L’aperitivo a Lecce: i locali dove farlo strano
Pubblicato il 10 luglio 2020
Noi salentini siamo così. Lo invochiamo tutto l’anno, tremiamo come foglie quando le temperature iniziano a scendere al di sotto dei 20 gradi, sognando ‘lu sule, lu mare e lu jentu’ che ormai sono il nostro intramontabile mood. Eppure, quando preghiamo affinché ritorni al più presto nelle nostre vite il caldo, vuol dire che ci siamo puntualmente dimenticati del suo fedelissimo e morboso partner, quello che ti fa mancare il fiato da giugno a settembre.
Proprio lui. Il temutissimo, inconfondibile faugno (la tipica afa salentina, Ndr).
Ed è arrivato più forte che mai in questo 2020 che, tra distanziamenti, mascherine e condizionatori non sempre accesi a palla in ogni dove, si prevede pressappoco come i gironi danteschi più infuocati.
È l’unico momento della mia vita in cui sento venir meno quella fame da leoni che nemmeno in gravidanza mi ha abbandonata. In maniera direttamente proporzionale al canto delle cicale arrivano una sete senza fine e la voglia di aperitivo. Sì, l’aperitivo. Sfizierie gustose, magari fresche, da “spizzicare” senza impegno con un po’ di pane, passando da un assaggio all’altro come se non ci fosse un domani.

“Di Spritz non ce n’è uno solo?” Ti starai chiedendo. La domanda è legittima, ma la risposta è che dipende dai punti di vista. Se ami la creatività e non sei un puritano della tradizione, il buon Michele de La Vetta de lo Spritz di varianti se n’è inventate più di 20. Ad esempio la versione estiva, denominata Summer Spritz, è leggera e dissetante con ananas e zenzero. Oppure lo spritz Hugo con fiori di sambuco, menta e prosecco. Il bello è che con l’aperitivo ci stanno bene tutti: se come me sei una persona eternamente indecisa, hai una buona scusa per fare più capatine e passare in rassegna la drinklist!

“Raffinato gaudente, amante della vita mondana e dei piaceri che offre”, recita il dizionario. E d’altronde è questa l’anima del Viveur, un luogo raffinato e riservato nonostante sia a pochi passi dalla bellissima Basilica di Santa Croce. Qui come aperitivo, per i palati sopraffini, consiglio il memorabile tagliere con i salumi e formaggi più ricercati, accompagnati dalle migliori selezioni di vini, oppure da un ottimo cocktail. Io un Moscow mule ghiacciato, grazie.

Se il tuo secondo nome è Dregher, probabilmente berresti birra anche a colazione. A questo punto la scelta dell’aperitivo è quasi obbligata, vai dritto da Hopster. Qui mangi bene e bevi ancora meglio, visto che a dirigere questa birreria artigianale e beer shop dal format davvero originale ci sono tre donne, cultrici di birra, che sanno decisamente il fatto loro. Da appassionata del luppolo e femminista convinta, non posso che fare il tifo per questo locale.

Immagina di andare in una parruccheria, vederti accogliere con il sorriso mentre varchi la soglia, una volta arrivato il tuo turno accomodarti sulla poltroncina indicata, intorno a te altre postazioni e tanti caschi da signora. Ora immagina che qualcuno, anziché chiederti “Come facciamo la piega oggi?”, inizi ad elencarti una serie di piatti del giorno, a parlarti tartare di carne o di pesce, a darti una carta dei vini o proporti cocktail. Sembra fantascienza, ma si chiama Tony Bar Bistrot.

La prima volta che ho mangiato un panino di pesce è stato anni fa a Polignano. Nonostante fossi più appassionata di carne, fu un colpo di fulmine. Quel panino me lo sognavo anche la notte, mentre mio marito continuava a far vedere al mondo intero il video in slow motion in cui davo con foga il primo morso. Se penso che adesso abbiamo anche a Lecce diversi posti in cui si possono mangiare panini e tartare di mare, ancora non mi sembra vero. Uno di questi è il Fresco Fish Bar: con questo nome si presenta già da solo.

Non è facile scegliere tra aperitivo di terra o di mare quando nello stesso locale puoi averli tutti e due, ed entrambi di ottima qualità. È il dilemma che affligge chi va a La Drogheria, dove Giuliano e il suo staff sanno prenderti per la gola con il Piccio di Terra, il Sapore di Mare o lo Strapazzami. Una cosa è certa: l’aperitivo after work, per loro, è una cosa seria. Dalle 18 alle 20, infatti, è di casa l’happy hour, e ogni quattro amici uno non paga il cocktail.

I veri sushi addicted lo sanno, qualunque ora è giusta per una bella barca di sushi. Anche quella dell’aperitivo. Se non vuoi addentrarti nel cuore di Lecce, il Fusion può essere un buon compromesso, perché vicino al centro storico ma distante quanto basta per non respirare in pieno il caos cittadino e, soprattutto, non avere mai problemi di parcheggio. D’altronde, il Fusion è sempre una garanzia.

Chiudiamo questa rassegna con un evergreen dell’aperitivo, per chi non vuol rinunciare alla vista panoramica su Piazza Sant’Oronzo e, in particolare, sul meraviglioso anfiteatro romano. Sto parlando, ovviamente, del Misvago, che sa come accontentare i suoi clienti con un’abbondante varietà di focacce, bruschette e paninetti, accompagnati da una bibita fresca.
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Le parole sono gocce che muovono il mondo. Per questo vivo ogni giorno le mie emozioni e lascio che prendano forma attraverso la scrittura. Amo comunicarle agli altri attraverso racconti e articoli creativi, ma soprattutto… amo la musica e il buon cibo.