Un nuovo modo di mangiare, il solito per stare bene. La mia cena in un giardino magico di Padova!

Pubblicato il 30 maggio 2024

Un nuovo modo di mangiare, il solito per stare bene. La mia cena in un giardino magico di Padova!

Sono le 18.30 di un giorno infrasettimanale, il sole e il primo calore primaverile ci ha regalato una luce ed una temperatura difficilmente replicabile, stiamo per vivere una serata perfetta ma questo possiamo solo supporlo per il momento, magari sperarlo. Quello di cui siamo certi? Abbiamo una sete incredibile. Per fortuna siamo da Crak, siamo da Crak Casana, il “giardino” urbano tra i più belli della città. 

Un po’ aperitivo, un po’ cena, 100% una festa 


Crak Casana è la seconda arrivata della famiglia Crak, che dopo il grande successo di TapRoom a Campodarsego, ha scelto da ormai quattro anni di replicare il progetto creando però un luogo del tutto diverso, dallo stesso spirito informale, ma diverso. Sorta a Brusegana è diventata ben presto punto fisso dei tanti “di passaggio” in una zona che è estremamente battuta da chi va e viene per lavoro ma anche da chi, più semplicemente, ha voglia di bersi una buona birra mangiando qualcosa senza pensare a parcheggi da cercare, ztl da evitare, code da fare. Insomma, serve dire altro o è a chiaro a tutti cosa ci abbia spinto ad andare a provare questo incredibile posto? Io non credo. 

Iniziamo? Iniziamo 


Lasciamo completamente carta bianca ai ragazzi dietro al bancone ma anche e forse soprattutto lasciamo carta bianca a Paola Zuin, Chef storica della famiglia Crak che è con loro sin dagli inizi. E’ proprio Paola infatti a ideare i piatti che entrano nel menù (sia di Casana che di TapRoom) e negli anni la sua mano possiamo dire che è diventata sempre più riconoscibile. Vegana, ha infatti sin da subito provato a mostrare come si possa essere attenti anche alle diverse necessità alimentari di ciascuno, lasciano anche “giocare” al cliente con sapori e consistenze mai assaggiate perchè chi lo ha detto che per mangiare plant based bisogna per forza esser vegani? Il nuovo menù dei locali è sicuramente la strada che Crak ha scelto di percorrere: sostenibile quanto più possibile, sicuramente stagionale, godurioso ma anche sano (sì, hai letto bene) e inclusivo perchè sì, perchè non c’è altro modo di intendere la cucina oggi. 


Il risultato? Lo decidono dopo un breve briefing di squadra e dopo averci lasciato il tempo di goderci la prima - di una lunga serie - di birre made in Crak. Iniziamo con una delle loro novità, la “Fresh Beer”, che proprio nuova non è perchè ogni anno viene riproposta in questa stagione, seppur la ricetta sia la medesima. Alla domanda “con cosa si sposa bene questa birra” ci viene detto che questa è una birra che bisogna prendere subito appena arrivati e serve per scegliere cosa mangiare. Questo il suo scopo e dopo averla bevuta non possiamo che raccontarvela proprio così perchè è fresca, leggera e in grado di stuzzicarti il palato e farti venire quella voglia di “non so che”. Ecco, ci è appena venuta fame. 

…e per fortuna!

Il menù scelto per noi è il loro “menù degustazione” ovvero quello che può essere prenotato qui, tramite il sito dedicato. Per chi ancora non è mai stato da Crak infatti è forse fondamentale sapere che in nessuno dei due locali è possibile riservare un tavolo tranne nel caso si scelga di ordinare il loro “menù degustazione” che, pensato per minimo 6 persone, è perfetto per un compleanno, un momento tra amici o perchè no, una laurea o una cena tra colleghi. Si insomma, ogni scusa è buona. La cosa più bella? Il menù non è sempre lo stesso e, una volta definite eventuali necessità, la scelta spetta a loro. Volendo poi, può includere o meno anche il bere così come può includere o meno anche il dolce. 

