Tutto sulla festa della Madonna della Bruna: la vera identità di Matera

Pubblicato il 27 giugno 2025

Tutto sulla festa della Madonna della Bruna: la vera identità di Matera

Ogni anno, il 2 luglio, la città di Matera si veste di devozione, colore e tradizione per celebrare la Festa della Madonna della Bruna, un evento che unisce sacro e profano, fede e spettacolo. È una delle feste religiose e popolari più antiche e sentite del Sud Italia, capace di coinvolgere l’intera comunità in un clima di attesa e partecipazione collettiva. Questa festa non è solo un momento di culto mariano, ma anche un’espressione profonda dell’identità culturale e storica della città dei Sassi.

Le origini: tra storia e leggenda


La Festa della Bruna affonda le sue radici nel Medioevo. Secondo la tradizione, la sua istituzione risale al 1389, quando Papa Urbano VI, già arcivescovo di Matera, istituì la festa della Visitazione della Vergine Maria al 2 luglio. Il nome “Bruna” potrebbe derivare da una statua scura della Madonna, o, secondo altre interpretazioni, dal termine longobardo “brùnja”, che indica un’armatura, a simboleggiare la protezione della Madonna sulla città.
 
Una leggenda molto amata racconta di una contadina che avrebbe accompagnato una signora forestiera su un carro fino alla città. Giunta a destinazione, la donna si rivelò essere la Madonna e chiese che il carro venisse distrutto in suo onore, come gesto di fede. Da qui, l’usanza che ancora oggi emoziona e affascina: lo “strazzo” del carro trionfale.

Il cuore della tradizione: il carro trionfale


Al centro della festa c’è il carro trionfale, una struttura monumentale realizzata ogni anno da maestri artigiani locali con tecniche tradizionali. Costruito in cartapesta, spesso ispirato all’arte sacra e alla simbologia cristiana, il carro porta in processione la statua della Madonna tra le vie della città, scortato dai cavalieri in costume d’epoca, simbolo dell’antico legame tra fede e cavalleria.
 


La sera del 2 luglio, dopo la lunga processione, il carro viene assaltato e distrutto dalla folla in piazza Vittorio Veneto: è il momento più atteso, quello dello “strazzo”, un rito che rappresenta la volontà del popolo di impossessarsi della benedizione della Vergine, portando a casa un frammento del carro come reliquia.

Il ruolo della religione e della comunità


La Festa della Bruna non è solo spettacolo: è profondamente religiosa. I nove giorni precedenti il 2 luglio sono dedicati alla novena, con celebrazioni, messe e preghiere. Il giorno della festa, sin dalle prime luci dell’alba, la città si anima: alle 5 del mattino si svolge la “Processione dei Pastori”, in cui la statua della Madonna viene portata dalla cattedrale fino alla chiesa di Piccianello. È un momento di intensa devozione popolare, accompagnato da canti, fuochi d’artificio e l’esplosione dei primi botti che risuonano nei Sassi.
 
Durante tutta la giornata, Matera è attraversata da processioni, bande musicali, luminarie, mentre la popolazione, vestita a festa, partecipa con fervore. Non mancano le celebrazioni liturgiche ufficiali, che culminano nella processione del carro, seguita dall’atto finale della sua distruzione.

La festa oggi: tra tradizione e turismo


Negli ultimi decenni, la Festa della Bruna è diventata anche un grande evento turistico e mediatico. Matera, già Capitale Europea della Cultura nel 2019, ha saputo valorizzare questa celebrazione come patrimonio culturale vivo, capace di attrarre visitatori da tutta Italia e dall’estero. Il mix tra spiritualità, folklore e spettacolo rende la festa un’esperienza unica nel suo genere.
 


Il carro, nei mesi precedenti, viene costruito pubblicamente in un laboratorio visitabile, permettendo a cittadini e turisti di assistere alla sua realizzazione e di entrare in contatto diretto con l’arte della cartapesta. Anche le iniziative collaterali, mostre, eventi culturali, concerti, mercatini, arricchiscono la festa, proiettandola nel presente pur mantenendo intatto lo spirito originario.

