Quando una veneziana ti porta a fare un bacaro tour
Pubblicato il 15 maggio 2019
Prima visita a Venezia? Habituè della laguna? Vai tranquillo che tutto ciò che ti sto per dire ti suonerà come un consiglio di una cara nonna, d’altronde solo una veneziana come me può portarti a fare un bacaro tour in ogni sestiere della città. E poi, diciamocelo, due parole di dialetto e facciamo amicizia anche con il propietario, oltre che con tutto il bacaro, metti mai che ci scappi pure lo sconto o qualcuno che ci offra un’ombra.
Ma andiamo per gradi, sai cos’è un bacaro tour? Te lo spiego con 3 parole: un cichetto, un’ ombra e tanti amici; dopo il primo si passa al secondo, e così via.
Vieni con me, ti porto a conoscere i migliori bacari di Venezia.
Se arrivi in città in treno o in macchina questo è il primo sestiere che incontri. Tanti i bacari in cui puoi fermarti per gustare tanta venezianità, quella degli anziani che si bevono un bicchiere di vino e si lamentano di ciò che non va in città.

Uno dei primi bacari che incontri percorrendo la fondamenta della Misericordia, luogo per eccellenza dell’aperitivo dei giovani veneziani e non, è Al Timon. Una delle caratteristiche del luogo è la barca ormeggiata in canale dove, se non soffri il mal di mare, puoi sedere con gli amici per bere uno spritz e gustare uno dei particolari cicchetti della casa.
Procedendo sulla strada, dopo aver superato un solo ponte, si trova il Paradiso Perduto, uno dei bacari più conosciuti in città. Lo troverai spesso pieno, ma non esitare a farti spazio per entrare. Cicchetti veneziani e una buona ombra non si rifiutano a nessuno.
Pochi passi dopo trovi il Vino Vero, un piccolo wine bar con posto a sedere anche in fondamenta, dove accompagnare un tipico cicchetto con un buon bicchiere di vino è sempre una buona idea. La selezione di vini è molto ampia, non ti resta che scegliere.
Spostandoti dalla fondamenta e approdando in Strada Nuova, la strada principale che porta verso il centro città, è obbligo passare per La Vedova, il locale più conosciuto a Venezia per le sue polpette, per cui anche fare un po’ di fila vale sempre la pena. Un veneziano che si rispetti la mangerebbe accompagnata da un bicchiere di rosso.
Inoltrandoti fra calli e callette, trovi molte sorprese che sicuramente allieteranno il tanto camminare: l’osteria i Promessi Sposi, luogo piccolo ma molto accogliente in cui la prima cosa che i tuoi occhi e il tuo stomaco noteranno, è il bancone ricco di cicchetti veneziani.
Da campo Santi Apostoli, uno dei crocevia che ti portano in zone diverse di Venezia, procedendo sulla destra, superato il ponte dei Giocattoli, un bacaro molto suggestivo ti attende. La Taverna al Remer affaccia direttamente sul Canal Grande e di fronte a te hai il mercato di Rialto, ponte che vedi poco più avanti percorrendo con gli occhi il canale. Qui, trovi i cicchetti veneziani da abbinare con un buon bicchiere da sorseggiare gustandoti il bel panorama.
Da campo Santi Apostoli, procendo invece sulla sinistra si trova El Sbarlefo, un piccolo bacaro con un ricco bancone con stuzzicheria varia per fare uno spuntino e riempire lo stomaco, abbiandolo a un buono spritz. Ricordati che in pancia c’è sempre spazio.

Procedendo invece verso campo S.Giovanni e Paolo, in un campiello alberato, da qualche mese ha aperto l' Hosteria Bacanera, un risto-bacaro moderno e allo stesso tempo ecclettico che si colloca in una zona meno battuta dai turisti. Tra vini naturali e birre artigianali, l’attenzione non manca nemmeno in cucina, dove gli ingredienti provengono dal mercato del pesce di Rialto e seguono sempre la stagionalità. Trovi poi tutta questa cura nei loro gustosi cicchetti.
Poco prima del campo dove si erge la statua equestre di Bartolomeo Colleoni, sul ponte che ti porta in campo San Giovanni e Paolo, si trova l’Osteria al Ponte, un caratteristico bacaro veneziano dove paninetti, polpette di tutti i tipi e sarde in saor sono il piatto forte. Non ti resta che ordinarti uno spritz.
Cannaregio 6378
Procedendo sulla tua strada e lasciandoti alle spalle il campo, ti inoltri nel sestiere di Castello. Seguendo calli e callette arrivi all’Arsenale, che all’epoca della Serenissima fu il cuore delle industrie navali. Lì percorrendo la riva degli Schiavoni giungi nelle zone più verdi di Venezia.