Parole d’ordine della serata: giocare, osare, buttarsi 

Lo dicevamo anche prima, ma lo ribadiamo: il menù di Crak non è sicuramente il “solito” menù da “birreria”. Qui infatti coesistono due diverse anime che non solo si guardano in faccia ogni giorno, ma non hanno nemmeno paura a mescolarsi, e sono quella di un menù sicuramente creativo, ma più classico, e quella di una voglia di abbattere le regole e gli schemi e lanciarsi oltre l’ostacolo sposando la cucina plant based. Il nostro menù degustazione? Un inconto e uno scontro tra queste due “facce” che ci hanno divertito, appassionato, riempito - e non poco - la pancia, e fatto comprendere che se ti mostri autentico, vinci sempre. 


Aspettate eh, che tra il tanto parlare qui è arrivato il momento della seconda birra della serata e certo non poteva essere altro che una “Pizzapils” perchè nel frattempo vediamo in lontananza arrivare il menù, Pizzabriciola compresa. Una birra questa, pensata proprio per accompagnare la loro pizza che, a scelta tra la “8 spicchi” e la versione “cicchetto” è uno dei loro piatti di punta. 

Una serata che è la prova del detto “la fame vien mangiando” 

Il menù degustazione arriva tutto insieme, non ti lascia nemmeno il tempo di renderti conto di cosa stia realmente accadendo e poi puf, in un attimo il tavolo è pieno e tu ti ritrovi letteralmente a non sapere da cosa iniziare. Nessun problema però: i ragazzi sono bravissimi e non mancheranno di spiegarti tutto e farti i dovuti consigli. 


Iniziamo allora con la “Pizzabriciola” che ci viene servita in due varianti: “La Pevarada” che è un’antica salsa padovana a cui viene aggiunta una porchetta cotta a bassa temperatura e la “Burrata e crudo”, forse uno dei gusti più iconici del locale che grazie alla burrata artigianale filata a mano sarà difficile ricordare come la “solita” pizza burrata e crudo.


Cos’è la pevarada? Una salsa speziata realizzata con fegati di pollo, spezie e molto pepe ma non temere, la stessa pizza è proposta anche in versione “Vanguard” che è quella che ci portano a noi; lo so, non te ne eri accorto dalla foto! Sì perchè qui da Crak - in entrambe le Crak - molti dei piatti li troverai in versione classica e vanguard, ovvero plant based. 


Ci lasciamo poi invogliare subito dalla bellezza e agguantiamo le loro olive ascolane ma “invertite” perchè interamente vegetali e guarnite con una maionese rosa alla barbabietola fatta da loro (buonissima) e zest di limone. La cosa più bella? Una costante che ci accompagnerà per tutta la cena: dovrai impegnarti per capire dove c’è e dove non c’è la carne.

Sorso di "Pizzapils" - uno degli ultimi - e si riparte con due tra i piatti che poi a fine cena consacrerò come i miei preferiti e quelli che sono stati in grado di stupirmi maggiormente: la “Pizzabriciola Imbottita” dal nome “Bollito Padovano tra Sacro e Profano” e il “Mustafà Kebab”. Lo dico subito, perchè io ci ho messo diversi morsi a capirlo e non me ne vergogno: entrambi sono totalmente vegetali. 


L’impasto è lo stesso della “Pizzabriciola” - che è l’unico impasto che ritroverai in tutti i piatti - ma è proposto qui in versione “panino” dove il bollito non è chiaramente un vero bollito ma un lampredotto di trippa di funghi con il suo brodo, la salsa verde e una salsa rossa piccante che ti da quella spinta perfetta per rendere questo un piatto veramente memorabile che, se solo fossi in grado, tenterei quasi di replicare a casa. Non temere se non ami il piccante però, la parte predominante è sicuramente il fungo e la salsa verde, certo è che senza quel piccante non credo si giocherebbe il podio con il “Mustafa Kebab”. 


Quale sceglierei per il resto dei miei giorni tra i due? Difficile da dirlo, certo è che se mi fermo a pensare a quel kebab - senza kebab - beh, ancora oggi mi sorprendo di come la cucina sia anche un gioco di prestigio. Qui troverai cappuccio viola, cipollotto, Tabasco, patatine fritte per renderlo godurioso fino alla fine e mayo rosa (la stessa che troverai sulle olive ascolane e non solo). Speziato, piccantino, insomma un vero e proprio kebab in versione Crak e planted. 

