Anticipazioni nuovo Dpcm Draghi: nessuna apertura serale per i locali

Pubblicato il 25 febbraio 2021 alle 11:58

Anticipazioni nuovo Dpcm Draghi: nessuna apertura serale per i locali

È esclusa l'apertura serale di ristoranti e locali alla sera. Ecco cosa aspettarci dal nuovo Dpcm

Tutti gli italiani sono in fremente attesa del nuovo Dpcm previsto per il 6 marzo che, non solo conterrà le nuove disposizioni in materia, ma farà intendere quale sarà la modalità con cui il nuovo Governo Draghi affronterà il problema della pandemia da qui ai prossimi mesi.

In queste ore si sta tenendo il vertice tra Governo e Regioni al quale partecipa anche il ministrro della Salute Speranza per condividere le nuove misure per contrastare il virus. 

Ad oggi e fino al 6 marzo varranno le nuove disposizioni intese nel decreto legge n. 15 del 23 febbraio 2021 dal titolo "Ulteriori disposizioni urgenti in materia di spostamenti sul territorio nazionale per il contenimento dell'emergenza epidemiologica da COVID-19", pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Vediamo cosa cambia e cosa apsettarci dal nuovo Dpcm in arrivo entro il 6 marzo che verrà prima approvato da Parlamento e Regioni. 

La linea del Governo Draghi 

Ormai siamo a ridosso del nuovo Dpcm previsto per il 6 marzo e che varrà fino al 6 aprile, per un mese intero che comprende anche la Pasqua. 
La linea generale del nuovo ordinamento, secondo le anticipazioni date dal Corriere della Sera in questi giorni, rispecchiano una linea di rigore e di chiusura. Questo anche perché il bollettino dei contagi è tutto fuorché confortante tra contagi in aumento e varianti del virus che mettono in ginocchio intere zone. Infatti, l'indice Rt è superiore all'1 in quasi tutto il territorio nazionale. 

Per questo la linea non può che essere dura. È quanto ha annunciato ieri al Senato il Ministro della Salute Speranza che conferma una situazione critica che si fa sempre più drammatica. 

Quindi, nonostante in tanti pensassero che il nuovo Esecutivo avrebbe apportato importanti differenze nel metodo di gestione della pandemia, ad oggi si prosegue lungo il sentiero tracciato dall'ex-Governo Conte. Si proseguirà con le deliberazioni di decreti legge (che forniscono il quadro normativo) e Dpcm (che dettagliano le misure specifiche in base all'andamento epidemiologico).

L'idea del cambio dei parametri e dell'abbandono delle chiusure per fasce di colore, ad oggi non sembra presa in considerazione. Infatti, secondo quanto riporta il Corriere, il Governo ha deciso di istituire un tavolo, con il ministero della Salute, l’Iss e i tecnici delle Regioni per discutere sulle modalità di modifica della raccolta dei dati, dall’Rt alle terapie intensive. Quindi si proseguirà così fino a quando un tavolo tecnico non affronterà la questione e penserà ad una nuova metodologia. E questo, di certo, non avverrà prima del 5 marzo, data in cui scadrà l'attuale Dpcm. 

I colori delle regioni 

Una linea dura prolungata che vedrà, oltre a piccole zone rosse circostanziate a comuni o province, anche colorazioni intermedie come la zona "arancione rafforzata" o "arancione scuro" di cui abbiamo già parlato nell'articolo di ieri, che interessa Brescia, tutta la sua provincia oltre a sette  comuni della bergamasca (Viadanica, Predore, Sarnico, Villongo, Castelli Calepio, Credaro e Gandosso) e uno, Soncino, in provincia di Cremona.

Inoltre, da oggi giovedì 25 febbraio fino all'11 marzo, questi Comuni in Emilia Romagna sono in arancione scuro: Imola, Castel San Pietro, Medicina, Mordano, Castel Guelfo, Dozza, Casalfiumanese, Fontanelice, Borgo Tossignano, Castel del Rio e quelli confinanti in provincia di Ravenna: Bagnara di Romagna, Conselice, Massa Lombarda e Riolo Terme.

Ed ecco la situazione delle colorazioni a livello nazionale, secondo l'ultima ordinanza del 19 febbraio. 
- zona gialla: Calabria, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Valle d’Aosta, Veneto;  
- zona arancione: Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Molise, Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Umbria. 

Nessuna regione è interamente rossa o bianca. 

