Vi racconto la mia cena da Magia del Brenta: quando l'estate all'improvviso mi è esplosa in bocca

Pubblicato il 26 giugno 2023

Vi racconto la mia cena da Magia del Brenta: quando l'estate all'improvviso mi è esplosa in bocca

Metti una sera in Riviera del Brenta. Metti una magia che si ripete di portata in portata prima sorprendendo e poi sedimentandosi nell'animo come un'esperienza difficile da dimenticare. Questa in sintesi l'emozione di una cena nell'Hotel & Restaurant Magia del Brenta, struttura 4 stelle di SG Hotel Group che, a Fiesso D'Artico, ha restaurato la barchessa di Villa Corner Smania rendendola un punto di riferimento in fatto di ristorazione e ospitalità.

Location d'eccezione incastonata nella Riviera del Brenta


Intendiamoci, il contesto è elegante e raffinato ma ci si sente comunque subito a proprio agio. Merito di Francesca De Stefano, instancabile responsabile della struttura che dispensa sorrisi e una parola giusta a tutti. Fin dal primo passo nel ristorante ho capito che qui il rapporto con il territorio è stretto e costituisce l'asse portante del menu, ma due parole con chef Cesare Benetello, che ha da poco ultimato il menu estivo tutto da provare nell'ampio plateatico del locale, mi hanno fatto intuire che si sarebbe viaggiato comunque in lungo e in largo per il globo, dal Giappone all'America Latina. Non mi sbagliavo.

Prima il parco, poi il centro benessere, infine il ristorante


In origine fu il grande parco. Verde, lussureggiante, pieno di fiori e profumi. "In pochi possono vantare un ingresso così d'effetto", pensavo mentre percorrevo con l'auto il vialetto bianco attorniato da alberi e cespugli. Lo stupore è ulteriormente lievitato quando, prima di raggiungere l'area ristorante, con la coda dell'occhio ho visto il centro benessere con piscina riscaldata, sauna e bagno turco. "Se il buongiorno si vede dal mattino, qui siamo sulla buonissima strada", mi sono detto.

La cena attorniati dal canto delle rondini e dal tramonto



Poi è iniziata la cena, attorniati dal canto delle rondini e dal tramonto. Cosa volere di più. L'inizio è con le bollicine grazie a un calice di prosecco Docg e si rivela anche piuttosto dolce grazie a una entrée di tutto rispetto contraddistinta da una nuvoletta di scampo con miele d'acacia. Al palato prima arriva il mare, poi bussa alla porta il miele che pervade la bocca e perdura nel tempo. Una bella sensazione. Nota a margine: il pane è fatto in casa e si sente. Pagnottine morbide e con cereali cariche di gusto, complimenti.

Gli antipasti sono un gioco di forme e colori


Dall'antipasto ho capito che lo chef si diverte non solo con i gusti ma anche con le forme, componendo e scomponendo. Così giunge al tavolo una "caprese 2.0" che sembra quasi un cocktail. Lo strato superiore è una spuma di burrata, il corpo è un gazpacho di fragole e pomodoro inaspettato e fresco. A prova di calda serata estiva. A donare croccantezza a questo trionfo di morbidezza un crumble di basilico che conferisce un certo sprint al piatto, con in più una granella di olive taggiasche e un zaeto salato in cima a denotare il legame con la tradizione veneziana. Notevole, specie grazie all'abbinamento con un calice di soave DOC "Corte Giacobbe" del Veneto.

Dal gazpacho al ceviche: il mondo in un piatto


Pronto con le valige passo in un attimo dal gazpacho andaluso al ceviche peruviano, che conosco bene per aver battuto in lungo e in largo l'America Latina. Mi approccio con il piglio dell'esperto in materia e lo chef mi spiazza di nuovo. Mannaggia a lui. Il carpaccio di pesce spada è adagiato su un letto di cetrioli in osmosi e sormontato da una spuma di lamponi e cardamomo che colora un piatto che si rivela subito un'esplosione di gusto grazie alle uova di pesce. Consistenze diverse, mille colori ma un equilibrio invidiabile.

I sushi burger sono da mettere in vetrina!


Gli antipasti continuano con il sushi burger che, non fossimo in un ristorante, sarebbe da mettere in vetrina. Si tratta di tre mini burger a strati con il riso a fare le veci del pane e un "ripieno" di cappuccio viola, avocado e un gamberone scottato ciascuno. Piccole miniature che ti fanno sentire in colpa una volta che le aggredisci con le posate. Occhio al croccante, che stavolta è garantito dai rosti di patate crispy. Divertenti e gustosi, mi sono appena accorto che abbiamo di nuovo fatto il giro del mondo sbarcando in Oriente.

