Stasera mi porto a cena...da Vicè
Pubblicato il 29 luglio 2020
Da quando ho iniziato a portarmi a cena fuori, ho conosciuto decine e decine di professionisti del mondo patinato della ristorazione gourmet, ma mai un pizzaiolo così taciturno come Vincenzo.
Eppure il suo locale è tutto fuorché silenzioso: c’è sempre un viavai di gente allegra che mangia la pizza con soddisfazione e il buonumore rimbalza da un tavolo all’altro.
Vincenzo, però, è un tipo solitario: preferisce rintanarsi in cucina a preparare gli antipasti (compresi i suoi fritti che valgono un pasto completo), oppure dietro al bancone di lavoro, vicino al suo forno a legna, dove impasta, condisce e inforna come se intorno a lui non ci fosse nessuno. D’altronde alla sala ci pensa la sua compagna, Valentina e lo staff dei camerieri, così Vincenzo può dedicarsi a quello che ama di più: preparare le sue pizze ultra lievitate, con il cornicione oversize, accostando ingredienti di altissima qualità, che seleziona personalmente nei suoi viaggi in giro per l’Italia.
Anche la sera che mi sono portata a cena da lui non si vedeva. Era in cucina intento a ultimare gli antipasti, come fa regolarmente tutti i giorni, perciò mi ha accolta Valentina, che mi ha subito introdotto le specialità fuori menù.
È facile avere l’imbarazzo della scelta di fronte a un’offerta variegata e invitante come quella della Pizzeria Vicé, per questo ho preferito affidarmi a Valentina anche nell’abbinamento delle birre artigianali.
Ripensandoci, avrei potuto farne a meno, visto che la loro Carta delle Birre ne descrive persino le caratteristiche organolettiche e offre degli spunti sugli abbinamenti, ma ho trovato più stimolante confrontarmi con Valentina e l’intuito mi ha dato ragione.
Per iniziare ho ordinato i fritti fatti inequivocabilmente in casa, viste le dimensioni extralarge di supplì e crocchette e la porzione generosa di lasagna fritta.
A seguire, ho fatto portare ben due pizze: la “Vicé”, ossia la signature, l’interpretazione personale di Vincenzo della pizza napoletana e la “Domenica della Nonna”, un tributo ai sapori autentici salentini abbastanza inusuale per un piemontese trapiantato in Puglia.
Alla prima pizza ho abbinato una Pilsner neozelandese, una lager dal gusto fresco, più aromatica e più matura del classico stile ceco, contraltare ideale per i condimenti della “Vicé”, in primis pancetta croccante e una strepitosa scamorza di bufala.
La “Domenica della Nonna” era già più impegnativa: un piatto di sagne ncannullate* formato pizza, con polpette fritte e ricotta scante**, che avrebbero richiesto una spalla all’altezza del mix di sapori decisi. Perciò, ho optato per una West Coast IPA, alcolica, secca, profumata e amara, in assoluto il migliore abbinamento della cena.
Confesso di aver avuto qualche perplessità fino al primo assaggio. Sono notoriamente una purista della pizza napoletana classica (marinara o margherita) e temevo che fosse un azzardo ordinare delle pizze riccamente condite. Tanto più che l’utilizzo di ingredienti dal gusto complesso come la ricotta scante richiede doti da equilibrista, che Vincenzo ha dimostrato di possedere, bilanciandoli con intelligenza. Il risultato finale è stato sorprendente: sia la “Vicé”, sia la “Domenica della Nonna” erano morbide, fragranti e goduriose!
Troppo tutto in una sera? Sì, se non avessi potuto portare a casa gli avanzi della cena - cosa che Valentina mi ha fortemente incoraggiato a fare. “La pizza di Vicé è buona anche il giorno dopo, fidati! E, poi, è un peccato buttare questo ben di Dio.” Ed io che sono contraria allo spreco alimentare, ho molto apprezzato il suo consiglio e tornerò volentieri a trovarli anche per la loro sensibilità ambientale.
*Le sagne ncannulate (o lasagne arrotolate) sono un prodotto agroalimentare tradizionale (PAT) della Puglia. Si presentano come lunghe lasagne arrotolate su se stesse, che si sogliono servire con sugo di pomodori freschi, basilico e cacio ricotta o ricotta scante (v. nota 2), oppure con sugo di carne (maiale o agnello).
** Anche la ricotta scante (o forte) è un prodotto agroalimentare tradizionale (PAT) della Puglia. È un formaggio spalmabile dal sapore piccante e leggermente amarognolo, che si usa in piccole quantità per dare vigore ai sughi, ma è molto buono anche spalmato sul pane tostato.
scritto da:
"Stasera mi porto a cena fuori" nasce da un’idea di Federica Stella Blasi ed è un progetto di comunicazione e marketing enogastronomico in collaborazione con Mariachiara Minoia e Mariangela Sansonetti. La filosofia alla base del progetto è facilmente intuibile: “portarsi a cena fuori” è un modo di scoprire i luoghi della cucina gourmet esplorando i sapori e i prodotti che rappresentano l’identità culturale di un territorio ed è anche un modo come un altro per coccolarsi e assecondare un piacere personale come mangiare bene e bere meglio.
Via Vito Mario Stampacchia 9, Lecce (LE)
Sul podio Liguria, Puglia, Calabria. 15 nuovi ingressi e 5 fuori.
LEGGI.