Venezia è città di pesce, ma non dappertutto questo è il piatto princiapale. Il Refolo infatti è conosciuto come il bacaro vicino ai Giardini dove si viene per la porchetta. Chicchetti, paninetti con salumi, spritz e una birra fresca sono ingredienti perfetti per un buon aperitivo.
Tornando sui tuoi passi e avviciandoti a piazza San Marco, dopo aver passato campo San Zaccaria, trovi il Bacaro Risorto, luogo dove la venezianità è di casa. Crostini al baccalà, polpette di carne e sfiziosità fritte non mancano in questo luogo sempre affollato. Puoi sorseggiare un bicchiere anche all’esterno.

Prendendo la strada che va verso destra, procedendo sui tuoi passi trovi la Ruga di Jaffa dove prosecco e chicchetti sono il binomio perfetto: dalle tradizionali uova con l’acciuga al crostino con baccalà mantecato, ce n’è per tutti i gusti.
Una delle curiose caratteristiche del bacaro Al Portego è proprio il fatto di prendere il nome dal fatto che i tavolini esterni si trovano proprio sotto un sottoportico, ovvero un collegamento ricavato da un corpo di un edificio dove viene eliminata la parte sottostante per aprire un passaggio. È d’obbligo che passi per di qui.
Da campo San Zaccaria la strada che ti porta nel salotto più conosciuto nel mondo, ovvero San Marco, è davvero molto breve. Calli e ponti pieni di persone fra cui sgomitare per raggiungere uno dei luoghi più belli della città.
Passando per piazza San Marco, e procedendo verso la chiesa di San Moisè, dopo aver camminato per una ventina di minuti, arrivi in campo Santo Stefano. Una volta lì fatti indicare il Bacaro da Fiore, nella zona tutti lo conoscono. All’orario dell’aperitivo lo troverai pieno di persone, ma fidati che un po’ di coda vale la pena.
Piccolo consiglio: quando passi davanti alla chiesa di San Moisè guarda in su, rimarrai colpito dalla facciata di stile barocco.
Calle de le Boteghe 3461

Appena entri all' Enoteca Al Volto non puoi non rimanere sorpreso nel vederti circondato da etichette di vino messe a decorazione di tutto il locale. Il vino è il punto forte e non manca mai, grazie alla cantina sempre ben fornita. Sebastiano ha alle spalle una storia di famiglia legata alla ristorazione veneziana quindi di cicchetti ne sa. Non ti resta che scegliere dal bancone fra quelli di pesce e quelli di carne; esagera pure, non te ne pentirai.

Spostandoti vicino al ponte di Rialto, in campo San Bortolo, nascosto nelle callette, si trova Sepa. Il cicchetto qui ha una marcia in più: roastbeaf o ombrina marinata con rapa rossa, mela verde cristallizzata e lime sono contenute in un panino al latte tutto da provare. Piatti, bicchieri e posate sono biodegradabili, e di questi tempi mi pare una bella cosa.
A pochi passi, nascosto in una caratteristica corte veneziana si trova invece Bacarando in corte dell’orso, un luogo che i giovani veneziani conoscono molto bene. Luogo suggestivo dove fare apertitivo, il bancone dei cicchetti ti sorprenderà per la sua fantasia. Non solo sapori veneziani, ma anche accostamenti più audaci come l’abbinamento fra il fritto e il nero di seppia.
Consiglio: se stai diventando matto a cercare i due bacari, fatteli indicare. Tutti nella zona li conoscono.
Per bruciare quanto consumato ti porto oltre il ponte di Rialto, ti assicuro che da lì la visuale è spettacolare. Ora stai entrando in quello che una volta era il mercato delle erbe e della frutta di Venezia, la zona chiamata Erbaria.
Fin da quando ho ricordo il Mercà è sempre stato uno dei luoghi più frequentato della zona per fare aperitivo. Non è raro trovarci per caso qualche amico e cominciare a chiaccherare del più e del meno soprattutto se in mano si ha un ottimo bicchiere di prosecco o uno spritz.

