Uno sguardo al futuro a tutto fusion da Taiyo a NoLo

Pubblicato il 31 luglio 2020

Uno sguardo al futuro a tutto fusion da Taiyo a NoLo

Davide di Taiyo: ’Basta guardare al passato. Solo pensando positivo si può ripartire’

Dopo il temporale arriva sempre il sereno. Anche se la pioggia può durare a lungo. Anche se le nuvole si vedono ancora. Anche se il "brutto tempo" potrebbe tornare a breve, ti auguri che questo avvenga il più tardi possibile. Ecco ciò che si può leggere negli occhi di Davide Wu di Taiyo, ristorante fusion situato a NoLo e vera e propria istituzione in città. Lo incontro subito dopo la fine del lockdown, uno dei primi appuntamenti in presenza. Ovviamente a distanza e con la mascherina e pieni di gel igienizzante. Ancora oggi il locale mantiene lo stesso fascino con il quale è nato 7 anni fa. L’ultimo arrivato di una famiglia di diversi ristoranti sparsi su tutto il territorio milanese.

“Buongiorno, benvenuta. Che bello rivedersi finalmente”.

“Finalmente davvero! Siete ripartiti, vedo”

“Certo, siamo aperti dai primi giorni di maggio. Ma siediti ora ti racconto con calma, ti offro qualcosa da bere?”.

Hai presente quei locali nei quali ti basta entrare per stare subito meglio? Ecco. Hai capito la sensazione che si prova entrando qui. Davide accoglie, con il suo sorriso. Forse questa volta è un po’ affaticato ma è sempre sincero.  Forse oggi  nei suoi occhi si vede qualche ombra di preoccupazione ma il suo spirito rimane combattivo. Oltre al suo sorriso ciò che colpisce più di tutto sono i movimenti eleganti, misurati ma allo stesso tempo caldi della sua accoglienza. Tipici dello stile dell’Estremo Oriente. Difficile credere che qui ci sia stato un lockdown. Il locale torna a riempirsi, come prima, finalmente.

“Siamo di nuovo operativi sia con servizio a domicilio con consegna che d‘asporto ma anche al tavolo per la cena. Abbiamo riaperto dopo un’attenta sanificazione. Grazie ad un consulente sulla sicurezza abbiamo potuto mettere a punto un piano di riapertura veloce pur prestando la massima attenzione prendendo le massime precauzioni”

Avete avuto il giusto riscontro fin dall’inizio? I milanesi erano più timorosi all’inizio?
Questo di sicuro ma in realtà prima di aprire al pubblico abbiamo aperto le porte solo agli habitué chiedendo loro di venirci a trovare. Erano tutti molto entusiasti. Ci dicevano che non vedevano l’ora e che la nostra cucina è mancata tanto. Abbiamo optato per l’asporto e la consegna fin da subito della fine del lockdown ma erano in tanti a voler gustare i nostri piatti in questo contesto. Allora, con forza e rinnovato entusiasmo abbiamo aperto a tutti, anche se solo per la cena”.

Come hai vissuto il periodo di chiusura forzata dovuta al Covid-19?
All’inizio ero un po’ sconfortato. L’attività qui è davvero ben avviata. Ormai il marchio Taiyo è molto conosciuto qui in città e nei territori limitrofi. Pensa che il Taiyo di viale Monza nel quale ci troviamo è stato inaugurato il 13 marzo 2013 ma in realtà i primi Taiyo erano già presenti da tanti anni. Siamo stati tra i primi ad aver portato a Milano la cucina fusion. Inoltre, nell’ultimo periodo, la riqualificazione della zona di NoLo ha portato ad una totale rivalutazione della nightlife. Queste vie sono diventate non solo luoghi di passaggio ma, anzi, zone di passeggio serale, di uscite di persone di ogni età. Si può dire che negli ultimi 5-6 anni questo quartiere ha cambiato volto e, in questo contesto, il ristorante aveva assunto ancora maggiore importanza. Gli affezionati sono davvero tanti. Chiudere forzatamente ci è sembrato, inizialmente, un torto fatto a loro. In tanti ci chiamavano dispiaciuto. Abbiamo dovuto farlo per cause di forza maggiore ma anche per sostenere con forza la lotta al virus e permettere a chiunque di tornare a vivere serenamente nel più breve tempo possibile.

Ad ogni modo, dopo un primo momento, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo approfittato del periodo di pausa per rivedere il sito e abbiamo aggiunto un totalmente menu digitale.