Una festa identitaria

 


La Festa della Madonna della Bruna è il simbolo stesso di Matera. Ogni anno, riesce a rinnovare il senso di appartenenza e comunità, coinvolgendo le nuove generazioni e facendo sentire parte di un’unica, grande famiglia tutti i materani, anche quelli che vivono lontano. È una festa che racconta una storia collettiva, fatta di fede, arte, sacrificio e partecipazione. Una tradizione che resiste al tempo, trasformandosi senza mai perdere la sua forza e il suo mistero.

Sapori della festa: la tradizione culinaria del 2 luglio


Come ogni ricorrenza popolare del Sud Italia, anche la Festa della Madonna della Bruna è accompagnata da rituali gastronomici che uniscono famiglia, memoria e convivialità. Il 2 luglio, dopo la “Processione dei Pastori” all’alba, molte famiglie materane fanno ritorno a casa per una colazione abbondante e simbolica, che spesso include prodotti da forno locali come il pane di Matera IGP, uova sode, salumi e formaggi della Murgia.
 
A pranzo, le tavole si imbandiscono con piatti della tradizione lucana, spesso legati alla stagionalità estiva. Tra i più comuni troviamo: cavatelli con sugo di carne mista (agnello, salsiccia o braciole); agnello al forno con patate e lampascioni; peperoni cruschi, fritti e croccanti, serviti da soli o con il baccalà e dolci tipici come le scorzette di arancia candite. Anche la sera, dopo la distruzione del carro e i fuochi d’artificio, è usanza cenare all’aperto o con amici, spesso con piatti semplici ma simbolici, come la pasta al forno, la parmigiana di melanzane e naturalmente il vino locale.
 
Tuttavia, se siete di passaggio e non avete modo di cucinare, o magari siete del posto e desiderate viziarvi un po’, ci sono dei ristoranti che restano aperti in occasione della festa, anche se con prenotazioni obbligatorie dato l’afflusso enorme di turisti e materani di ritorno. Le osterie e i ristoranti del centro propongono menu speciali legati alla tradizione. Alcuni locali offrono anche colazioni o aperitivi mattutini per chi partecipa alla processione all’alba.
 


Tra le proposte, c’è Osteria San Giovanni, la cui cucina è un autentico viaggio nei sapori del passato, tra ricette tramandate e ingredienti locali selezionati con cura. Propone, infatti, piatti che parlano la lingua della terra, della stagionalità e delle memorie familiari. In un contesto intimo e suggestivo, l’esperienza culinaria diventerà un omaggio vivo alla cultura gastronomica di Matera, con i piatti più antichi della tradizione come la famosa Cialledda Materana o le Polpette di Pane. Per il menù del 2 luglio, potete trovare ogni informazione sulle pagine social dell’osteria.
Osteria San Giovanni, via San Biagio, 27/F – Matera. Tel. 3509243703
Foto tratta dalla pagina facebook di Osteria San Giovanni

 


Altra proposta, è Osteria L’Arco, l’osteria del “mangia sano, mangia lucano”. Si tratta di un ristorante che punta molto su una cucina stagionale, con un menù che segue e si adatta a uno stile ben preciso, senza fronzoli. In altre parole, predilige una cucina “vecchio stampo”, senza quelle rivisitazioni moderne che non recherebbero giustizia a una tradizione che è già perfetta e squisita di suo. Preparazioni semplici, quindi, ma con grande cura nell’elaborazione del piatto finale. Anche in questo caso, troverete tutti i dettagli del menù del 2 luglio sul loro sito, con la possibilità, anche, di prenotare online. Per ogni menù ordinato, verrà dato un biglietto della lotteria della Bruna in omaggio.
Osteria L’Arco, via Delle Beccherie, 49 – Matera. Tel. 3393665858
Foto tratta dalla pagina facebook di Osteria L'Arco

 
 
Le foto interne sono tratte dalla pagina facebook “Festa della Bruna - pagina ufficiale”

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scritto da:

Paola Montemurro

Sono un po' nerd e un po' romantica. Se in una discussione vengono fuori i nomi di Darth Vader e Jane Austen, torno a casa appagata. La scrittura è il mio pane quotidiano e i fogli bianchi sono tutto ciò che chiedo per sorridere ed essere felice.

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