A due passi dalla Stazione di Venezia c'è un ristorante dove vanno a mangiare i veri veneziani: Nicolò ed Elisabetta ci raccontano le novità

Pubblicato il 19 ottobre 2023

A due passi dalla Stazione di Venezia c'è un ristorante dove vanno a mangiare i veri veneziani: Nicolò ed Elisabetta ci raccontano le novità

A volte sì, a volte di meno, la creatività dovrebbe essere una delle componenti essenziali in quel laboratorio di delizie chiamato cucina. Poi sicuramente a volte viene anche sostituita dalla maniera, altre volte ancora è ridotta a un freddo processo meccanico ripetuto, come se fosse una fabbrica. Ecco, torniamo all’inizio e andiamo dietro le quinte di un ristorante dove la creatività conta ancora davvero. Siamo a Vittoria 1938 a Venezia e abbiamo di nuovo incontrato Elisabetta Pinto e Nicolò Trento, una bellissima coppia nella vita e nel lavoro, perché con loro c'è sempre qualche sorpresa. È soprattutto con Nicolò che abbiamo il piacere di chiacchierare, mentre Elisabetta è occupata in bellissime faccende che vanno anche ben oltre il ristorante.

Una delle caratteristiche della vostra cucina è il dare sempre una versione personale di un piatto o di un ingrediente. Avete quindi pensato di introdurre nel vostro menù il granchio blu, di cui tanto (anche troppo) si è parlato negli ultimi mesi? La gente ve lo chiede?

Nicolò: Ce lo chiedono soprattutto gli italiani, anche qualche straniero a dir la verità, ma di certo non per il tormentone! Poi sì, abbiamo proposto la nostra versione del granchio blu, ma rivisitando un piatto tradizionale, ovvero gli gnocchi al latte, che appunto si preparano senza patate, un piatto povero che risale alla tradizione veneziana. Il nostro gnocco di latte si fonde anche con la linea thai perché è fatto con il latte di cocco, mentre abbiamo usato la polpa del granchio blu per fare il sugo per gli gnocchi. E poi con il carapace una bisca al curry che lo accompagna. Ritornando sempre un po’ all’idea di utilizzare le varie parti di un ingrediente, anche quelle che solitamente vengono buttate.

Oltre ai piatti, con cui tirate fuori sempre qualcosa di nuovo, ci sono altre novità che riguardano il ristorante?

Nicolò: Da qualche mese abbiamo introdotto la linea bistrot. Parlerei di “tapas” più che di cicchetti, che sono pensate per essere un assaggio gourmet per un aperitivo più veloce. Alcune di queste si trovano già tra gli antipasti del menù, ma così c’è la possibilità di prenderle anche singolarmente e fuori dai pasti. Diversi clienti abituali ci chiedevano se ci fosse la possibilità di mangiare qualcosa al volo, senza doversi fermare per forza a pranzo.

…Tapas che sono anche molto originali! Vuoi farci un esempio per capire meglio di cosa si tratta?

Nicolò;: Una che mi piace molto è il “Risot to-go”. È un vero e proprio risotto (non un arancino!) raffreddato in stampini di polenta. Diventa quindi uno snack da passeggio, un po’ tipo il gelato ricoperto con lo stecco…

Però lì con Elisabetta pare che ci sia anche un’altra novità!

Eh sì! Adesso c’è con noi anche il piccolo Achille, che a sua volta è diventato un po’ parte del ristorante oltre che della nostra vita! Elisabetta sta finalmente tornando a pieno regime nel locale. La sua presenza è molto importante qui (senza nulla togliere alle ragazze che comunque sono state e sono ancora bravissime) e moltissimi clienti si chiedevano che fine avesse fatto!

…E in quel momento, come se ci avesse sentito, arriva Elisabetta!

E invece per quanto riguarda la cantina?

Elisabetta: (risponde proprio lei!) Abbiamo ampliato la carta dei vini e la distilleria, in particolare con rum giamaicani e amari artigianali. Le etichette a oggi sono circa un centinaio, quasi tutte di vini naturali, perlopiù italiani ma anche con qualche chicca estera. E poi stiamo lavorando per creare qualche abbinamento tra i nostri piatti e il sakè!

In questi anni avete anche organizzati degli eventi speciali che vanno oltre la vostra “solita” proposta, incontrando il mondo dell’arte. Ce ne parlate?

Assieme a No Title Gallery e a Venice Underground Artist negli ultimi due anni abbiamo organizzato altrettante serate speciali qui in ristorante, in concomitanza con l’apertura delle mostre della Biennale. Quest’anno l’evento si chiamava FAME e abbiamo collaborato con l’artista Andrea Mario Bert. Lui ha portato delle opere, esposte qui in sala, e noi abbiamo creato un menù degustazione con ogni piatto ispirato alle stesse opere. È stato bello e nei prossimi anni lo faremo senz’altro ancora! Anzi, vi aspettiamo!

Vittoria 1938
Calle Lunga, 745 - Santa Croce, Venezia
Tel: 041718500

  • GLI ADDETTI AI LAVORI
  • TRATTORIA
  • RISTORANTE DI PESCE

scritto da:

Damiano Fantuz

Amo la musica alternativa e trovo che negli anni Ottanta tutto fosse più bello. E amo Venezia e le sue osterie. Forse quello che mi piacerebbe di più sarebbe frequentare quelle stesse osterie, ma negli anni Ottanta

IN QUESTO ARTICOLO
POTREBBE INTERESSARTI:

​Esageriamo, ecco i 20 viaggi da fare almeno una volta nella vita

Dormire sulla Grande Muraglia Cinese, fare trekking in Islanda, perdersi nei Paesi Baschi, ammirare l’aurora boreale.

LEGGI.
×