Cose strabuone da mangiare al Ghetto di Roma oltre a carciofo alla giudia & co.

Pubblicato il 29 dicembre 2019

Cose strabuone da mangiare al Ghetto di Roma oltre a carciofo alla giudia & co.

Dalla pizza alle specialità kosher alternative

La storia ci viene incontro: il ghetto ebraico è tra i più antichi ghetti del mondo, nato solo 40 anni dopo quello di Venezia (il primo). Qua la cucina romana si è fusa con quella ebraica e si possono mangiare piatti davvero interessanti come il carciofo alla giudia, le puntarelle in salsa di alici, i fiori di zucca e i filetti di baccalà. Piatti “poveri” che rappresentano l’incontro fra due culture e due popoli che vivono in simbiosi da secoli. Ma oltre ai più noti (e più in voga tra i turisti), esistono diverse specialità meno inflazionate. Eccone qui alcune:

La pizza romana (quella vera) e la carbonara con carciofi e carne secca


Roma è un groviglio inestricabile di pizzerie e di pizze di tutti i tipi: alta, bassa, soffice, napoletana, integrale… ma c’è un locale dove la pizza romana nun se batte. La Reginella d'Italia in Via del Portico di Ottavia ha impasto così leggero e croccante che sembra quasi un peccato prenderne soltanto una. E poi c’è un altro piatto che vale la pena prendere: lo spaghetto alla carbonara con carciofi e carne secca. Una ricetta affascinante che recupera la tradizione romana e la innalza con il carciofo e la carne secca, forse i due alimenti ebraici per eccellenza che si sono imposti anche nella cucina italiana. Il palato gode e l’occhio pure: Reginella è infatti uno dei più eleganti e raffinati ristoranti del ghetto.

Via del Portico di Ottavia 65, tel. 06 6880 1607



E lì vicino c'è la famosa Taverna del Ghetto (stessa gestione de La Reginella) che propone un piatto davvero interessante: la concia di zucchine. La scelta ricade su quelle romanesche, perchè il loro sapore contribuisce alla buona riuscita del piatto. Le zucchine qui vengono fritte e dopo condite con aglio tritato, prezzemolo e menta. Dopo vengono salate, cosparse di vino bianco e si lasciano riposare un paio d'ore. Piatto semplice ma eccezionale! 

Via del Portico di Ottavia 8, tel. 06 6880 9771

Tortino di alici e indivia

169 anni di storia e di passione ai fornelli. Trovare un ristorante così longevo non è facile. E se è durato così tanto, significa che è stato capace di ritagliarsi il proprio spazio in una città così poliedrica dal punto di vista culinario. Il Ristorante Piperno è un pezzo di storia di Roma e ha un menu che ne ripercorre le pietre miliari. Qui è tutto buono e selezionato in base alla stagionalità. Ma c’è un piatto che supera ogni aspettativa: il tortino di alici e indivia, noto sì a Roma, ma non troppo, specie per chi non vive in zona Ghetto o addirittura viene da fuori Roma. Si tratta di una portata che rappresenta al meglio la cucina giudaico-romanesca: due alimenti poveri (e a basso costo) che insieme formano un’accoppiata degna di esser (almeno) assaggiata. 

Via Monte de’ Cenci 9, tel. 06 6880 6629

Baccalà alla romana con pachino, uvetta e pinoli


Fra i pesci considerati “poveri” spicca il baccalà, che non è altro che il merluzzo conservato sotto sale. Qui la differenza con lo stoccafisso (il merluzzo essiccato). A Roma è un alimento molto importante ed è facile trovarlo nel menu di un ristorante (in pastella, come sugo per un primo o come secondo). Al Ristorante Su Ghetto c’è una ricetta molto gustosa che riprende fedelmente la tradizione romana: qui viene servito con pachino, uvetta e pinoli. Non ci sono le patate, una variante che dà più struttura al piatto ma che ne contamina il sapore. Chi lo ha mangiato è uscito dal ristorante estasiato…

Via del Portico di Ottavia 1C, tel. 06 6880 5605

Zuppa ceci e baccalà

La zuppa è un alimento mondiale. In ogni paese puoi trovarne diverse varianti e spesso è il modo per esaltare gli alimenti che ne rappresentano al meglio l’essenza. Ceci e baccalà sono due colonne portanti della cucina ebraico-romanesca e spesso trovano la loro unione in un secondo (baccalà su crema di ceci). Al Giardino Romano invece si sposano in una zuppa delicata ma vivace che rappresenta un unicum nel panorama romano. E il contesto è da Super Quark: nella sala interna ci si imbatte in colonne romane, archi, nicchie e statue...

Via del Portico di Ottavia 18, tel. 06 6880 9661

Torta ricotta e visciole


Un dolce può cambiare l’umore della giornata. Può allietare uno spuntino, può concludere un pranzo o una cena, può rallegrare una giornata lavorativa non esaltante. Alla Pasticceria Boccione c’è l’imbarazzo della scelta. Fra questi spicca la torta di ricotta e visciole, un dolce che è rimasto inalterato nel corso dei secoli. Chi lo ha mangiato anni fa ritorna sempre e non rimane mai stupito. La ricetta è sempre quella e regala una salda certezza: la torta ricotta e visciole di Boccione è proprio gajarda

Via del Portico di Ottavia 1, tel. 06 687 8637

Immagini interne provenienti dai profili social dei locali
Immagine di copertina: Pagina Facebook Pasticceria Boccione

  • VITA DI QUARTIERE

scritto da:

Angelo Dino Surano

Giornalista, addetto stampa, web copywriter, social media manager e sognatore dal 1983. Una vita intera dedicata alla parola e alle sue innumerevoli sfaccettature.

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