Alla scoperta della urban jungle del 98rto on the farm, dove vegani e carnivori possono andare d’accordo

Pubblicato il 3 luglio 2020

Alla scoperta della urban jungle del 98rto on the farm, dove vegani e carnivori possono andare d’accordo

Io, in prima persona mi rispecchio in questo eterno duello. Trovare un locale del genere è stata una bella scoperta.

Forse un’esagerazione dal momento che eticamente la questione è più complessa: ciò a cui mi riferisco, invece, è l’eterno disagio di dover scegliere un posto (non sempre il solito) che possa soddisfare le scelte culinarie sia degli amici carnivori che di quelli vegani/vegetariani.

Con il passare del tempo la “libertà in tavola” è diventata una filosofia sempre più sposata dai locali. Cosa vuol dire? Significa poter scegliere di mangiare quello che si vuole, trovando un punto di incontro tra gusti e specifiche richieste alimentari. Mi riferisco sia a chi sceglie di non mangiare carne o a chi deve necessariamente scartare dei cibi a causa di intolleranze alimentari.

98rto è la congiunzione tra due mondi solo all’apparenza opposti, aperto a comitive e famiglie che possono, appunto, sentirsi liberi a tavola.

Stiamo vivendo un momento storico molto particolare, dove un’uscita serale deve rispettare tutte le aspettative e deve coincidere esattamente con il migliore rapporto qualità-prezzo.

In poche parole qui le comitive e le famiglie miste, fatte di amici vegani, onnivori e con intolleranze alimentari possono sentirsi a casa. Si mangia bene, si spende il giusto e c'è tanta scelta.


L’evoluzione di questo locale ha visto l’aggiunta della parola “farm” alla sua accezione iniziale: tutti ricordano il 98rto come un posto dove la carne è bandita: non è più così. Con la nuova gestione si è deciso “di puntare su un’offerta più ricca che possa includere qualsiasi tipologia di consumatore”.

Ciò non significa che il locale sia diventato un solito pub-macello dove vengono serviti insipidi hamburger congelati. Tutt’altro. La selezione che avviene a monte tiene in considerazione numerosi fattori quali la sostenibilità della produzione della carne e la trasparenza della filiera produttiva. A questo si aggiungono (da sempre) le scelte più oculate possibili sulle materie prime di provenienza locale e biologiche.

È facile capire le radici di questo locale. Non appena varchi la soglia ti sembrerà di immergerti in una vera e propria giungla urbana. Un piccolo dettaglio (assolutamente non trascurabile per chi adora i particolari nascosti) è la presenza esclusiva di piante vere, curate da esperti con il pollice verde.


Probabilmente il posto migliore del locale è quello più vicino all’ingresso: i tavoli per due senza sedie… al loro posto ci sono due lunghe altalene! Il 98rto si sviluppa in due sale separate, con ingressi distinti (da utilizzare se si organizzano eventi privati): una particolarità molto apprezzata anche durante questo periodo di distanziamento sociale.

Le famiglie, come già accennato in precedenza, sono più che accolte. Non parlo soltanto della loro playroom adiacente alla seconda sala (con all’interno dei giochi montessoriani), ma anche dei piccoli accorgimenti sparsi per tutto il 98rto. Uno di questi è un forno a microonde ad utilizzo esclusivo dei genitori che hanno bisogno di riscaldare pappe e latte per i più piccoli.

Al 98rto si respira inclusione e convivialità, due parole che con il tempo hanno assunto un significato particolarmente rilevante soprattutto dopo la reclusione forzata di questi tempi.

Se tutta questa bella premessa non ti ha convinto allora vado dritta al punto, “alla pancia” del discorso: il suo menù.

La proposta food del 98rto, come anticipato, prevede piatti vegani, vegetariani e a base di carne. Piatti non banali, che conservano un richiamo alla genuinità della cucina locale (ma con quel pizzico di originalità che non guasta). Ne è un esempio lo spaghetto Fluo con rapa rossa, innovazione del solito aglio olio e pomodorino.



Per la scelta carnivora ti consiglio un pulled pork (a piatto o a panino) con coscia di maiale cotto in bassa temperatura, primosale, misto foglie e mayo veg al curry. Veg choice: per non andare sulla solita insalata insipida ci pensano le Poke (che vanno tanto in questo periodo). La scelta vegana è assicurata con quella all’orzo perlato, mandorle, iceberg, cipolla caramellata, olive, fagiolini, semi di sesamo e mayo vegetale al curry. Per la versione vegetariana invece si va di quinoa, uovo sodo, radicchio trevigiano, noci, carciofo gratinato, primosale, cetriolo e mayo agrumata.

  • RECENSIONE

scritto da:

Federica Scaramuzzi

Sarà banale, ma adoro la pizza e i gattini del web. In compenso sono alla ricerca di locali insoliti e originali. Dalla Murgia alla Laguna.. sono cacciatrice ufficiale di hidden gems! Odio il piccante e adoro la pasta al forno barese (originale) di mia nonna Graziella.

IN QUESTO ARTICOLO
  • 98rto

    Via De Amicis 98, Bari (BA)

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