I migliori locali di Lapdance a Bologna
Pubblicato il 6 novembre 2014
Le notti bolognesi non sono fatte solo di buon cibo fino a tarda notte e di club e discoteche nelle quali fare l’alba. Bologna è anche sensualità, erotismo, è anche “Lap Dance”. Intanto chiariamo un punto, e qui vi stupirò di certo. La “Lap Dance” (‘lap’ in inglese significa grembo) e la “Pole Dance” (evoluzioni artistiche e ginniche intorno a una pertica, una cosa che dovrebbe rientrare alle Olimpiadi) sono due cose diverse. La prima infatti è in realtà una vera e propria danza erotica che mette al centro del movimento proprio il grembo della ballerina, che spesso entra in contatto anche fisicamente con lo spettatore, in un gioco erotico molto seducente.
Un po’ di storia e poi vi elenco i locali dedicati alla Lap Dance a Bologna per serate frizzanti. Prima di tutto il nome dell’inventore della Lap Dance è Arthur Charleston, che ebbe questa illuminazione negli USA negli anni ’50. “Con la sua invenzione permise che gli uomini dai 18 anni in su – la ricostruzione del portale dedicato a questa arte - trovassero divertimento e svago dalla logorante vita quotidiana osservando giovani ragazze, sempre maggiorenni, danzare sinuosamente avvinghiate ad un palo vestite di pochi e succinti abiti”. Secondo alcuni, l'idea della danza attorno al palo, fu maturata dopo la visita della regione della Lapponia in Finlandia, dove vide le popolazioni autoctone praticare i balli radicati nelle loro tradizioni. Una volta perfezionata, la Lap Dance esternò con chiarezza tutta la sua potenziale carica erotica e Charleston ne intuì le capacità di intrattenimento di un pubblico maschile desideroso di nuovi piccanti divertimenti. Charleston dedicò molto tempo a promuovere la sua neonata invenzione, iniziando prima di tutto spiegando e “allenando” le giovani ed intraprendenti ragazze al suo nuovo stile di intrattenimento sexy. Il paradosso sta nel fatto che Charleston non riuscì mai a sfruttare la sua invenzione dal punto di vista economico.
Il Carosello sexy disco di Bologna (a Casalecchio di Reno lungo la Bazzanese) ha una gran fama: è infatti menzionato fra i lap dance club più importanti d’Italia per animazione, clientela, qualità della musica, esperienza e per il servizio di american bar. E’ aperto da più di 17 anni ed è un locale che racchiude al suo interno tutto il fascino e la sensualità della bellezza femminile abbinato a buona musica e accoglienza. Aperto dal martedi al sabato tutto l’anno, il locale propone dalle 23 alle 5 di mattina spettacoli dal vivo con l’animazione del Dj e sexystar, esibizioni di lap dance acrobatica e performance di sexy varietà.Tutte le sere il locale garantisce una miscela show di soft erotismo, bella musica e divertimento senza mai (e questo è l’ingrediente che apprezzo di più) sconfinare mai nella volgarità: questo ribadisco è il fattore positivo, l’ironia e il gioco dell’eros che condiviso con gli amici è ancora più divertente. L’ingresso va dai 10 ai 15 euro a seconda delle serate. C’è anche il privè.
Ma di locali di Lap Dance a Bologna e dintorni ce ne sono diversi. C’è il club “Penthouse” di via Domenico Zampieri (anche scambi di coppia qui), “La Femme Chic” di via Emilio Zago (anche qui qualche ‘scambio’ ogni tanto ci sta); il “Butterfly” di via Saffi, noto anche per gli adii al celibato. C’è poi il “Playboy” di Via Lodovico Berti e il “Vayne Club” di via Primo Maggio.
Per notti fuori dall’hinterland bolognese ci sono “La Perla Nera” di Osteria Grande (bar, discoteca, sala-cinema, 8 privé) e il “Macao” che è a Pieve Di Cento: si tratta di un topless Bar e lap dance con sexy animazione dal martedì al sabato fino alle 4. Una bella panoramica per chi cerca notti 'calde' a Bologna, città dove l'offerta per il divertimento, fra nuove aperture e locali storici, è sempre di altissima qualità.
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"V" come Vanes, come Venturi e, soprattutto, come Viveur. La mia vocazione è vivere la notte e fare l'alba senza pensieri, spesso aspettando la luce del giorno passeggiando sotto i portici del centro storico. Come si dice a Bologna, un vero "biassanot": uno di quei tiratardi della notte che (dicono) non esistono più.