Ristorante Evangelista a Roma, un amore per la cucina lungo 60 anni

Pubblicato il 31 agosto 2018

Ristorante Evangelista a Roma, un amore per la cucina lungo 60 anni

Sono ormai tre le generazioni della famiglia Mazzoni ad essersi affiancate al timone di uno dei locali ancora oggi più autentici della storia della cucina romana

Non è facile nella Roma di oggi, con oltre 14 mila ristoranti presenti all’interno del territorio comunale, con le nuove mode in fatto di cibo e buon bere, mantenere viva una tradizione lunga 60 anni. Eppure l’eccezione che conferma la regola esiste, si trova nel cuore del centro storico di Roma ed ha un nome che rasenta il mito: Ristorante Evangelista. Fu proprio Evangelista Mazzoni 60 anni fa a costruire questo mito che parla di ricette storiche e recuperate della Roma di un tempo, quella dove c’era, sì, il quinto quarto, ma dove allo stesso tempo si mangiavano fave e baccalà, dove l’amatriciana si faceva solo con gli spaghetti. Quella Roma è sostanzialmente estinta travolta dalle nuove tendenze in fatto di ristorazione, ma qui nelle sale di questo elegantissimo ristorante a due passi da Piazza Farnese ancora resiste fortissima.

Due grandi donne al timone

Adele Mazzoni, figlia del compianto Evangelista, è un personaggio meraviglioso. Si potrebbero passare ore e ore a parlare con lei di cultura, politica e arte, oltre che di cucina senza mai annoiarsi. Adele ha ereditato anche la passione per la cucina dai suoi genitori, passione che parte dalla ricerca della qualità. E così ancora oggi la vediamo andare tutte le mattine personalmente a fare la spesa nei vari mercati della Capitale alla ricerca dei tesori del territorio. E poi c’è Giulia, sua figlia, giornalista e amante del cinema e della letteratura, che oggi affianca sua madre al timone. E’ lei l’autrice dei meravigliosi dolci del locale, di cui a breve parleremo.

Amatrice nel cuore

Come la gran parte delle vecchie famiglie di osti romane anche i Mazzoni provengono dal territorio di Amatrice, e anche loro hanno contribuito a mantenere e coltivare le vere tradizioni del luogo. L’amatriciana qui è una cosa seria e si prepara allo stesso modo di un tempo, padella di ferro, spaghetti e pomodoro fresco. Lo stesso vale per l’agnello, qui fatto marinare secondo un’antica ricetta di famiglia e cotto al forno tenerissimo.

Il carciofo al mattone, più che un piatto un simbolo

Per carità non chiamatelo carciofo alla giudia, perché il Carciofo al Mattone, il piatto simbolo del Ristorante Evangelista, è qualcosa di unico nel suo genere in tutta Roma. La ricetta, ci dice Adele, è ancora oggi segretissima e con il tempo molti hanno provato ad imitarla senza successo. Se si viene a cena qui non si può fare a meno di ordinarlo: croccante e tenero allo stesso tempo e soprattutto leggerissimo. Una delizia senza tempo.

Gli altri piatti imperdibili

Con un menù che varia sempre a seconda dei piatti di stagione, Evangelista propone vecchie ricette della Roma di un tempo, alcune veramente andate colpevolmente dimenticate, come gli gnocchi con nocciole e salsiccia, o il baccalà in umido, altro grande capolavoro della casa. Non mancano ovviamente anche i grandi classici, come il maialino di Cinta Senese alle prugne e, quando è stagione, una spettacolare Vignarola.

Lo zabaione di Giulia

Se il carciofo al mattone è diventato con i decenni il simbolo del Ristorante Evangelista la stessa sorte, scommetto, toccherà a breve anche al Millefoglie Zabaione e cioccolato invenzione di Giulia, la figlia di Adele che si è specializzata in alta pasticceria ed ha curato tutta la nuova carta dei dolci del locale. Uno zabaione perfetto, che si sposa celestialmente con la croccantezza e la delicatezza della sfoglia. Ma poi ci sono anche altri piccoli dolci capolavori, tra i quali segnalo i sorbetti alla frutta sempre freschi, ideali per concludere una cena importante.

Foto di copertina gentilmente concessa da Ristorante Evangelista

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scritto da:

Lorenzo Coletta

Romano, giornalista, dopo una prima esperienza di giornalismo radiofonico con l'agenzia Econews, ha cominciato ad appassionarsi al grande mondo dell'enogastronomia. Ha contribuito nel 2014 alla redazione della Guida dei Ristoranti di Roma di Puntarella Rossa edita da Newton Compton.

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