La nostra cena da Metusya a Cavallino: un locale che è davvero diverso dagli altri

Pubblicato il 18 marzo 2024

La nostra cena da Metusya a Cavallino: un locale che è davvero diverso dagli altri

Una cosa è sicura: se volete provare qualcosa di "diverso dal solito", Metusya è un locale che fa al caso vostro. E il fatto che si affacci sulla darsena di Piave Vecchia, esattamente a cavallo tra Cavallino-Treporti e Jesolo Lido, di certo non guasta.

Pescando a piene mani nelle proprie cornucopie di coraggio, creatività ed esperienza, Barbara Trevisan e Stefano Vocaturo hanno aperto questo accogliente locale un anno fa, guadagnando un rapido riscontro di pubblico, e ritagliandosi un bravo posticino al sole sulla scena della ristorazione litoranea.

Ora, non esiste un modo ideale per raccontare come si mangi da Metusya: troppo originale, troppo distinta da tutto ciò che si trovi in zona è la sua proposta.

Tuttavia, io ci voglio provare lo stesso: ho cenato qui in compagnia, una sera in cui ero divorato da- – inevitabile - curiosità ma non dai morsi della fame, conditio sine qua non per valutare, con il giusto equilibrio tra coinvolgimento e distacco, un menù dove non c’era un solo piatto che io avessi già provato altrove.

Il benvenuto della cucina

In tutte le cose belle della vita, il buongiorno si vede dal mattino. Una cena di classe, dunque, non può che iniziare dal benvenuto della cucina: il cosiddetto amouse-bouche. Dettaglio d’amore e stile, cui Barbara tiene in modo particolare, ben sapendo quanto sia importante far sentire il cliente coccolato sin dal primissimo approccio. Ad aprir le danze è una sfera di fegatini misti, servita con crema di cipolla affumicata e una selezione di pane e grissini fatti in casa da chef Stefano.

L'antipasto

Il tempo di cominciare a farsi la bocca, ed è subito ora dell’antipasto vero e proprio. E qui si fa già sul serio, in termini di creatività. “Il toast, lo scampo e il panettone”: nientemeno che una delle specialità della casa, biglietto da visita del Metusya, e fulgido esempio di alta snackeria fusion. Ciò che ci arriva in tavola è infatti un delicatissimo toast a base di lievitato tipo panettone, farcito con patè di faraona e battuto di scampo agli agrumi. Qualcosa che va assaggiato, più che narrato.

Il vino

Visto il peculiare registro culinario del Metusya, almeno sul vino voglio andare sul sicuro, scegliendo dalla carta una bottiglia all’insegna del “mi piace vincere facile”: il morbido rosso "Floramundi", un Cerasuolo di Vittoria DOCG prodotto da una leggendaria cantina sicula, Donnafugata. Un vino gratificante ed equilibrato, in grado di ripulire la bocca dopo ogni morso e prepararla al successivo, senza rischiare di coprire il sapore di cibi ed ingredienti.

I primi

E andiamo avanti coi primi piatti, allora: da nord a sud, caposaldo di ogni cena italiana che si rispetti. Cambiando spesso il menù, è facile trovare ogni volta da Metusya qualche curiosa novità a base pasta e o riso. Io ne provo due: “Chagall” e “Psicadelico”.

Al geniale astrattista bielorusso è ispirato un risotto che, manco a dirlo, sembra un quadro: una generosa “tela” d’argento (ben più ampia rispetto alla foglia d’oro che guarnisce il risotto allo zafferano di Marchesi, per intenderci) si adagia su di un letto di chicchi blu, così colorati dal brodo al fior di piselli butterfly, e insaporiti da quello al prosciutto.

Dietro il nome Psicadelico si cela invece uno spaghettone in salsa di vongole, crema di zucca e zenzero e mostarda al mandarino. Due primi piatti opposti, insomma, ma sorprendentemente complementari, un po’ come gli ingredienti che ciascuno di essi contiene. Che divertimento, gente.

I secondi

“La quaglia e lo scampo” è un nome che farebbe inorridire i teorici della separazione concettuale tra terra e mare; non però il sottoscritto, e tanto meno gli avventori di un ristorante come il Metusya. Guarda caso, infatti, questo è il piatto di maggior successo, da Metusya: ora, malgrado la sazietà incipiente, chi sono io per lasciarmi sfuggire l’opportunità di assaggiarlo?
Cotta in modo sublime, la carne di quaglia ripiena di scampi viene servita su crema al radicchio di Treviso, liquirizia e gelée di pompelmo. So che vi è già salita la voglia di assaggio perciò mi limito a darvi un consiglio: forate subito la gelatina, per distribuirla omogeneamente nel piatto, prima di cominciare a trastullarvi le papille con quest'altra genialata.

I dessert

Se la cucina è il parco giochi di Stefano, la pasticceria è il giardino segreto in cui Barbara c’invita per concludere l’esperienza, tra bellezza e dolcezza. Difficile scegliere nella carta dei dessert, profondamente impregnata conoscenza della scuola francese, che forse ancor più della nostra assegna al dolce, da sempre, un ruolo di primissimo piano in ogni tipo di pasto.

Lascio quindi fare alla padrona di casa. Barbara opta per la “Pera e Stracchino” e il “Profumo di Caffè”. Uno è chiaramente un dessert salato, che rielabora con raffinatezza l’antico adagio “Al contadin non far sapere”: sfere cave di stracchino vengono impiattate con chips di pera, granola di pane nero ed olio extravergine.

L’altro dessert, un dolce vero e proprio, ci riconcilia con le più classiche voglie di fine pasto: financier e gel all’espresso e ganache alla vaniglia. Voilà. C’è tempo e spazio pure per il caffè vero e proprio, però, servito al momento dei saluti con biscottini artigianali: l’ultima sottolineatura di stile ad una cena veramente diversa dalle altre.

Da Metusya si esce con la voglia di tornarci presto, a scoprire qualche altra diavoleria pensata da Stefano e Barbara; oppure di tornare a mangiare cose più tradizionali altrove. Di certo, non è un locale che possa lasciare minimamente indifferenti... Anzi.

Metusya | Ristorante & Cocktail
Via Amerigo Vespucci, 13 - Cavallino-Treporti (VE)
Telefono: 0414068803
 

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scritto da:

Alvise Salice

Con lo pseudonimo di Kintor racconto da anni i miei intrattenimenti. Sport e hi-tech gli amori di gioventù; mentre oggi trovo che viaggiare alla ricerca di culture, gusti e sapori della terra sia la cosa più bella che c'è. O magari la seconda, via.

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