Si scrive Natale, si legge piatti della tradizione salentina

Pubblicato il 22 dicembre 2021

Si scrive Natale, si legge piatti della tradizione salentina

I menu "de na fiata" per la vigilia del 24 e il pranzo del 25

Con l’arrivo del Natale, ormai alle porte, non potevo che continuare a passare in rassegna i must della tradizione salentina più autentica.

Dopo l’Immacolata, è infatti il momento di parlare di una delle occasioni più importanti in assoluto per lo spirito conviviale che ha da sempre caratterizzato gli abitanti del tacco d’Italia.
Il Natale è condivisione, è la gioia dello stare insieme alla propria famiglia anche (e soprattutto) quando, nel resto dell’anno, figli e nipoti sono a mille miglia di distanza per motivi di lavoro o scelte di vita.

Il fulcro di questa festività sono infatti proprio i nonni, attorno ai quali tutti i parenti si riuniscono. E a proposito di nonni, vedendo le più svariate proposte nei menu natalizi dei ristoranti attuali, mi sono spesso chiesta cosa prevedessero le ricette della tradizione per la sera della vigilia e il pranzo del 25 dicembre.

Gli antipasti sono una religione

Foto By Flick


Perché, una cosa è certa e tuttora sempre valida anche con il cambiare delle mode e dei palati, in queste circostanze sai a che ora ti siedi ma non puoi minimamente ipotizzare dopo quante ore e quante portate riuscirai a rialzarti da quella tavola senza confini.
La moltiplicazione degli antipasti e delle spaselle, si ripete magicamente, anno dopo anno, nelle 12 ore “clou” del Natale salentino.

I fritti

Pittule e fritti misti, L'Arrosteria dell'Itria


Abbiamo detto che, come recita il proverbio con riferimento alle pittule, “ti la Mmaculata la prima ffrizzulata”. Prove tecniche per un Natale in grande stile, insomma. Infatti, chi di noi non ha recitato, durante la più tenera età e in piena reunion del parentado, la poesia delle poesie dedicata a questa delizia nostrana? “Lu Natale nu se po' sentire se mancanu le pittule: lu megghiu! Le pittule la sira te Natale, le frisce mama e ieu me le regettu”.

Il pesce

Pacchero allo scoglio, Su Casteddhru


Insomma, come avrai capito, la cena del 24 si DEVE aprire con fiumi di pittule appena fritte. In passato, si proseguiva poi con piatti a base di pesce, che dovevano in qualche modo mantenere lo stomaco “leggero” in vista del grande pranzo del 25. E allora spaghetti con cozze o vongole, pasta con tonno, rape nfucate o vermicelli col baccalà potevano comparire nei piatti dei commensali durante la prima parte della serata.

[photo][caption]Purpu in pignata, Rifugio della Buona Stella61c1ca67dfd4e04fd4fa0a2b[/photo]
Si proseguiva poi con secondi a base di pesce fresco, baccalà, frutti di mare crudi, capitone arrosto o la tradizionale scapece.

La frutta secca e i dolci

A chiudere la lista, dopo contorni e il giusto mix di frutta fresca e secca, ci pensano loro, immancabili quanto deliziosi: i purceddhuzzi.

Le orecchiette

Ristorante Carbinia

Il pranzo di Natale, in contrapposizione al menu della sera prima, è prettamente a base di carne o comunque piatti di terra.
Si parte con le tipiche orecchiette fatte in casa al sugo o similari (pasta al forno, maccheroni al sugo); un’alternativa può essere rappresentata dal brodo, spesso di cappone, con “sciuscelle” o i cosiddetti “triddhri”.

I turcinieddhi

Turchinieddhi, Osteria L'Angiulino


I secondi più gettonati erano agnello al giorno con patate, polpette fritte “ncoculate”, polpettone, cappone in brodo o turcinieddhi.

L'agnello di marzapane

Ad addolcire questo menu ricco di sapori, oltre ai già citati purceddhuzzi accompagnati dalle ncarteddhate, non poteva mancare il pesce (o l’agnello) di pasta di mandorla. E poi frutta, fresca, secca e di ogni tipo, mentre la tavola veniva sgomberata e ci si preparava ai tanto attesi giochi natalizi, che si protraevano a oltranza.


*Foto tratte dalle pagine facebook dei locali citati e dall'archivio fotografico 2n

  • RISTORANTI E PIATTI TIPICI
  • NATALE

scritto da:

Grazia Licheri

Le parole sono gocce che muovono il mondo. Per questo vivo ogni giorno le mie emozioni e lascio che prendano forma attraverso la scrittura. Amo comunicarle agli altri attraverso racconti e articoli creativi, ma soprattutto… amo la musica e il buon cibo.

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