In Puglia amiamo l'olio piccante, ma come si riconoscono gli oli aromatizzati più buoni?

Pubblicato il 29 novembre 2021

In Puglia amiamo l'olio piccante, ma come si riconoscono gli oli aromatizzati più buoni?

L’olio extravergine d’oliva è da sempre il protagonista della dieta mediterranea, per questo che non può assolutamente mancare sulla nostra tavola. Al naturale fa sempre la sua bella figura su ogni piatto ma, a volte, non basta la classica piccantezza tipica dell’oliva pugliese, allora c’è bisogno di più carattere che, da sola la natura può dare.

Per arricchire l’esperienza gustativa al massimo e renderla particolare, c’è l’olio aromatizzato. Realizzarlo non è difficile e le nonne di una volta ne producevano una buona quantità direttamente nella cucina di casa e con qualche piccolo segreto, in modo da regalare ai loro mariti e figli quel tocco in più sui piatti della tradizione contadina.

Oggi vogliamo svelarvi i segreti dell’olio aromatizzato in modo da saper riconoscere, a fronte dei nostri gusti, qual è quello di qualità e adatto a ciò che stiamo per mangiare.

Come nasce l’olio aromatizzato

Uno degli oli aromatici più famosi è, sicuramente, l’olio piccante ottenuto dall’infusione del peperoncino. Da sempre presente nella tradizione contadina del sud Italia è un vero e proprio must have della dispensa di tutti coloro che amano quel tocco infuocato su primi e secondi.
Per poter realizzare un olio aromatizzato che duri nel tempo e che sprigioni tutte le sue benefiche qualità e profumi inebrianti, non è difficile ma è bene affidarsi ai professionisti che sanno come trattare la materia prima e renderla perfetta. 
L’olio aromatizzato si realizza riscaldando l’olio a una temperatura di circa 80 gradi, in seguito viene messo in infusione l’elemento scelto, quindi si procede alla conservazione del prodotto per un certo periodo di tempo necessario per favorire la “fusione” degli ingredienti.
Una volta raggiunto il punto in cui l’olio ha assorbito i nuovi profumi si procede al filtraggio. Con questa operazione si eliminano tutte quelle particelle in sospensione e si ottiene un prodotto limpido ed estremamente profumato.

Tra  frantoi pugliesi, uno che si è specializzato nella produzione degli oli aromatizzati è il Frantoio Oleario Vincenzo Fazio di Bitetto. Produce gli oli proprio proprio come vuole la tradizione, facendo attenzione a ogni fase del processo con una cura maniacale per la pulizia e per la selezione della materia prima migliore.

Come abbinare un olio aromatizzato


L’olio aromatizzato, in tutte le sue declinazioni, oggi può diventare il protagonista della tavola ed essere abbinato a pietanze calde e fredde, a seconda del nostro gusto. 
Non più solo oli piccanti per caratterizzare piatti caldi e poveri della tradizione, ma anche altri dai sentori agrumati ottimi per completare insalate o antipasti di pesce crudo e cotto.
L’olio aromatizzato può esprimere tutte le sue qualità anche su pizze gourmet pronte a catturare il nostro palato. Bastano solo poche gocce per esaltare il sapore di ogni ingrediente e per vivere un’esperienza gustativa sempre più appagante.
Se vuoi qualche dritta in più, sappi che i ristoranti pugliesi si sono messi insieme per realizzare un ricettario originale interamente dedicato ai piatti con gli oli aromatizzati.


Come si riconosce l’olio aromatizzato di livello

Un olio aromatizzato di livello si riconosce, prima di tutto, per il suo packaging tipicamente scuro e per l’etichetta “parlante”. Ma che vuol dire? Questa deve riportare in maniera corretta e chiara tutte le informazioni relative alla provenienza delle olive, la tipologia, modalità di raccolta, luogo di spremitura, imbottigliamento e l’indicazione Dop o Igp.
Una volta aperto deve presentarsi di un colore variabile dal verde al giallo, essere più o meno limpido a seconda della filtrazione, rispecchiare le caratteristiche organolettiche tipiche delle olive impiegate e avere la corrispondenza con l’aroma aggiunto.
All’assaggio è necessario che sia amaro e piccante, avere quella sensazione tipica che denota un’alta concentrazione di polifenoli che fanno bene al nostro organismo. Infine è importante che l’aroma aggiunto non sia mai predominante sull’olio ma crei un continum in grado di conquistare il palato a ogni assaggio.



Le foto sono di 2night, shooting di Gaga Jovanovic

  • CIBO CHE FA BENE

scritto da:

Serena Leo

Amo raccontare il vino e il cibo, mia croce e delizia. Sono costantemente alla ricerca di proposte gourmet “sartoriali” esaltanti. A tavola, come nella vita, desidero che il mio calice sia sempre pieno e che i commensali siano allegri e appassionanti.

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