Cosa intendi per “menu digitale”?
Per andare incontro al periodo e per intensificare i nostri servizi abbiamo messo a disposizione sul sito l’intero menu. Non solo per la consultazione ma anche per effettuare l’ordinazione. Ora puoi venire a trovarci sul sito, studiare il menu con calma, scegliere ciò che più ti piace ed ordinare e saldare il conto direttamente da esso. Anche grazie a questo abbiamo potuto fornire subito il servizio d’asporto, non appena si è potuti ripartire e appena abbiamo effettuato la sanificazione. Grazie a questo rispettiamo al massimo le normative vigenti. Era un’idea che avevamo da tempo ma non l’avevamo ancora pianificata per bene. Questo periodo, sotto questo punto di vista, è stato una occasione. Inoltre abbiamo rivisto il menu.

Mi stai dicendo che avete un menu nuovo?
A brevissimo. Il lavoro dello chef è infaticabile e ogni piatto passa una selezione molto accurata effettuata da me e dallo staff di cucina. I grandi must rimarranno sempre e, in generale, lo spirito rimarrà intatto. Abbiamo introdotto qualche novità…
Sai che non puoi lasciarmi così, con l’acquolina in bocca…vorrei saperne di più!
“Non posso ancora svelarti molto ma di certo a breve potremo pubblicarlo anche online. Sarà una grande sorpresa!”

Sorride, spensierato.

E continua:

“Come sai la nostra è una cucina che combina ingredienti provenienti da tradizioni culinarie diverse per produrre menu e piatti complessi, saporiti e fantasiosi. Si può dire che sia una combinazione di ingredienti che segue una ricerca costante che si ultima forse solo con il raggiungimento dell’armonia. L’obiettivo è il raggiungimento del perfetto equilibrio. Quindi, grazie alla commistione di tanti ingredienti diversi e con l’unione di tradizioni culinarie provenienti da tanti Paesi diversi, si può spaziare tanto con la fantasia. L’estro creativo si esalta alla massima potenza. Per questo di frequente inseriamo piatti nuovi, per non limitarci mai e per offrire sempre emozioni diverse.”

Vuoi citarmi qualche ingrediente principe della cucina di Taiyo?
I nostri piatti sono l’unione perfetta fra tradizioni diverse. Puoi trovare dal gambero rosso di Mazara all’astice al tonno fino al salmone o ancora le capesante ma anche la carne come il manzo fra le migliori qualità italiane poi cotto alla coreana sulla piastra con una salsina davvero gustosa!

Non c’è limite alla fantasia. Si gioca sui diversi gusti cercando di trovare l’equilibrio perfetto fra i sapori, sempre alla ricerca dell’umami: la quint’essenza del gusto nella trazione orientale.
Fra i piatti più amati qui troviamo i roll elaborati (ad esempio ce n’è uno, il carabineros roll che presenta gamberi carabineros, - quelli grandi grandi - avocado, tartare di salmone piccante con fiori di zucchine fritti. Poi il granchio reale cotto a vapore presentato in diverse forme. Si ha la possibilità di abbinare ad esso il mango o l’ananas a seconda dei gusti.

Prima hai detto che il gruppo Taiyo è stato uno dei primi a introdurre il concetto di fusion qui a Milano e, probabilmente, in tutta Italia. Come è stata accolta questa cucina e come la si vede oggi?
Direi bene, sia in passato che oggi. Forse l’unica differenza è che prima gli italiani erano un po’ più timorosi verso l’etnico in generale. Quindi una cucina fusion, di difficile classificazione, era considerata un po’ troppo innovativa.
Oggigiorno non si cerca per forza di categorizzare, si è più abituati ad una commistione di ingredienti e di tecniche di cottura differenti. Forse si è un po’ più aperti a nuove esperienze e la fusion è un viaggio nuovo ad ogni assaggio.

Ho l’acquolina in bocca. In realtà già da un po’!

Quali sono i nuovi progetti per il futuro di Taiyo?
Difficile parlarne in questo periodo ma siamo molto positivi in realtà. Di sicuro quello che vogliamo fare è continuare a coccolare i nostri  ospiti con una cucina curata, sempre fresca ed innovativa. Sapere che siamo mancati tanto  nel periodo di chiusura significa che stiamo a cuore a tanti e, quindi, che abbiamo fatto un buon lavoro. Oltre al nuovo sito e al nuovo menu, che pubblicheremo a breve, ci piacerebbe riattivare il pranzo, non appena riapriranno gli uffici e ci sarà più movimento. Poi a lungo termine…chissà. Non c’è limite alla creatività qui, no?

  • GLI ADDETTI AI LAVORI

scritto da:

Irene De Luca

Agenda, taccuino, registratore e macchina fotografica. Attenta alle nuove tendenze ma pur sempre “old school inside", vago alla ricerca di ispirazioni, di colori, di profumi nuovi per raccontare una Milano che poi tanto grigia non è.

IN QUESTO ARTICOLO
  • Taiyo

    Viale Monza 23, Milano (MI)

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