Pausa birra e ci arriva chiaramente lei, la madre di tutte le birre: la “Guerrilla” che forse assieme alla Mundaka e alla Giant - unica birra di Crak proposta solo in lattina - qui ha raccontato la storia vincendo il premio “Birra dell’anno” per ben due anni di fila. Non la conosci? È una IPA da 5.8% vol. e dal sapore inconfondibile. 


Non è però finita qui perchè come è giusto che sia in ogni buona “birreria” certo non può mancare l’hamburger, no? Ecco, da Crak lo proviamo nella doppia versione “Pizzabriciola BBQ”: classico e vanguard. Il primo è l’ennesimo “marchio di fabbrica” del locale con manzo sostenibile, caciotta stagionata, pomodorini confit, insalatina, cipollotto fresco e salsa Crak. Il manzo sostenibile rende il suo reperimento complesso, motivo per il quale ogni giorno Crak riesce a proporre solo 28 porzioni di questo piatto (14 in TapRoom, 14 in Casana).

La sua versione Vanguard è invece una sorta di alterego - anzi, vi sfido a riconoscerla solo guardando la foto. Di nuovo “Pizzabriciola”, burger plant based, mozzarella plant based, pomodoroni confit, insalatina, cipollotto fresco e salsa Crak. Il patty qui è stampato in 3D e la cosa incredibile è che sono arrivati a simulare il tipico colore rosso interno del burger con del succo di barbabietola. Incredibile, ma soprattutto incredibilmente buono!


Chiudiamo il viaggio con due piatti molto diversi tra loro che però secondo noi spiegano perfettamente la voglia di osare e di non badare agli schemi che si respira tra le mura della cucina di Crak. Torniamo infatti alla “Pizzabriciola Imbottita” con il loro “Smoke House” un piatto non solo buono e, difficile da credere ma plant based, che è anche molto scenico: arriva infatti dentro un sacchetto che, una volta aperto, rilascerà un fumo ed un profumo di affumicato pazzesco.


É infatti un pulled mush affumicato quello che troverai (che anche come fattura ricorda moltissimo il classico pulled pork) che cotto e marinato nella Guerrilla è guarnito con piedemont coleslow e salsa bbq homemade. Dal sentore fortemente affumicato e da una carne non carne sfilacciata e incredibilmente saporita e leggermente piccantina non ha nulla da invidiare ai classici panini con il pulled anzi, mangiato questo ti chiederai: ma perchè non posso continuare a ordinare solo questo? Una domanda questa, che in realtà ti ronzerà in testa un po’ per tutti i piatti a base vegetale. 


L’ultimo step è il piatto più sorprendente, tanto alla vista (soprattutto alla vista) quanto al gusto perchè sono delle “Soft Ribs” ma in versione vanguard. Costolette plant based marinate cn salsa Crak bbq e cotte prima sottovuoto e poi grigliate per avere la classica morbidezza che ti aspetti ma anche quella leggera crosticina esterna tipica delle carni. Un piatto che alla vista racconta solo una cosa: carne, ma che tutto è fuorché che carne. La cosa ancora più incredibile è la possibilità di mangiare anche l’osso, lo giuro. Il tutto è accompagnato da patatine fritte e salsa chimichurri.

Che dire?


Il tempo di sistemare gli appunti per assicurarsi di non aver lasciato nulla indietro e nulla al caso ed è tempo di andare, ma non prima che Claudio Franzolin, uno dei soci fondatori nonchè anche il capitano che ha guidato lungo tutta questa nostra traversata con competenza e innata simpatia, ci regali un pack delle loro birre. Ci accorgiamo subito di cosa si tratta: è il formato che ricorda che anche quest’anno è tempo di Wodscrak, è tempo di “Guerrilla Celebration” e noi non vediamo veramente l’ora. Appuntamento allora a sabato 1 Giugno dalle 12.00 in poi, per quello che ormai è il “Capodanno” della birra artigianale Padovana! Più info qui

Crak Casana
Via Santi Fabiano e Sebastiano, 13 - Padova
Tel. 0497423095

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scritto da:

Anna Iraci

Nata a Padova qualche anno fa, appassionata di film gialli e pizza diavola, meglio se assieme. Giocatrice di pallavolo nel tempo libero e, nel restante, campionessa di pisolini. Saltuariamente (anche) studentessa. Da grande voglio scrivere, ma siccome essere grande è una rottura, intanto bevo Gin&Tonic. Con il Tanqueray però.

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