di Koenji
scritto da:
Esco dal ‘98 con la bocca sempre piena di qualcosa da mangiare, per questo non parlo ma scrivo. Cerco in giro ciò che gli altri ignorano e amo raccontarlo, quindi se stai leggendo questo la direzione è giusta. Ogni storia può essere gustata, basta saperla condire bene.
Via Cavin Di Sala 218, Mirano (VE)
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