Bloody Mary, intervista a Carlo e Vittorio viaggiatori e ambasciatori del cibo e del vino a Fasano

Pubblicato il 16 ottobre 2020

Bloody Mary, intervista a Carlo e Vittorio viaggiatori e ambasciatori del cibo e del vino a Fasano

Siamo andati a fare quattro chiacchiere con Carlo & Vittorio di Bloody Mary, gli stessi proprietari dello splendido Amare sul mare di Torre Canne. Abbiamo trovato un mix esplosivo di idee sul cibo, sul vino sui drink provenienti da tutto il mondo, un posto che vale il viaggio e che ci delizierà questo inverno.

Raccontatemi la storia del vostro locale
Il Bloody Mary nasce da un'occasione: abbiamo saputo che questo locale era in vendita e abbiamo pensato di acquisirlo da un nostro amico. Abbiamo inaugurato alla vigilia di Natale del 2015: abbiamo realizzato una sorta di speakeasy; inizialmente, era un locale molto piccolo che ospitava circa una ventina di coperti e una zona "segreta" con una parete mobile da cui si accedeva alla zona bar. Oggi, invece, abbiamo deciso di allargare gli spazi sino a giungere ad una capienza di circa 90 coperti.

Come mai proprio Bloody Mary?
Qui c'è proprio una bella storia da raccontare: anni fa, mentre eravamo in viaggio in Thailandia ci siamo recati in uno speakeasy giapponese, abbiamo assaggiato dei Bloody Mary che ci sono piaciuti tanto ed è stato lì che abbiamo pensato al nome del locale che ricordasse questo meraviglioso drink e che racchiudesse i nostri ricordi di viaggio.

Ambiente e stile in questo locale sono davvero particolari, raccontatemi di più.


Il successo del locale deriva non solo dalla cura di ogni suo dettaglio più piccolo, curando l'ambiente in modo maniacale, ma anche dalla possibilità di degustare cibi provenienti dal mondo intero. Abbiamo voluto portare nel locale influenze di ogni tipo: dal punk alla pop art, dal nostro gusto personale al gotico, ma sempre tutto in maniera divertente e scanzonata, ci piace offrire un posto dove sentirsi a proprio agio sempre ed esclamare anche qualche "Wow!"

Cosa troviamo nel menù? Ditemi 3 piatti da non perdere
Offriamo una cucina prettamente internazionale; per esempio abbiamo ideato un menù "dal mondo" in cui abbiamo realizzato una quindicina di piatti da ogni luogo, creando una mappa del gusto: ad ogni luogo corrisponde una nostra ricetta. Quindi ci è impossibile dirti solo 3 piatti da non perdere, ma una selezione accurata di primi, secondi, dolci e tanto altro provenienti da ogni parte del globo. Ma non è finita qui: abbiamo anche un cotè paninaro! Proponiamo quattro hamburger differenti, oltre a taglieri con formaggi e salumi, la zona tapas, la pizzeria e la zona carne, con un frigo destinato solo alle sue varie frollature. 
Ma effettivamente esistono 3 piatti che vanno alla grande: il Crispy, un pollo croccante con una panatura speciale, servito con insalata e maionese; lo Yaki Udon, un piatto orientale molto richiesto e il Lobster Roll, un panino con l'astice tipico della zona del Maine negli Stati Uniti orientali.

Sembra davvero una cucina interessante, ma quali sono i principi che tengono assieme una proposta così eterogenea? 


I principi della nostra cucina si basano sul nostro bagaglio culturale e di viaggiatori incalliti. Ci definiamo dei "predatori del cibo": ogni posto che abbiamo visitato ci ha lasciato dei ricordi culinari che abbiamo voluto riportare in Italia, riproducendoli con la nostra creatività.
"Viaggiare rimanendo a casa" "Cambiare continente stando allo stesso tavolo", questo è quello che rappresenta noi e il Bloody Mary.

Chi c'è in cucina?
In cucina c'è il nostro chef Mirko Mele, che decide il menù, l'impiattamento e le composizioni.

E cosa si beve da Bloody Mary? (A parte il Bloody Mary, ovvio)


Abbiamo una vasta scelta di vini rossi, ma non trascuriamo assolutamente i bianchi. Inoltre, c'è anche un angolo cocktail bar e una carta delle birre molto semplice: Peroni, Nastro Azzurro, Peroni Cruda, Peroni Riserva. Ogni anno ci sediamo e decidiamo i vini alla carta, ovviamente ci sbizzariamo più sui rossi, che si abbinano meglio alla nostra proposta, e abbiamo circa 250 etichette diverse, provenienti in gran parte dalla Puglia, poi dal resto d'Italia, e da una selezione di vini francesi (Bordeaux e Borgogna), dall'Argentina, dal Cile, dal Sud Africa e dall'Australia. Non abbiamo una cantina, ma le nostre bottiglie sono tutte esposte per consentire ai nostri clienti di conoscere e scegliere nel migliore dei modi.

Cosa odiate di più nel vostro lavoro?
La cosa che odiamo di più a prescindere dalle nostre attività, sono i tempi morti, quando in settimana la clientela è minore rispetto ai weekend.

Raccontatemi un'esperienza che ricordate con piacere
Ce ne sono tante esperienze, ma quelle che ricordiamo in particolare sono quelle legate alle serate, dove c'è il pienone di gente che si diverte, mangia, beve, socializza ed è fiera di averci trovato.

Cosa c'è di unico nel vostro locale?
Il nostro ambiente, il nostro menù internazionale così ricco e l'ubicazione del posto che c'inorgoglisce non poco: perché? Perché Bloody Mary è presente in una zona di Fasano in cui non è possibile che ci sia gente di passaggio, o vieni da noi o non ci conosci per niente. 

  • GLI ADDETTI AI LAVORI

scritto da:

Anna Rosa Montalbò

33 anni da Polignano a Mare, giornalista pubblicista freelance, collaboro con testate giornalistiche cartacee e online da 15 anni. Proprietaria di Italy SWAG agenzia di comunicazione di Mola di Bari, Food Blogger italiana associata AIFB, madrina del progetto C'ena una Volta e dell'#iomangioacasa. Ho conseguito la qualifica come SEO Master, Eccellenze in Digitale di Google e Social Media Strategist esperta in FB ads e grafiche e infografiche. Specializzanda in criminologia psichiatrica forense. Amo sperimentare nuovi sapori e colori, per me la cucina non è nulla di scontato, anzi è scienza e matematica in un piatto.

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