Le Do Spade è un bacaro che conoscono tutti in città perché uno dei più antichi. Il bacaro è molto accogliente e propone accanto all’immancabile ombra di rosso o di bianco, una scelta variegata di cicchetti veneziani: il mezzo uovo con l’acciuga, la polpetta di carne e gli stecchi di fritto.
Si dice ruga la strada che è fiancheggiata da entrambi i lati da negozi e caseggiati. Proprio qui si trova l’Antica Osteria Ruga Rialto, un altro bacaro che in zona è molto frequentato. Un’ombra di vino e crostini, polpette e crocchette da mangiare in compagnia degli amici.
Procedendo per la ruga e andando verso campo San Polo, poco dopo ti troverai davanti all’Ostaria dai Zemei, un piccolo bacaro che, in caso tu voglia fiatare un po’, ti accoglie anche nei tavolini all’esterno. Al bancone ad aspettarti ogni ben di dio, fra crostini e panini: qui la sanno lunga.
Appena arrivi in campo San Polo due sono le vie che ti si mettono davanti: continuare la tua strada o procedendo sulla destra, inoltrarti per calli e callette. Ecco se hai scelto la seconda opzione non puoi non aver visto l’insegna rossa dell’Osteria da Fiore, dove puoi fermarti per l’aperitivo ma anche per la cena.
Il Brillo Parlante è solo uno dei tre bacari che si trovano in campo San Stin, a pochi passi dalla Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari dove si trova l’Assunta del Tiziano. Fermarsi qui per fare una pausa è proprio una buona idea, dal momento che la zona non è particolarmente trafficata. Lo spritz quindi va preso.
Calle del Tabacco 2395
A seguire trovi Il Vizietto, il bacaro che soprattutto in materia di birra ne sa molto, ma anche in fatto di panini non scherza: prova quello con la sopresssa veneta.
Spostandoti sempre per il campo prosciutti e affettatrici attireranno i tuoi occhi attraverso la vetrina. Questo è La Bottiglia dove ad un bicchiere di vino non puoi non unire un tagliere di salumi o un panino espresso. L’aperitivo è diverso dal solito.

Lasciato alle spalle il campo dei Frari, poco dopo arrivi in campo San Tomà, cornice dove ha sede Ciak, un caffè veneziano che nella nuova veste si presenta come il luogo per l’aperitivo. Qui i tradizionali cicchetti veneziani sono rivisti in chiave moderna, soprattutto nella presentazione, quindi non prendere paura se qui i folpetti ti vengono serviti in una ciotolina o se per mangiare il baccalà e le sarde dovrai usare il cucchiaio perché serviti in monoporzione. Il bello è proprio questo.
Venezianità e contemporaneità si mescolano assieme sul bancone di Basegò, tanto che nel bacaro troverai sicuramente qualcosa che ti sorprenderà ogni volta. Humus, cicchetti con Coppa di testa o con salmone, limone e mora sono gusti che sorprenderanno le tue papille gustative.
Dai Frari a campo Santa Margherita il passo è breve. Resisti, sono solo cinque minuti a separarti da uno dei luoghi simbolo dell’aperitivo dei giovani universitari veneziani, ma anche non.
Prima di arrivare in campo Santa Margherita, dopo aver girato l’angolo all’altezza della conosciutissima pasticceria Tonolo, in calle ha aperto il bacaro El Sbarlefo, che in un piccolo spazio unisce assieme tradizione e raffinatezza, che coniuga anche sul bancone e nel bicchiere.

