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Amatriciana, Cacio e Pepe, Mondeghili di salsiccia, Brasato, Tagliolini con perlage di tartufo nero, carni alla griglia
ricca cantina di proposte soprattutto italiane di qualità, con format "prima si sceglie il vino, poi il cibo"
Siamo in Isola, dove questo bistrot ha saputo distinguersi non solo per la qualità della proposta gastronomica, ma per un’idea semplice quanto rivoluzionaria: da Cantine Milano si sceglie prima il vino, poi il cibo. Un’inversione di rotta che racconta molto del suo spirito. Il calice diventa guida, complice, ispirazione, e l’abbinamento nasce da un gesto istintivo, personale, naturale.
Il locale nasce otto anni fa da un’intuizione di Angelo Altieri, che ne è ancora oggi l’anima e il motore. Fin dall’inizio, Cantine Milano si è imposto come un indirizzo diverso dal solito, capace di attrarre un pubblico curioso, attento, non omologato. Per anni è stato in vetta alle classifiche di TripAdvisor, raggiungendo il primo posto assoluto su Milano e confermandosi tra le esperienze gastronomiche più apprezzate da italiani e stranieri, che oggi si dividono in modo perfettamente equilibrato il pubblico del ristorante.
L’ambiente ha il calore di un bistrot e l’identità di un locale metropolitano, con luci calde, arredi eleganti ma mai pretenziosi, un dehors utilizzato durante tutto l’anno – grazie ai funghi per le stagioni fredde – e una sala dedicata a eventi e cene aziendali, sempre più richieste.
Qui non si fa business lunch: la cucina è pensata per chi sceglie di fermarsi per piacere, che sia per un pranzo fuori dagli schemi o per una cena da condividere, con lentezza e gusto. La filosofia è quella di far star bene, senza eccessi né formalismi, con una proposta curata ma accessibile.
In cucina domina la terra, ma senza integralismi: la carta si muove tra piatti della tradizione riletti con intelligenza, come i Mondeghili “terroni” – ironico omaggio al melting pot meneghino – ripieni di salsiccia, vitello e scamorza su una crema di patate allo zafferano, o l’Amatriciana “light” alleggerita nel guanciale ma arricchita da una fonduta cacio e pepe che ne amplifica l’identità. Non mancano classici come la Carbonara con croccante di guanciale pepato, o un risotto alla milanese mantecato con precisione chirurgica.
Tra i secondi, spiccano il brasato cotto a bassa temperatura per 24 ore e servito su una patata montata alla Joël Robuchon, o le carni alla griglia, tutte da allevamenti Limousine sulle colline veronesi, apprezzate per il gusto intenso e la tenerezza estrema. La carta strizza l’occhio anche ai palati più delicati, con filetti di rombo in chiave mediterranea e piatti che giocano con consistenze e aromi come la tartare di scottona con crema zola e crumble di tarallo pugliese. Per chi vuole esagerare – ma con stile – è possibile impreziosire qualsiasi portata con una “truffle experience”: tartufo nero a scaglie, aggiunta sontuosa ma mai invadente.
Cantine Milano è aperto sette giorni su sette, senza pause né compromessi, e si conferma ogni giorno come un punto di riferimento per chi vive il quartiere Isola e cerca un luogo in cui sentirsi accolto, coccolato, ascoltato. Una cantina, sì, ma nel senso più nobile del termine: uno spazio dove il vino è racconto, la cucina è sostanza e ogni pasto diventa occasione.