Perché devi fare una cena degustazione al Feria, il primo vero ristorante indonesiano di Treviso

Pubblicato il 1 agosto 2024

Perché devi fare una cena degustazione al Feria, il primo vero ristorante indonesiano di Treviso

“Questa non è Treviso”, intonerebbero probabilmente The Kolors, auto parafrasandosi, se venissero a cena al Feria, in Via della Quercia. In questo locus amoenus, un tempo sede dello stellato XI Vineria, chef Marco Feltrin ha infatti creato uno stupefacente ristorante indonesiano, portando per la prima volta, nella nostra Marca gioiosa et amorosa, l’imperscrutabile alta cucina del sud-est asiatico.

Sostenuto dalla moglie Sriyanti, che ha lasciato Giacarta per seguirlo fino a casa, affiancato da un sommelier del calibro di Regis Ramos Freitas, coadiuvato da una brigata giovane e di talento, Marco Feltrin riesce ogni sera a dar vita ad esperienze magiche, in cui i sapori e l’atmosfera dell’isola di Giava si fondono dolcemente alla migliore scuola del mondo: il made in Italy.

Con simili le premesse, non potevo che approcciare la mia cena al Feria carico di aspettative… Oltre che di appetito, ovvio. Ma quello, ahimè non manca mai.


Col suo set di benvenuto, Marco Feltrin mette subito in chiaro le cose: creatività culinaria e rigore nella presentazione vanno di pari passo, d’accordo stupire il cliente ma è importante farlo con ordine e buongusto. E allora ecco l’insalata “larb”, a base di pollo, lime e cavolo cappuccio, buona e delicata; il mango con polvere di gamberi e sumac, spezia derivante da bacche rosse selvatiche; la cozza affumicata con ketchup di soia, saggiamente abbinata ad un calice di rosato Bio della Campania, vino fresco e naturale con cui aprire le danze in modo equilibrato.


Entrando in medias res, arriva la prima accelerata di sapore: il “rujak”, piatto tradizionale malese, indonesiano e singaporiano, preparato a base di arachidi, peperoncino e zucchero di palma, si affianca a della tenera ventresca di prima scelta, appena scottata.

Qui l’abbinamento suggerito da sommelier Regis solletica le corde della sua fantasia brasileira: sorseggio infatti un Mitterweg Traminer Trio, con uve di Gewurztraminer, Traminer Rosso e Traminer Aromatico, versato in un particolare bicchiere senza gambo che farebbe molto felice sua maestà Arrigo Cipriani.


Il “Tofu ayam” è il successivo protagonista della cena, che riporta sui binari della terra il percorso in degustazione: custard di topinambur, radice di loto, brodo di carne e un cubetto, per l'appunto, di tofu. Un momento di delicatezza e calore, prima che l’alternanza della serata non viri nuovamente sul mare.


E’ un Sauvignon agricolo del Molise (che eccome, se esiste) il vino che introduce i deliziosi “Mie”. Noodles mantecati con bottarga affumicata, seppia e pickes di cetriolo, esplosione di consistenze che ora resistono al morso, ora si sciolgono in bocca, inondandola di sapori e facendomi scordare il rango del ristorante in cui mi trovo: ne chiederei volentieri una mastella intera.


Ma andiamo avanti, ché la notte è ancora giovane, e il sommelier ha finalmente sbocciato un rosso, e mica una robetta banale: è un Syrah de l'Ardèche, vitigno principe del Rodano nord...

Esattamente quel tipo di vin rouge francese cui non serve affatto insistere sul corpo alcolico per offrire struttura ed eleganza. E’ quindi un compagno ideale per l’ultimo piatto salato di questo percorso: pecora, curry verde e kluwak, ossia i semi di pangio, pianta diffusa in Indonesia e Nuova Guinea, molto complessa da trattare a livello culinario. Non a caso, è proprio “complessità” il termine ideale per definire questo piatto, che lascia impressa la curiosità di tornare da Feria in futuro, per un nuovo viaggio in questi sapori che giungono dall’altro capo del mondo.


Il percorso si conclude con tre portate dolci, strutturate in pre-dessert, dolce vero e proprio e una sorta di “piccola pasticceria” rivisitata in salsa indonesiana. Mandorla, avocado, liquirizia e limone nero: questi gli ingredienti del dessert principale, a comporre un coacervo di volumi e consistenze dove creatività, gusto e precisione vanno a braccetto. L’ultima firma di Marco Feltrin, a chiudere in bellezza un pasto così valido e caratteristico nel suo ristorante, che arricchisce la piazza trevigiana in maniera inedita e preziosa.

Feria Restaurant
Via della Quercia, 8 - Treviso
Telefono: 04221748017
 

  • CENA BLOGGER
  • RECENSIONE
  • BISTROT

scritto da:

Alvise Salice

Con lo pseudonimo di Kintor racconto da anni i miei intrattenimenti. Sport e hi-tech gli amori di gioventù; mentre oggi trovo che viaggiare alla ricerca di culture, gusti e sapori della terra sia la cosa più bella che c'è. O magari la seconda, via.

IN QUESTO ARTICOLO
  • Feria

    Via Della Quercia 8, Treviso (TV)

×