Molto più di un luogo di passaggio: Marina ci racconta perché Aquila è speciale

Pubblicato il 6 giugno 2022

Molto più di un luogo di passaggio: Marina ci racconta perché Aquila è speciale

La semplicità come motto. Di più: la semplicità come modo per riscoprire la tradizione e muoversi fuori dal coro. Aquila è una piccola perla incastonata lungo Lista di Spagna e qui Marina, giovanissima imprenditrice, ha riscoperto l’attività del padre e l’ha totalmente rivoluzionata, partendo dal menù e passando per gli arredi e i decori. Il clima sospeso e la sensazione di serenità che si respira entrando al ristorante Aquila conquista al primo sguardo e rapisce turisti di passaggio e locali.

Sei giovanissima ma già alla gestione di un locale. Cosa ti ha portato qui?

L’idea di aprire un ristorante a Venezia, in realtà, è stata di mio padre. Aquila era un suo progetto, dato in gestione ad un team che lo ha reso uno dei classici ristoranti con menù turistici. Quando mio papà è venuto a mancare, è stato prima mio fratello a prendere in mano le redini del locale. Da sei mesi, sono subentrata io con un team di cinque persone, tra giovanissimi (Marina ha appena 25 anni, n.d.r.) e meno giovani. Io, in realtà, sono una fotografa ma ho sempre osservato il mondo della ristorazione perché tutta la mia famiglia proviene da lì. Adesso tocca a me.

Hai detto che sei una fotografa: questo ispira in qualche modo i tuoi piatti?


Ha sicuramente ispirato sia i miei piatti che l’arredo del ristorante. Quando sono arrivata qui ho deciso di ristrutturare totalmente l’interno del locale, rendendolo semplice ma d’effetto, un po’ come la cucina. Mi piacciono le cose semplici ma che sanno di casa: da qui l’idea di creare degli arredi su misura in legno, adottando colori chiari e aggiungendo qualche tocco personale, come i libri di fotografia negli scaffali e a disposizione degli ospiti.

Quale è il tuo piatto preferito dal menù che hai creato?


In generale, tutti i piatti del menù sono stati creati in team. Credo che la mia squadra sia un po’ la mia famiglia e mi piace lo scambio di idee continuo e il rapporto di fiducia che c’è tra di noi. Se devo scegliere un piatto, adoro i ravioli ripieni di burrata con datterino e crema al pecorino: sono uno dei nostri must e solo a vedere la foto in menù mi viene l’acquolina in bocca! Fortunatamente, anche i turisti di passaggio la pensano come me: la pasta fatta in casa da chef Sebastiano, il ripieno fatto solo con ingredienti freschi e genuini e i condimenti scelti con cura permettono di creare un piatto che conquista il palato e a cui molti non sono abituati. Credo sia il piatto che rappresenta meglio la nostra cucina: semplice, italiana, per niente banale.

E cosa ti piace del tuo lavoro?

Vivo una sfida continua e questo mi motiva tantissimo e non mi intimorisce. So di lavorare in un mondo fatto perlopiù da uomini tra fornitori, cuochi e camerieri ma sono determinata a farmi strada. Anche le recensioni negative, quando arrivano, non mi abbattono: per me, sono un modo per chiamare tutto il team, metterci a tavolino e parlare di cosa non va e di cosa possiamo ancora migliorare.

C’è qualche scelta che altri potrebbero ritenere… azzardata?


Ci sono alcune cose che molti non condividono, come la scelta di non avere in menù i grandi classici dei menù per turisti, come la pizza e la lasagna. Io credo che si debba offrire una alternativa valida, altrimenti anche il turista si abitua ad avere sulla carta pochi piatti e magari fatti in maniera veloce. Qui promuoviamo, nel nostro piccolo, un menù semplice e con prodotti freschi: nulla è surgelato ma tutto viene lavorato in cucina e preparato come si farebbe a casa. I secondi di pesce, la carne, il pane impastato ogni giorno... tutto parla di tradizione. Fare nicchia non è facile, certo, soprattutto quando ci si trova in un luogo di passaggio in cui si rischia di perdere una intera comitiva solo perché non si ha una Margherita ma pazienza, io credo nel mio progetto.

Aquila Restaurant and Wine Bar
Rio Terà Lista di Spagna, 160 - Venezia

Tel: 347 999 2459.
 

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scritto da:

Elisa Bologna

Da piccola dicevo di voler diventare giornalista, così tutti avrebbero dovuto ascoltarmi. Crescendo, mi sono resa conto che l’amore per la buona tavola e per il vino avrebbe avuto la meglio su tutto: per 2Night scrivo per bisogno e mangio per passione.

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