"Avevo 13 anni quando abbiamo costruito il solaio di questo frantoio. Papà una sera mi ha portato qui e siamo saliti sul terrazzo. Si vedeva tutto il paese, circondato da distese di ulivi a perdita di sguardo. Quella scena mi ha emozionato. Ogni tanto torno qui su e ripercorro quei momenti, rivedo il profilo giovane di mio padre, le macchie verdi che riempiono ancora gli spazi vuoti attorno al centro abitato di Bitetto".


Le parole di Gianni Fazio suonano come una poesia di una spontaneità disarmante, pulita, cristallina. Questo ragazzone dagli occhi che sorridono ci racconta con estrema semplicità che nelle sue vene non scorre sangue, bensì l’olio extravergine d’oliva che produce assieme a sua sorella Raffaella nel frantoio di famiglia, vivo, vegeto e florido da ben quattro generazioni. Gianni ci spiega, cercando di nascondere tra le pieghe della timidezza la sua commozione, di come nell’estate del 1999, quando si trasferirono nell’attuale sede, passava le sue giornate con i muratori. “Ricordo quando hanno messo quelle piastrelle, le porte, i nuovi macchinari, l'impianto elettrico, di quando siamo passati dal metodo tradizionale al ciclo continuo – rivela – . Mi piaceva stare qui, ci sono cresciuto, come amavo stare nel frantoio di mia nonna nel cuore di Bitetto, mentre c’era un via vai di contadini che portavano le olive, chiedendo che venisse prodotto il loro olio. Ricordo le guantiere di cornetti, i cosiddetti complimenti che portavano a mia nonna in cambio di quel favore e in segno di buon auspicio. ‘Perché se veniamo a mani piene l’olio viene più buono’, le dicevano”.


Gianni, erede assieme a sua sorella di questa storia d’amore nata nell’800 per mano del suo bisnonno, non riesce neppure a immaginarsi una vita senza questo luogo e il suo olio verde intenso, che non è solo condimento, ma ingrediente ed essenza di tutte le cose. Parlarne in terza persona e con un discorso indiretto finirebbe per spogliare di emozioni il passato, il presente e il futuro del Frantoio Vincenzo Fazio, che è l’esempio di un perfetto connubio tra tradizione ed evoluzione nel made in Italy… Perciò non ci resta che pendere dalle labbra di Gianni e far tesoro della sua genuinità, rarissima di questi tempi.

Quando e con chi nasce questa storia?

“Per risalire all’origine della nostra storia bisogna andare un bel po’ indietro negli anni. La nostra è una famiglia frantoiana da 4 generazioni che hanno attraversato quasi 130 anni. La storia di mio padre, fondatore di questa azienda, è anche un po’ la mia. Lui è cresciuto nel frantoio di suo nonno dove da piccolo giocava tra le macine e i cassoni delle olive, per poi diventare proprietario con impegno e passione di quest’attività. Noi per Bitetto siamo quelli che fanno l'olio e pensare che lo facciamo per tante persone, che la gente mangia quello che produciamo noi è qualcosa di molto emozionante. Siamo sulle tavole di tutti, ma la cosa bella è che oltre a fare un prodotto che esportiamo, noi spesso conosciamo i nostri clienti. Sappiamo chi consumerà il nostro olio, il suo gusto, cosa preferisce. È bello sapere che poi ci daranno un feedback. C'è molta poesia nell'olio, è alla base di tutto, è essenza, casa, famiglia".

Qual è il primo ricordo da bambino che hai di questo luogo?

“Quando è stata costruita questa sede io ero poco più che adolescente, quindi i ricordi sono molto vivi. Ricordo che quando uscivo da scuola correvo subito al frantoio per aiutare il mio papà perché mi piaceva il profumo e il sapore dell’olio appena molito. Vi lascio immaginare la gioia che provavo quando assaggiavo l’olio fresco su una fetta di pane. I miei da piccoli la mattina ci facevano fare colazione con pane e olio, ecco quelli erano i nostri cornetti. Anche con mio figlio sarà così; ha 3 mesi e già lo metto nel marsupio e lo porto qui, in giro per il frantoio, per farlo abituare a questo ambiente. Faccio una premessa, a casa mia noi condiamo anche la frittura con l'olio fresco, eh”.

E il colesterolo come va? 

"Tutto bene, le analisi sono perfette" (ride).

Gianni, che emozione si nasconde sotto le radici di questi uliveti?

“L’ulivo è una pianta molto speciale, perché è in grado di rigenerarsi. Per questo abbiamo alberi di ulivo secolari se non millenari. Io penso che le radici di questi alberi siano un po’ come i legami familiari".

Come si è evoluto nel tempo il Frantoio Vincenzo Fazio?

“La nostra resta un’azienda a conduzione familiare; anche se nel corso degli anni abbiamo cambiato i macchinari e le tecnologie di lavorazione, cerchiamo sempre di mantenere un rapporto familiare con i clienti e di mantenere standard di qualità molto alti”.

L'olio è solo condimento?

“Sfatiamo un mito: l’olio extravergine d’oliva non è solo condimento, basti pensare che è presente ovunque, in tutte le ricette. È un ingrediente principale della dieta mediterranea, perché ricco di polifenoli che sono degli antiossidanti molto potenti”.

Come è nata l'idea di fare del vostro olio un marchio di famiglia?

“L’intuizione è stata di mio padre, un grande lavoratore con una vena imprenditoriale. Non è stato facile aprire un’attività, perché ha comportato grandi rinunce da parte di tutta la famiglia, però papà è stato sempre sostenuto da tutti noi. Sono grato ai miei genitori perché hanno insegnato a me e i miei fratelli i valori del sacrificio e del lavoro”.

Come sta andando la raccolta delle olive quest'anno?

“Non voglio esprimermi per scaramanzia, posso solo dire che quest’anno abbiamo un ottimo prodotto: prima di tutto perché fortunatamente è mancata la mosca olearia che depone le uova all’interno delle olive e ne favorisce il deperimento e in secondo luogo per le piogge estive che hanno dato il giusto nutrimento agli ulivi”.

Che monocultivar è il vostro olio?

“Il nostro olio è un blend formato da due cultivar, la coratina, che è la principale nella zona, e l’olearola barese. Questa selezione conferisce il giusto equilibrio all’olio. Il blend è creato proprio per bilanciare i sapori e renderlo più vicino al gusto dei consumatori”.

Perché preferire il vostro prodotto ai tanti altri evo pugliesi in circolazione?

“Questo lo dovete dire voi, vi invito ad assaggiarlo”.

Tre parole per descrivere il vostro olio?

“Armonico, fruttato e intenso. Mi piacerebbe che tutti i nostri clienti imparassero ad apprezzare il piccante e l’amaro della coratina”.

Cosa c'è nel futuro del Frantoio Fazio?

“Ci sono tanti progetti. Adesso abbiamo iniziato con il restyling del brand e abbiamo puntato tutto sulla bagging box che è un nuovo contenitore che preserva la freschezza e il gusto dell’olio. Sto pianificando degli investimenti per cambiare dei macchinari e mantenere degli standard qualitativi molto alti nella produzione”.

Frantoio Vincenzo Fazio  - Strada Provinciale 67 67, Bitetto (BA). T: 3403717186

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