Il loro quartiere, dove sono nati e cresciuti, “non avremmo potuto aprire altrove”, ci dicono. Ma Iodio è un ristorante che a pochi mesi dalla sua inaugurazione è già sulla “bocca di tutti” ed il merito è tutto loro e della loro passione.

Sono nati qui, nel cuore di Centocelle, e qui sono ritornati dopo aver fatto “la gavetta”. La storia di Alessandro e Valerio Testa, due fratelli con una sola passione, la ristorazione, è un esempio di crescita e di successo. Iodio non è il classico ristorantino di quartiere come a decine se ne possono contare in tutta Roma, soprattutto a Centocelle. Iodio è un progetto voluto, studiato e realizzato con attenzione, è il frutto di una passione lancinante, quello per il lavoro e per l’eccellenza, ed è bellissimo scoprire che due giovani di un quartiere di periferia ce l’hanno fatta e ce l’hanno fatta alla grande proprio nel posto dove sono nati. Iodio è una storia bella da ascoltare e da assaggiare. Oggi li abbiamo incontrati Alessandro e Valerio nel loro ristorante e gli abbiamo chiesto, dopo qualche mese dall’apertura, come sta andando.

Come vi è venuta l’idea di aprire un ristorante di pesce a Centocelle?

Innanzitutto perché è il nostro quartiere. Io e mio fratello veniamo da un percorso professionale abbastanza “alto” e abbiamo sempre esclusivamente lavorato pesce in molti ristoranti importanti a Roma, ma anche fuori, in Sardegna per esempio. La nostra idea è stata fin dall’inizio quella di aprire un ristorante di pesce proprio qui e di un certo livello. Una scommessa un po’ azzardata, forse, ma ora i risultati cominciano ad arrivare e siamo molto ottimisti.

Quindi Centocelle è stata una scelta dettata soprattutto dal cuore?

Sicuramente e poi la borgata e la periferia, secondo noi, porta molti più frutti rispetto al centro, soprattutto in fatto di qualità.”


Iodio però non è il “classico” ristorante di pesce romano, va decisamente fuori dai canoni standard. Ci raccontate come lo avete pensato ed ideato?
Innanzitutto il nostro menu, che non è mai fisso ma cambia minimo una volta al mese, se non ogni due settimane. Questo per seguire la stagionalità e quello che il mare ti dona giorno per giorno.  – A proposito, dove lo prendete il pesce? Principalmente dal nostro fornitore Ittica Romano, ma anche qualcosa la prendiamo alle aste di Fiumicino. Il nostro menu di base ha dei piatti classici, leggermente rivisitati senza esagerazioni. Il protagonista è essenzialmente il pesce, la materia prima, senza fronzoli. Poi puntiamo tantissimo sui crudi di mare, dove possiamo offrire sempre una varietà enorme: mandorle, tartufi di mare, cozze pelose, pannocchie, cannolicchi, fasolari. Il crudo nostro è veramente “gajardo”! Abbiamo due varianti di plateau di crudi, quello classico e quello più importante con almeno tre tipologie di ostriche. L’idea è quella di partire dai crudi e mano a mano costruirgli un menu accanto che gli faccia da contorno.

 

Tornando al quartiere, ci dite secondo voi qual è il segreto del successo “gourmet” di Centocelle?

Bisogna dire che non è stata una moda improvvisa, nata dall’oggi al domani, ma ci sono voluti tanti anni. Lo diciamo perché questa “rivoluzione” l’abbiamo vissuta in prima persona, dato che a Centocelle ci viviamo da sempre. Forse all’inizio l’incentivo dei costi di gestione più bassi dei locali qui era una delle motivazioni principali di questo boom di aperture, poi con il passare del tempo, con un mercato in impennata, questo fattore è scemato. Secondo noi, invece, il motivo principale di questa esplosione di locali a Centocelle è da ricercare nel fatto che nei quartieri intorno l’offerta è scarsa assai o totalmente nulla. Sono bastati 3 o 4 personaggi “bravi” e motivati e piano piano ecco che molti  li hanno seguiti e ci hanno voluto a loro volta provare.”

Come vi dividete il lavoro ed i compiti? Vi occupate ognuno di cose specifiche, oppure lavorate in sintonia ed in team fianco a fianco?

Noi collaboriamo insieme in tutto e per tutto quello che c’è da fare qui dentro – Alessandro aggiunge – Io che provengo principalmente da un lavoro di cucina, non riesco proprio a staccarmi da lì dentro, anche se sono io ad occuparmi della parte gestionale, del personale, della sala, della comunicazione. Ma se c’è da aiutare a preparare un menu o a integrare il lavoro della cucina io non mi tiro mai indietro.”

A proposito di menu che cambia, state anche lavorando sulla carta dei vini, giusto?

Esatto. La abbiamo allargata tantissimo. Ad oggi siamo arrivati ad una quarantina di etichette tra italiani e vini francesi. Una parte importante, ovviamente, è dedicata alla bollicine: Franciacorta, Champagne. Per noi è importante far vedere al cliente cosa sta bevendo, raccontando la storia del vino che ha ordinato, la sua provenienza. Il vino è un elemento importantissimo da Iodio, è un faro imprescindibile sul quale puntiamo moltissimo. La nostra cantina è in continua evoluzione, come lo è la nostra filosofia, d’altronde: mai fermarsi e cercare sempre di guardare avanti.”

E per ora il futuro sembra essere spianato per i fratelli Testa. Iodio è veramente un gran bel locale e, siamo certi, ne sentiremo parlare e scrivere molto spesso.

Iodio
Via Tor de’ Schiavi, 55/D - Roma
Tel: 0689619556


Foto di Simona Patrizi 
 

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  • Iodio

    Via Tor De' Schiavi 55/D, Roma (RM)

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