Nuove temistiche e metodi

Un punto di cambiamento tra la vecchia e la nuova amministrazione è la decisione del nuovo esecutivo di informare la cittadinanza sui cambiamenti per tempo. 
Le nuove regole previste nel nuovo Dpcm del 6 marzo saranno annunciate lunedì prossimo, l'1 marzo in modo tale da dare qualche giorno di tempo per permettere a tutti di organizzarsi.
Inoltre, il nuovo Governo si impegna a fissare l'effettività del cambio di fascia di colorazione sempre a partire dal lunedì e non da domenica. 

Un altro elemento di novità è l'impegno del Governo a coinvolgere sempre per tempo sia Parlamento che Regioni in modo tale da avere una condivisione più accurata delle misure. Questo permetterà a Governatori, deputati e senatori di presentare i loro suggerimenti  prima dell'entrata in vigore delle nuove ordinanze. 

Il tasto dolente: i ristoranti

Nonostante il pressing da parte dei governatori e da alcune forze politiche, tra cui la Lega, non c'è alcuna apertura da aprte del nuovo governo verso un'idea di allentamento delle misure che stanno interessando il settore ristorativo. All'idea iniaziale di possibili aperture serali in zona gialla si contrappone una linea di rigore massimo che non lascia alcune speranza. 

Se si conferma quanto anticipato, il 4 aprile, giorno di Pasqua, i ristoranti potranno aprire a pranzo solo nelle zone gialle (e bianche). L'apertura a cena è esclusa. 

Nel fratttempo, però, il Governo afferma una nuova procedura per i ristori che si faranno più veloci. Per rendere più veloce l'erogazione, si è deciso di aprire la cabina di regia politica di contrasto al Covid, anche ai ministri economici. Potranno quindi partecipare anche i ministri Giorgetti, Patuanelli, Speranza, Gelmini, Bonetti e Franceschini, oltre al premier Draghi e al sottosegretario alla Presidenza Roberto Garofoli. 

Alcune anticipazioni del nuovo Dpcm

Il nuovo Dpcm dovrebbe comprendere poche novità ed una linea di rigore che possa permettere al sistema sanitario di non collassare. 

Oltre alla chiusura confermata dei ristoranti alla sera (e il divieto di asporto degli alcolici dalle 18.00 in poi), rimangono confermate le chiusure per palestre, cinema, teatri. 
Per piscine e palestre si prenderà in esame più avanti l'idea di aprire per le sole lezioni individuali ma dipenderà dal numero dei contagi. 

Il Ministro alla Cultura Dario Francheschini ha chiesto al Cts un esame sulla possibile riapertura nei weekend dei musei (ad oggi aperti solo in zona gialla nei giorni feriali) oltre ad un riesame dell'autorizzazione di alcuni spettacoli dal vivo. Anche sul fronte di teatri e musei il Ministro si augura di un allentamento delle norme a partire dal 27 marzo (giornata mondiale del teatro). 

Durante il vertice che si sta tenendo in queste ore, la ministra delle Autonomie Mariastella Gelmini, ha affermato che si sta valutando ad una graduale apertura dei luoghi della cultura da dopo marzo. 

Confermato l'attuale divieto agli spostamenti tra regioni fino al 27 marzo. Tuttavia vi sono delle eccezioni per chi vive in zona gialla e in fascia arancione che può andare nelle seconde case anche se si trovano fuori regione purchè non siano in zona arancione scura o rossa. Chi vive in fascia «arancione scuro» e in zona rossa non può uscire dal comune di residenza e dunque non può andare nelle seconde case, anche se si trovano in fascia gialla o in fascia arancione.
Sempre sulle seconde case si ricorda che le limitazioni al permesso di raggiungere la seconda casa prevedono che all’abitazione di villeggiatura possa avere accesso soltanto un nucleo familiare. La casa di destinazione, inoltre, non deve essere abitata da persone non appartenenti alla famiglia stessa. 

Come prima, è consentito anche in zona rossa fare sport o attività motoria. Nelle zone arancioni ci si potrà spostare all'interno del proprio comune, mentre nelle regioni in zona gialla è consentito praticare attività sportiva o motoria individuale senza limitazioni all'interno della propria regione. 

I negozi rimangono aperti in tutte le zone tranne in quelle rosse dove sono previste le aperture dei soli negozi di prodotti essenziali. Si conferma la chiusura anche dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi. 

Photo Credits: Photo by Marcel Strauß on Unsplash
 

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scritto da:

Irene De Luca

Agenda, taccuino, registratore e macchina fotografica. Attenta alle nuove tendenze ma pur sempre “old school inside", vago alla ricerca di ispirazioni, di colori, di profumi nuovi per raccontare una Milano che poi tanto grigia non è.

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