Come riconoscere un perfetto Moscow Mule e dove berlo in Veneto
Pubblicato il 30 aprile 2018
Il Moscow Mule nasce per necessità. Ebbene sì, nessuna storia rocambolesca e romantica si cela alle spalle del drink modaiolo per eccellenza. Si tratta semplicemente di un incontro d'interessi tra personaggi sagaci. Siamo a Los Angeles negli anni '40 e due imprenditori in difficoltà: il primo, intento a lanciare la sovietica wodka nel mercato americano e il secondo, desideroso di far conoscere la sua marca di ginger beer poco gettonata.
L'esito dell'incontro d'interessi lo conosciamo tutti: il Moscow Mule divenne popolarissimo in poco tempo, cavalcando l'onda del successo fino ai giorni nostri. Ma come si riconosce un ottimo Moscow Mule? Potremmo chiederlo a Woody Allen, che lo inserì in numerosissime pellicole e si prestò personalmente come frontman per le campagne pubblicitarie degli anni '60 legate alla Wodka Smirnoff, ma per questa volta ci fidiamo delle indicazioni dell'IBA (Internation Bartender Association).
Ingredienti:
-4,5 cl Wodka
-12 cl Ginger Beer
-0,5 cl Succo di lime fresco
-1 fetta di lime
Hai capito bene mio caro, niente fetta di cetriolo.
La prossima annosa questione è legata al bicchiere. La copper mug è imprescindibile? Di nuovo Woody, in uno dei manifesti pubblicitari, sommerso dalle tazze di rame Smirnoff con inciso un mulo, direbbe di sì. A dargli manforte, ci pensa la fisica: il rame è un ottimo conduttore, dunque la tazza si raffredda molto velocemente, mantenendo la temperatura del cocktail costante. Inoltre, leggenda vuole che ai due imprenditori se ne aggiunse un terzo, con l'obiettivo ambizioso di svuotare un magazzino pieno di aggeggi in rame. Utensile in quota maggioritaria: la mug.
Ora che del Moscow Mule conosciamo l'ABC, dove possiamo sciorinare le nostre competenze davanti al drink L.A.-Sovietico perfetto? Ecco qualche dritta.
Arrivi a Venezia dalla terraferma, magari dopo un viaggio in autobus senza aria condizionata, e il tuo pensiero va subito lì, al bancone affollato del Chet. Uno degli esempi più riusciti del bar che fa faville, cioè che serve drink preparati come si deve alla velocità della luce. E il Mulo di Mosca non fa eccezione.
Se sei abituato a sorseggiare Moscow Mule di dubbia fattura alle feste più disparate, cambia rotta e ordina un perfetto esempio di Moscow al Time Social Bar di Venezia, dove Alessandro ti spiegherà l'arte del bere bene tra una ginger beer e una fetta di lime.
La Gineria - a Mirano e Padova - è l'indiscusso tempio del gin per tutti i cultori della materia che bazzicano tra Venezia e Padova. Ma se è un Moscow Mule il drink di cui hai una voglia matta, non esitare a bussare alla porta della Gineria: professionalità e savoir-faire non hanno bandiera (e neppure spirits preferiti).
Detta così, suona magica. Ma come, un perfetto Moscow Mule al chioschetto della spiaggia? No, il sogno recondito non si è avverato. Nel compenso, puoi goderti il Mulo di Mosca, proprio come è nato negli anni '40 in L.A, al Chiosco di Padova. Non sei al mare, ma è più figo.
Se vuoi un cocktail a regola d'arte in quel di Treviso, affidati alle cure di Cloakroom Cocktail Lab, un vero e proprio laboratorio di alcolici toccasana da provare uno dopo l'altro (magari non durante la stessa sera) a cominciare dal Moscow Mule.
P.s: il fratello veneziano (stesso standard, stesso amore) al 18 piano della Hybrid Tower di Mestre che ospita, appunto, il Blind Spot.
Derubricato come cocktail speciale, il Moscow Mule di Archivio non delude mai. Del resto, il cocktail bar di Verona centro è celebre per la cocktail list e l'atmosfera unica che si respira al suo interno: modaiola ma schietta. Se sai di cosa sto parlando, sei un habituè di Archivio (e del suo Mulo).
Che il Moscow Mule alla Meneghina di Vicenza sia fatto come tradizione comanda non è di certo una sorpresa. La perizia e la maestria dei barman sono celebri quasi quanto "il pezzo", la focaccia che accompagna ogni visita alla Meneghina, anche da asporto.
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Foto di Nan Palmero da Flickr, CC
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Amo mangiare ma sono sempre a dieta, non riesco mai a stare ferma anche se alla guida sono un pericolo, adoro andare per locali però sono un po' tirchia. Le contraddizioni sono il mio pane quotidiano: mai prendersi troppo sul serio.