Dalla passione per l'agricoltura del papà alla cucina della mamma. La semplicità vince su tutto?

Pubblicato il 26 maggio 2018

Dalla passione per l'agricoltura del papà alla cucina della mamma. La semplicità vince su tutto?

Abbiamo intervistato A. Raffaele Ditaranto, lo chef e gestore di Monsù Colto e mangiato

E' giovane, umile ma coraggioso. Dietro il suo sorriso timido, Raffaele è in realtà caparbio e determinato e a Monsù Colto e mangiato nel centro di Matera offre una cucina semplice e in linea col territorio.

Qual è la tua formazione in cucina?
Non ho una formazione internazionale e non pretendo di presentare una cucina elaborata o di livello. Al contrario sono un autodidatta: cucino come cucina mia madre, come cucinava mia zia perché oggi la semplicità è un valore perduto, una qualità rara e credo che chi sappia essere semplice abbia in realtà la chiave per arrivare al cuore delle persone.

Cosa facevi prima di gestire Monsù Colto e mangiato?
Ero  lo chef di Monsù Colto e mangiato ma mi sono innamorato del progetto, del locale e ho pensato bene di prenderlo in gestione non appena mi si è presentata l'occasione. Gli impegni e le responsabilità sono aumentata ma non me ne pento pechè anche le gratificazioni sono cresciute di pari passo.



Qual è il punto di forza della tua cucina?
Il legame col territorio. Utilizzo solo prodotti freschi e di stagione. Vado a fare la spesa in piazza tutte le mattine. Mi piace scegliere personalmente la verdura fresca e gli ortaggi più saporiti e profumati, come fossero per casa mia.


Oltre ai piatti di terra della tradizione, hai anche una proposta di mare nel tuo locale?
No, nessuna. Credo che il pesce  non sarà mai inserito nel menù del locale perchè non ha legami col territorio. Sono figlio di agricoltore e rispetto molto la tradizione e Matera non è di certo una città di mare.



Se volessimo fare un bell'aperitivo, cosa mangeremmo nel tuo locale?
E' un bistrot, quindi non ci cogliereste impreparati: proponiamo un calice di vino, birra o bevanda analcolica con bruschette miste, pane e frittata, cialledda e panini farciti con i migliori prodotti di norcineria.

Dove ti vedi in un prossimo futuro?
E' un lavoro sacrificante, non c'è dubbio, e tante volte mi verrebbe di mollare ma poi penso che senza la cucina la mia creatività non avrebbe più sfogo e non potrei più essere così a contatto col pubblico come mi piace quindi faccio un respiro profondo e rispondo che mi vedo ancora qui: il viaggio è ancora all'inizio.

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scritto da:

Paola Pisciotta

Sono una ragioniera, amo i numeri ma ancor di più le parole. Ho studiato lingue ma la mia preferita è l’italiano. Ergo sono laureata in comunicazione e giornalista pubblicista. La contraddizione è una costante della mia vita. Amo viaggiare e non dare mai nulla per scontato. Di me direi che so scrivere senza guardare la tastiera, ma non so guardare la tastiera senza scrivere.

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