Tra i primi un omaggio alla tradizione, migliorandola


Per quanto riguarda i primi tradizione e sperimentazione vanno a braccetto. I vermicelli alla Busara di scampi ho l'impressione che guardino a quelli più "caserecci" che faceva mia nonna. Il gusto però è più forte, consistente. Merito di un sugo che grazie alla lunga cottura di almeno 4 ore diventa quasi una riduzione di scampo con i pomodorini confit a emergere qua e là movimentando il piatto. Si volge lo sguardo al passato ma si ha anche il coraggio di rielaborarlo e migliorarlo. Complimenti. Ah, chiaramente la pasta è tirata a mano e si sente.

La lavanda inaspettata, il branzino super!


Mi hanno poi davvero sorpreso le eliche ripiene con branzino, specie per la crema di piselli e lavanda su cui sono adagiate. Mi è subito venuta in mente la Lavanda del Brenta, campo a poche centinaia di metri da qui in cui sono solito passeggiare con la bella stagione. Se non è legame con il territorio questo! Un piatto fantastico che ordinerei di nuovo seduta stante. Delicatezza al potere ma con il ripieno di branzino che infonde tanta carica. Il gusto della lavanda è inaspettato, non è coprente ma bilancia la crema di piselli. "Di nuovo equilibrio tra gli opposti", mi sono detto. Ad arricchire il tutto un calice di Lugana DOC "Famiglia Olivini", dalla Lombardia, suggerito dal personale di sala. Scelta azzeccata con il branzino.

Sua maestà il baccalà ingentilito dagli echi del passato


Nel mezzo del cammin è giunto il momento di sua maestà il baccalà servito su salsa di latte, miele e aneto con pepe rosa. Colori tenui inframmezzati dal colore dei grani rendono il piatto un piccolo quadro contraddistinto dagli echi delle generazioni passate, dove il latte e miele era parte integrante della cultura contadina. Ancora tradizione ribadita anche dai cubetti di polenta variegata (notevole quella al nero di seppia) a contorno. La freschezza dell'aneto ingentilisce il baccalà e si coalizza con la crema di latte e miele per contrastare le penetranti calure estive. Gustarlo all'aperto è stato davvero un privilegio.

Il gelato salato al pomodoro con la piovra è divertimento allo stato puro


Non mi viene in mente altra parola se non "divertimento" per sintetizzare invece la piovra laccata su crema di patate dolci e gelato salato al pomodoro. Prima ho provato i gusti separatamente, poi ho capito che l'arma segreta era mischiarli. Il palato è esploso di gioia e freschezza. Intanto il crumble di basilico arriva quando meno te lo aspetti e poi il gelato al pomodoro, spiazzante in positivo, equilibra il tutto. Ho finito tutto troppo presto, avrei giocato ancora a lungo.

Il finale è dolcissimo con un passito da cineteca


Per concludere in dolcezza un passito ai fiori d'arancio "Vignalta" dei Colli Euganei, me lo sono segnato per andare a fare rifornimento il prima possibile tanto era buono, che ha ulteriormente impreziosito una freschissima mousse di mora con ripieno al the matcha che tra colori e stratificazioni era un piccolo gioiello. Sul fondo uno strato di biscotto di carattere, nel mezzo un cuore di the matcha che ti riporta in Oriente, all'esterno colori vividi, laccati. Pasticceria moderna e di classe al pari del lingotto di gianduia e noci perfetto per chi non sa resistere a un tocco di dolcezza prima di alzarsi dal tavolo.

Un'esperienza tutta da vivere in una location da sogno


Al termine vado a complimentarmi con lo chef, non lo faccio mai. Perché ci sono cene buone e anche ottime, ma questa è stata diversa. È stata un'esperienza che mi ha divertito, sorpreso e anche fatto ragionare. La dimostrazione che le forme spesso non sono sostanza e che nella vita, come in cucina, proprio per questo nulla è immobile e tutto può essere migliorato e rielaborato, con equilibrio. Me ne vado con la consapevolezza di aver allargato i miei orizzonti e con la sensazione di essere stato pure fortunato perché la location è, a ragione, gettonatissima per cerimonie e feste. "Da domani siamo pieni di appuntamenti", mi ha spiegato Francesca salutandomi. Mi sarei davvero sorpreso del contrario!

Hotel & Restaurant Magia del Brenta
Via Naviglio, 17 - Fiesso d'Artico (VE)
Tel. 0498307673

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scritto da:

Alessandro Nardo

Prima studente, poi studente-lavoratore ora lavoratore e basta. Amante di quelle buone cose che le nostre mani possono produrre in modo artigianale guidate da passione e professionalità. Cerco l'originalità nella tradizione e la tradizione nell'innovazione, perché un mondo standardizzato non fa per me. Meglio cambiare spesso ritmo.

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