Il Bakarò è il primo dei tanti bacari che incontri entrando in campo. Lo stile un po’ retrò non deve ingannarti, entrando ci troverai tutti gli elementi giusti per un aperitivo come si deve. Essere in campo, darà qualcosa in più a questo momento della tua giornata.
Arredo rustico e in legno, tavolini all’esterno e ampie vetrate: questi gli elementi che saltano all’occhio passando davanti Al Bocon Divino. Stuzzicherie fritte, baccalà e fiori di zucca si abbianano perfettamente allo spritz, ormai dovresti averlo capito anche tu.
Da Skillà non solo musica ma anche la possibilità di guardarti le partite di calcio qualora tu ne sia un appassionato. Un bacaro moderno e giovane frequentato da molti giovani della zona.
Che faccia freddo o caldo non ha importanza, in campo troverai sempre i tavolini del Caffè Rosso pieni di persone sedute a chiaccherare bevendo uno spritz e mangiando uno dei loro tramezzini molto farciti. Addentane uno, te lo consiglio.
Venezia città d’arte e di storia, e proprio la Bifora deve il nome al fatto di avere al suo interno una bifora, ovvero una finestra, gotica. Affacciato sul campo, all’interno sicuramente ci troverai i vecchi veneziani a bersi un’ombra. Chiaccherare con loro ti aprirà un mondo.
Uscendo da campo Santa Margherita e dopo aver superato l’omonimo ponte, c’è l’Osteria ai Pugni, che deve il suo nome al luogo in cui nel Rinascimento gli uomini andavano a sistemare le dispute. Un bacaro moderno dove non mancano accostamenti audaci, come il cicchetto con formaggio e fragole.
Proseguendo lungo la fondamenta e entrando in campo San Barnaba, Ai Artisti è un bacaro che si fa notare. Campo frequentato ma non affollato come il vicino Santa Margherita, qui spritz e stuzzichini sono un mix irrinunciabile.
Spostandoti verso le Zattere, in fondamenta dei Nani, ti stai inoltrando in uno dei bacari più frequentati della città. La Cantina del vino già Schiavi è meta di turisti e veneziani dove stare col naso all’insù e guardarti sempre attorno ti sembrerà cosa normale. Lo slalom fra le persone per entrare nel locale è cosa abituale ma al suo interno i chiccetti di Alessandra aspettano te. Un’ombra, uno spritz ma anche una bottiglia da portare a casa, un’esperienza che non dimenticherai.

Lo so, forse non è la vista che ti aspetteresti tu, ma fidati, ne vale proprio la pena. Al Squero prende il nome dalla particolarità di avere di fronte un vero e proprio squero, luogo dove ancora oggi nascono e vengono costruite le gondole. È cosa comune stare a guardare chi dall’altra parte lavora nel cantiere fra uno spritz e un cicchetto tanto che il muretto lungo il canale è sempre molto affollato.
Nelle callette poco prima di San Nicolò dei Mendicoli, e vicino alla sede universitaria di Ca’ Foscari e Iuav di San Basilio, si trova Cambusa, uno dei bacari meta degli studenti per l’aperitivo e per staccare fra una lezione e l’altra. C’è spazio anche per te, non ti resta che sederti all’esterno e goderti la pausa.
Eccoci arrivati all’ultimo sestiere, ultimo per posizione ma non per bacari, che si diramano intorno a campo Santa Margherita, fino ad arrivare alla Stazione e Piazzale Roma, dove tutto ha preso il via.
Proprio nella calle dove ha sede l’università Ca’ Foscari da qualche mese ha aperto Aea Canevassa, un piccolo bacaro con tavolini anche all’esterno, dove è obbligo organizzare l’aperitivo in compagnia degli amici. Dopo uno spritz ce n’è un altro, quindi ricordati di addentare un cicchetto.
Dorsoduro 3255

Un altro luogo che in città trovi sempre affollato è l’Osteria da Filo, per noi veneziani conosciuta come Poppa. Tra un hugo, uno spritz e qualche cicchetto fermarti qui all’ora dell’aperitivo, anche se sei di corsa, ti sembrerà sempre una buona idea.
Paninetti e un’ombra di vino: questi i due elementi che hanno reso Da Lele il bacaro per eccellenza dell’universitario veneziano. Tutti in città lo conoscono quindi questa è una tappa obbligatoria: lo spazio esiguo non ti permette di stare all’interno ma con bicchiere e cicchetto alla mano puoi trovare spazio lungo la fondamenta esterna.

Qualche metro dopo trovi l’Hostaria Vecio Biavarol – Da Puppa, un bacaro semplice e genuino che prepara cicchetti che son serviti sui taglieri, dai più semplici con prosciutto crudo al classico crostino di polenta con il baccalà. Non ti resta che scegliere fra lo spritz o il vino.
Foto interne dalle pagine Facebook dei locali
Foto di copertina dalla pagina Facebook di Hostaria Al Vecio Biavarol
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scritto da:
Veneziana doc, chiaccherona e dalla risata facile, appassionata di pallavolo e dello sport. Mi piace cucinare dolci, non potrei mai rinunciare al caffè, una buona parmigiana di melanzane e agli spaghetti.