Betta, Nico e la cucina "tradizionalmente diverxa" di Vittoria 1938

Pubblicato il 27 ottobre 2022

Betta, Nico e la cucina "tradizionalmente diverxa" di Vittoria 1938

Elisabetta e Nicolò, o meglio Betta e Nico, coppia venezianissima, sono lo yin e lo yiang di Vittoria 1938, uno dei ristoranti più innovativi e interessanti a pochi passi dalla stazione dei treni di Venezia. Nel piccolo ristorante, Betta è la storicità del locale, giunto alla quarta generazione, e rappresenta un carattere preciso e metodico che si traduce nella gestione della sala e nell’accurata scelta dei vini. Nico, dall’indole più chiacchierona, ha invece in mano la cucina, una cucina che definisce “tradizionalmente diverxa”, che è un’esplosione di creatività e assolutamente in equilibrio tra tradizione e uscire dagli schemi. Quello che li unisce è un modo di fare gentile e sorridente, senza strutture, naturalmente volto all’accogliere. E nel frattempo, mentre ci salutiamo, vengo attirato dalle tante foto in bianco e nero appese dentro e fuori dal locale…

Tutte queste foto appartengono al passato di Vittoria 1938?


Elisabetta: Sì, il nostro è un locale storico, e queste foto testimoniano la sua storia. È stato aperto nel 1938 da mio bisnonno, in forma di bar, poi si è evoluto in tanti modi. Quello che vedi qui è mio nonno, impegnato in una competizione tra camerieri che una volta si faceva in Piazza San Marco.

E invece voi come avete cominciato a lavorare qui?


Elisabetta: Io sono qui da 15 anni e ho preso in gestione il locale, anche con l’aiuto di mia mamma Giuliana, che è fondamentale per il ristorante ancora oggi. Poi Nico è arrivato 9 anni fa…

Nicolò: Non ho un formazione da cuoco, ma ho avuto sempre la passione per la cucina, dalle superiori. Dopo la scuola ho viaggiato tanto, in Vietnam, Cambogia, Cuba ma anche Stati Uniti. Ho avuto modo di lavorare in tanti posti di street food finché qui a Vittoria, una volta diventato chef, ho avuto la possibilità di unire quello che ho imparato lì con la cucina veneziana.

Come Vittoria 1938 è diventato quello che è oggi?

Nicolò: Prima era una trattoria e pizzeria più turistica, ma pian piano abbiamo cominciato a proporre dei fuori menù più particolari. Ho cominciato con i ravioli al baccalà in versione “thai”, e la risposta è stata buona!

Elisabetta: Poi tra il 2019 e il 2020 è arrivato il restyling del locale, e siamo partiti davvero con il 2020.

…Cioè in piena quarantena…


Nicolò: Sì, e per certi versi per noi è stato un vantaggio. Volevamo appunto cambiare il locale e il confinamento ce ne ha data la possibilità. Con quel periodo di immobilità la gente ha sviluppato una maggior curiosità e la voglia di provare qualcosa di diverso. Credo che in periodo continuativo sarebbe stato più difficile il cambiamento.

Quindi è anche cambiata anche la clientela?


Elisabetta: Decisamente, prima venivano soprattutto turisti. Adesso lavoriamo più con i locali, che vengono anche a posta per trovare “Betta e Nico”. Abbiamo ricreato un ambiente “di casa”, familiare, portato da noi e da tutti i ragazzi dello staff, ma dove anche si mangiano cose più particolari. Ci sono molti clienti abituali, anche diversi gondolieri, e ci piace molto sorprenderli, giocare con loro, facendogli provare piatto nuovo o un vino biodinamico particolare.

Nico, qual è il tuo rapporto con la cucina tradizionale veneziana?

Nicolò: La cucina tradizionale è presente ma non puntiamo prettamente su quella. A Venezia ci sono già tanti ristoranti che lo fanno, e alcuni sono dei veri mostri sacri. Noi vogliamo portare qualcosa di diverso e più personale.

A oggi siete soddisfatti del cambio di direzione che avete intrapreso?


Elisabetta: Penso di poter dire che nei nostri piatti c’è proprio la personalità di Nico e sì, sono molto soddisfatta di quello che è diventato oggi Vittoria 1938.

Nicolò: Con il duro lavoro siamo già entrati in qualche guida: penso che ce lo meritiamo, ma sono solo i primi frutti della raccolta, che però ci stanno dicendo che stiamo procedendo sulla strada corretta.

Vittoria 1938
Calle Lunga, 745 - Santa Croce, Venezia
041718500

  • GLI ADDETTI AI LAVORI
  • TRATTORIA

scritto da:

Damiano Fantuz

Amo la musica alternativa e trovo che negli anni Ottanta tutto fosse più bello. E amo Venezia e le sue osterie. Forse quello che mi piacerebbe di più sarebbe frequentare quelle stesse osterie, ma negli anni Ottanta

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