​Il 22 maggio è la giornata mondiale della biodiversità

Pubblicato il 22 maggio 2021 alle 07:32

​Il 22 maggio è la giornata mondiale della biodiversità

Le Nazioni Unite, per commemorare l'adozione del testo della Convenzione per la Diversità Biologica, avvenuta il 22 maggio 1992, hanno proclamato la giornata allo scopo di aumentare la comprensione e la consapevolezza dei problemi ad essa legati.

Celebrare questa giornata significa dare ascolto all’Onu e al patrimonio naturale della Terra, tanto inesplorato, quanto minacciato e messo alla prova, con i cambiamenti climatici, l’invasione di specie ‘aliene’, la perdita degli habitat a causa della deforestazione e i consumi non sostenibili. Questo significa nel contempo riconoscere quali conseguenze potrebbe avere sulla vita del Pianeta e dell’uomo la perdita di biodiversità stessa.


“Nell’anno pandemico si sono rese più evidenti le interconnessioni a ricaduta globale del nostro tempo – spiega Andrea Segrè, che dirige l’Osservatorio Waste Watcher International e da tre decenni studia le implicazioni dello spreco alimentare sulla salute dell’ambiente e dell’uomo - Attentare alla biodiversità danneggiando la natura ha un forte impatto sulla sicurezza alimentare e la salute umana: le scelte di produzione agricola, trasformazione alimentare, trasporto, acquisto, gestione e fruizione del cibo sono fra le principali cause dell’allarmante perdita di biodiversità e incidono sul cambiamento climatico. Ci ha colpito verificare la accresciuta sensibilità degli italiani sul tema: 7 su 10 (68%) dimostrano di saper correttamente definire la biodiversità come “una molteplicità di specie animali, vegetali e microorganismi” e 4 italiani su 10 conoscono bene il collegamento fra la perdita di biodiversità e l’alterazione degli ecosistemi, con conseguenze rilevanti per l’abitabilità terrestre, come la pandemia covid-19. Esiste, infine, uno stile alimentare che, secondo gli italiani, è più rappresentativo della biodiversita’; la dieta mediterranea, secondo il 63% degli intervistati, 6 su 10 quindi (dati Osservatorio Waste Watcher 2020)”.

Ma cosa significa “sostenibile”, nell’immaginario degli italiani, quando riferito a un prodotto alimentare?

L’indagine Waste Watcher International è illuminante, perché la maggioranza degli intervistati, il 67,7%, identifica in questo caso la sostenibilità con il rispetto dell’ambiente: agricoltura e industria alimentare, quindi, risultano sostenibili se operano con criteri di tutela della natura e delle sue caratteristiche di biodiversità. Il 50,1% degli italiani, 1 su 2, identifica la sostenibilità alimentare con la prevenzione degli sprechi il 43,7 con alimenti non confezionati entro imballaggi in plastica, il 37,1% con prodotto km0 e il 36,7% con la stagionalità della loro produzione e fruizione. Un terzo esatto degli italiani, il 33,9%, dichiara che un alimento è sostenibile se la sua produzione è compatibile e rispettosa della biodiversità.

In sintesi, ci sono molte cose che ognuno di noi può fare per conservare e utilizzare in modo sostenibile la biodiversità, fondamento per il nostro cibo e la nostra salute e per il benessere di tutti:

- ridurre il consumo di carne;
- acquistare e mangiare alimenti stagionali;
- acquistare cibi locali;
- ridurre lo spreco di cibo;
- compostare gli avanzi di cibo;
- ridurre gli imballaggi alimentari utilizzando sacchetti riutilizzabili o contenitori di vetro riutilizzabili;
- evitare plastiche monouso (cannucce di plastica, tazze per il caffè, posate di plastica, contenitori o bottiglie di plastica per l’acqua, ecc.);
- promuovere la biodiversità locale e indigena (razze e varietà) per cibo e nutrizione.


Foto di copertina di Marcos Paulo Prado su Unsplash

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scritto da:

Maggie Ferrari

I miei ricci parlano per me. Scatenata e bizzarra la notte, frenetica e in carriera di giorno. Toglietemi tutto ma non i miei apericena in centro e la malinconia del weekend, quando mi manca Milano.

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