Giù la cotoletta. I giapponesi di Milano dove convertire l'amico 'no, io sushi mai'

Pubblicato il 1 aprile 2019

Giù la cotoletta. I giapponesi di Milano dove convertire l'amico 'no, io sushi mai'

L’Italia è la terra delle tradizioni, di prodotti tipici tutelati e delle cucine tipiche regionali variegate tuttavia è anche il Paese in Europa che più di tutti ha accolto la crescita capillare ed esponenziale di ristoranti di cucina asiatica ed in particolar modo di quella giapponese di sushi. All’inizio erano in tanti gli scettici. Nonostante il pesce crudo sia da sempre mangiato in Italia, in particola modo nelle regioni di mare del sud, non tutti riescono a rinunciare alla sicurezza della bontà dei piatti nostrani e rimangono diffidenti verso la cucina etnica. Chi di noi non ha un amico scettico, quello del “Sushi? Bah, meglio la cotoletta”? Questo articolo è dedicato proprio a te e a loro. Ecco qualche indirizzo per far ricredere anche i più tradizionalisti in fatto di sushi!

Eleganza e design   

Ci sono alcuni ristoranti che colpiscono alla vista, ancora prima di sedersi a tavola. I ristoranti Taiyo di viale Monza e di via Adige ne sono un esempio perfetto. L’idea di entrambi i locali si deve al genio dell’architetto Maurizio Lai che ha ricreato negli ambienti il fascino, le atmosfere e l’essenzialità tipica della filosofia architettonica nipponica. In questo incanto il ristorante propone una cucina attenta alla tradizione del sushi (in tutte le sue forme possibili) ma con un tocco fusion che combina e miscela sapientemente elementi associati a differenti tradizioni culinarie per produrre piatti complessi. Da provare: i carabinieros roll gamberoni rossi Carabinieros, philadelphia e avocado avvolto da tartar di salmone piccante con topping di fior di zucca fritta e salsa teriyaki; l’Astice Roll, 1/2 Astice al vapore, tobiko, avocado e maionese ai carpacci speciali fino a tonno impanato al sesamo, alle capesante, ai nigiri di ventresca di tonno…Notevole anche il beverage dai vini biologici ai whiskey gaipponesi. Se ancora l’amico contrario al sushi non si è convinto, può sempre optare per la carne. In menu c’è anche l’angus ed il filetto di kobe!

L’eccellenza nipponica in tre indirizzi milanesi  

Oggi il Kisen a Milano presenta tre punti: dallo storico di via Gian Giacomo Mora, in Colonne, a quello di Moscova (il più recente) fino al secondo aperto, quello di Busto Arsizio, fuori Milano. Il segreto del suo successo? Una cucina giapponese della tradizione che però non teme il confronto con il contemporaneo e introduce nuove forme, nuovi ingredienti. Nasce così una cucina fusion creativa di alto livello ad un ottimo rapporto qualità prezzo che unisce ad arte agli ingredienti orientali, quelli mediterranei e stupisce con piatti raffinati messi a punto con l'ausilio di chef giapponesi del calibro internazionale che, regolarmente, aggiornano il menu dei tre Kisen. Il Kisen, nei suoi tre punti, offre un vero e proprio viaggio multisensoriale nel gusto nipponico difficile da dimenticare. Da assaggiare assolutamente tutte le crudités, vere e proprie esplosioni di gusto e di freschezza (dalle vongole artiche, ai gamberi rossi di Mazara alla medusa in aceto di riso; i roll classici e speciali come il Milano roll con riso giallo black cod teriyaki, tartare di capasanta, gambero crudo e petali di patate viola; i dim sum con pasta e ripieni speciali, coloratissimi ed un piatto introvabile altrove perché inventato dal capo sushi man: i dragon ball: palline di pesce ripiene!

Ormai una istituzione a Milano

Per molti milanesi è il primo nome che viene in mente quando si pensa al sushi: vero e proprio punto di riferimento per molti, oggi il Kanji conta ben tre indirizzi a Milano: dal primo Kanji aperto in via Filzi nel 2010, il Kanjii Fusion, fino all’Evo in via Broggi all’ultimo arrivato il Kanji Light. Tutti e tre sono ristoranti molto eleganti che colpiscono l’occhio (con gli arredi di design), il cuore (per l’atmosfera che si respira) e la pancia! Vera e propria istituzione a Milano per tutti gli appassionati di cucina giapponese a prezzo fisso, in modalità all you can eat, propone una cucina di qualità attenta alla tradizione ma allo stesso tempo proiettata nel futuro con tante proposte fusion ed innovative.

Qualità e freschezza da gustare nel giardino zen

Se si chiudono gli occhi e si pensa ad un ottimo ristorante di pesce che sia anche romantico e rilassante non può che venire in mente il Miyama: un vero e proprio inno alla natura e alle sue ricchezze. Ne è la prova il suo incantevole giardino d’inverno riscaldato nei mesi freddi e rinfrescato nei mesi caldi che va a completare un locale ampio che comprende ben due sale oltre al dehors. Questo permette vasto spazio e privacy fra un tavolo e l’altro oltre ad un’atmosfera di puro relax data dall’ambiente, fra roccia, acqua, piante e legno, dai sorrisi del personale e dalla musica di sottofondo. Oltre ai piatti principali della tradizione giapponese, come il freschissimo sushi o il sashimi preparati nel bancone a vista da esperti sushi men, si caratterizza per gli ottimi piatti fusion come il Tunna King Maki ed il Capesante maki.

Il primo giapponese a Milano

Poporoya a Milano è più di un punto di riferimento ed ancora di più di una istituzione. È il tempio della cucina giapponese di sushi tradizionale. Primo locale di sushi a Milano deve la sua origine al sushimen giapponese che l’ha avviato quando ancora in città ancora non si sapeva neanche cosa fosse il sushi. Minuscolo sushi bar e minimarket è il locale che più di tutti si avvicina a quello della tradizione giapponese. Anche l’atmosfera che si respira al suo interno è quella tipica delle grandi città nipponiche. Oltre alle specialità calde (dalle zuppe alle tante pietanze a base di tofu), il Poporoya è famoso per la prelibatezza del suo pesce crudo, proposto nelle forme tipiche della cucina giapponese di sushi della tradizione. Il locale, rinomato, è molto affollato e non si può prenotare. La situazione migliora per il pranzo ma sono già in molti a considerarlo anche solo per l’asporto. Che lo si gusti dopo aver fatto la fila o che lo si porti a casa non cambia: ne vale sempre la pena.
 
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Foto copertina: foto archivio redazione del ristorante Miyama 
Foto locali: dalle pagien Fb dei locali 
 

  • RISTORANTI E CIBI ETNICI

scritto da:

Irene De Luca

Agenda, taccuino, registratore e macchina fotografica. Attenta alle nuove tendenze ma pur sempre “old school inside", vago alla ricerca di ispirazioni, di colori, di profumi nuovi per raccontare una Milano che poi tanto grigia non è.

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