Ti racconto 5 bistrot di Milano che puntano tutto sui piccoli produttori di nicchia
Pubblicato il 5 novembre 2019
L’origine della parola bistrot non è chiara. Quello che è certo riguarda il vino perché pare che fosse un appellativo appioppato proprio agli aiutanti dei commercianti di vino. Oggi per bistrot si intende un piccolo caffè dove si può mangiare praticamente ad ogni ora del giorno. Le dimensioni del bistrot, sono sempre ridotte, solitamente c’è una cura particolare per gli ingredienti che finiscono sulla tavola, legati al territorio, ai piccoli produttori locali. L’idea adesso è fare un giro nei bistrot, o piccoli ristorantini milanesi, che puntano su produttori di nicchia. Prodotti particolari ma di qualità. Ecco dove trovarli a Milano.

Ambiente intimo e raffinato, L’Isola 56 ha le pareti in stile “bosco verticale”, con le piante che danno subito un senso di freschezza. I tavoli sono apparecchiati in stile fusion, durante la cena c’è la giusta intimità, grazie anche al giusto spazio tra i tavoli. La specialità della casa sono le tapas gourmet: assaggi prelibatissimi ma in porzioni ridotte rispetto ai piatti della carta. Puoi provare una capasanta scottata con confettura di arance amare, una battuta di manzo mignon o una scaloppa di foie gras. L’attenzione per i piccoli produttori qui strizza l’occhio all’artigianalità perché le erbe aromatiche e i germogli arrivano direttamente dal piccolo orto interno. Il “fattore wow” dello chef è quello che impreziosisce ogni piatto, con il giusto mix di creatività e genialità, ma sempre con un tocco gourmet.
L’Isola 56 - via Washington 56, Milano - tel. 02.48100315

L’eleganza dei Tre Cristi, in Porta Nuova, è essenziale ma di gran impatto. Mangiare qui significa sottolineare l’amore per il buon cibo, unito al piacere di stare insieme. Dalla cucina lo chef pasticcere Franco Aliberti porta in tavola due nuovi percorsi degustazione. Lo stretto legame con i piccoli produttori di nicchia si ritrova A Due Passi da Milano: 10 portate per un menu stagionale che esalta la filiera corta, segnalando in ogni piatto gli ingredienti e la distanza dalla città. L’idea che sta alla base del menu è quella di valorizzare le eccellenze italiane più nascoste, meno conosciute, con un’anima sostenibile, ma senza allontanarsi troppo da Milano. Il porro del cannellone e la zucca del carpaccio, arrivano da produttori che distano appena 12 chilometri.
Tre Cristi Milano - via Galileo Galilei 5, Milano - tel. 02.29062923

Ci spostiamo a pochi passi da Piazza Duomo, in via Cappellari. Casa Lodi propone piatti della bassa Lombardia, quelli della cucina tipica lodigiana, caratterizzati da prodotti che arrivano da produttori delle campagne lombarde. Solo per citarne alcuni, la Riseria Montanari, il Salumificio Bertoletti e l’Azienda agricola Biancardi Matteo. Ottimi i risotti, come quello al gorgonzola con sbriciolata di noci e bastoncino di miele. I dolci sono fatti in casa.
Casa Lodi - via Cappellari 3, Milano - tel. 02.89777217

La palazzina liberty pare una perla in mezzo ai grattacieli di Porta Nuova. Ratanà sembra un bistrot, accogliente, aperto a pranzo e cena. Io non so resistere ai risotti, che cambiano ricetta seguendo le stagioni. La filosofia che sta alla base della cucina dello chef, Cesare Battisti, rispetta il territorio. Solo piccoli produttori agricoli, scelti uno ad uno, con un preciso fine: selezionare la migliore materia prima.
Ratanà - via Gaetano de Castillia 28, Milano - tel. 02.87128855

La cucina è di terra, stagionale e si ispira alle ricette della tradizione italiana. Da Mirta, chiudiamo il giro alla scoperta dei piccoli produttori che finiscono a tavola in Casoretto, gli ingredienti arrivano da produttori selezionati. Il risultato si assapora in ogni proposta naturale e genuina, certificata dal presidio Slow Food. Aperto da lunedì a venerdì, si può prenotare solo a cena.
Mirta Trattoria - piazza San Materno 12, Milano - tel. 02.91180496
Foto di copertina dalla pagina fb di Ratanà
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Il trucco per un buon aperitivo o una cena perfetta? Scegliere il posto giusto. Vi racconterò i miei locali preferiti, ma sempre con spirito critico, senza mai dimenticare che a Milano c’è tutto quello di cui si ha bisogno. Basta saper scegliere.