Il Salento è una fucina di chef bravi anche in tv

Pubblicato il 28 aprile 2025

Il Salento è una fucina di chef bravi anche in tv

Dalla punta estrema della Puglia partono storie che finiscono in cucina, ma spesso passano dalla televisione. Non è marketing, nemmeno folklore messo in posa: è un filo sottile che collega la tradizione salentina ai format nazionali e internazionali.
Gli chef del territorio entrano nei palinsesti senza travestirsi da personaggi. Alcuni ci stanno per un breve giro, altri ci tornano più volte.
Portano ricette, volti, accenti, e una certa idea di cucina che non cerca riflettori, ma sa muoversi anche sotto le luci.
In questo articolo alcuni personaggi salentini che hanno messo le mani in pasta anche davanti alle telecamere. E se la sono cavata benissimo! 

Ippazio Turco: il Salento senza retorica


Lo chef salentino Ippazio Turco non racconta storie, cucina. E infatti la sua presenza nei programmi televisivi è fatta di piatti, gesti, ingredienti. Nessun personaggio costruito, nessun racconto caricato. Per chi non lo conoscesse, viene da Tricase, dove il bistrot Lemì Cozze & Gin – è tornato nella sede originaria, al civico 16 di via Vittorio Emanuele II. Il locale da qualche mese ha cambiato forma ma non direzione: più completo, con primi e pane fatto in casa, resta un posto dove il mare entra nei piatti senza filtri. Un mare che Turco porta anche in tv, diverse volte e con inifnito orgoglio. A È sempre mezzogiorno, condotto da Antonella Clerici, serve hamburger di sgombro e spaghetti di barbabietola che fanno venire l'acquolina in bocca... Poi a Cuochi d’Italia, sfidando altri cuochi professionisti a colpi di piatti regionali, o nel contest inglese di Food Network, dove arriva secondo cucinando una medusa con popcorn, pomodoro camone e cipolla di Tropea. Il piatto spiazza, convince i giudici, racconta qualcosa del suo approccio diretto e preciso.
Non dimentichiamo poi che nel 2015 è stato scelto per rappresentare la Puglia nel ristorante-temporaneo di Eataly all’Expo, un passaggio meno televisivo ma più simbolico. In ogni modo c'è da dire che i riflettori, quando arrivano, non sembrano disturbarlo. È uno di quei casi in cui lo chef resta tale anche quando tutti lo guardano.

Daniela Montinaro: tra la cucina e la stregoneria


A portare in televisione la cucina salentina senza travestimento alcuno è stata anche Daniela Montinaro, che ha condotto un programma cucito su misura per lei. "Una macara ai fornelli", andato in onda su Food Network, mescola piatti e parole, mettendo al centro una figura ambigua e potente della tradizione popolare: la “macara”, la strega. Ma qui non si parla di magia nera, quanto di ritualità quotidiana, sapori tramandati, gesti precisi. La cucina diventa spazio narrativo, ma senza effetti speciali. Il ristorante Le Macàre, ad Alezio, è il punto di partenza. Montinaro cucina lì come cucinerebbe a casa. La ristorazione è familiare, ma solida. Nata con una passione precoce per i dolci, ha trasformato quell’inclinazione in quotidianità, facendo della tradizione il suo campo d’azione. In televisione porta piatti semplici ma curati, costruiti senza scorciatoie.

Isabella Potì: dal Salento alla Valle d’Itria, per unire l'alta cucina all'accoglienza


La televisione l’ha conosciuta a Masterchef, ma Isabella Potì non si lascia incasellare. Pugliese e polacca, inizia con la pasticceria, ma il suo è un cammino che ha più curve di una strada della Valle d’Itria. Londra, Spagna, Danimarca, Mentone. Al ritorno in Italia si unisce ai fratelli Pellegrino e nasce Bros’, ristorante stellato a Lecce aperto fino allo scorso gennaio.
Ora, infatti, si è trasferito a Martina Franca, in un trullo. Non per folklore, ma per strategia: alta cucina e ospitalità, ventuno camere, una trattoria accanto. È ospite in diversi programmi: Gustibus su La7, Il ristorante degli chef su Rai2. In mezzo, collaborazioni con il mondo della moda e un’estetica curata in ogni dettaglio. La cucina? Avanguardistica. Ma è più un processo che un’etichetta: il suo modo di stare in cucina è tecnico, rigoroso, ma tutt'altro che freddo. 

Antonella Ricci e Vinod Sookar: dalla Puglia alle Mauritius andata e ritorno


Ceglie Messapica, cuore gastronomico dell’entroterra. Qui nasce “Al fornello da Ricci”, oggi “Antonella Ricci Vinod Sookar”. Una coppia in cucina e nella vita, che porta avanti il lascito di famiglia con solidità e qualche deviazione. Vinod, originario delle Mauritius, mette un tocco esotico nei piatti pugliesi della tradizione. La loro è una cucina da guida gastronomica, ma il successo televisivo arriva anche sugli schermi, dove sono richiestissimi in tantissimi programmi e da ormai diversi anni. In un’epoca di piatti esplosivi e sperimentazione ad effetto, i Ricci-Sookar scelgono il metodo. Non cercano il colpo di scena, ma la coerenza. E in una trattoria che lavora da quasi sessant’anni, è un manifesto implicito.

Solaika Marrocco: la cucina come rito, in equilibrio tra tecnica e identità


Classe 1995, Solaika Marrocco è la più giovane della scena salentina ad aver bucato lo schermo. Una puntata da ospite a Masterchef è bastata per accendere i riflettori su di lei, che già erano accesi da tempo. Ma il lavoro vero è a Lecce, al Primo Restaurant. Venti coperti, una stella Michelin e una cucina elegante. Marrocco cucina come chi ha qualcosa da dire, ma non urla. Il nome – Solaika – significa “sacerdotessa del Sole”. Un dettaglio che in tv diventa narrazione facile. Ma dietro c’è tecnica, rigore, costruzione. È parte della nuova guardia, che rilegge il Sud con consapevolezza. La sua presenza in tv è limitata, ma ogni volta che compare, lascia il segno. 

Francesca Micoccio: la regia dietro il piatto


Un cenno doveroso a Francesca Micoccio, che non è chef, ma ha costruito un impero gastronomico salentino a Milano e non solo insieme al marito imprenditore. In portfolio sette ristoranti e un recente programma – Sapore salentino – in onda su Food Network. Le puntate si dividono tra la sua casa di campagna e i ristoranti, tra i piatti della nonna e le versioni gourmet. Il format ha una strategia ben congegnata: raccontare la tradizione, ma con l’occhio di chi sa vendere. Francesca cucina, ma soprattutto dirige. Sa come si costruisce un racconto, come si conquista il pubblico senza urlare. Il Salento è il punto di partenza, non l’arrivo.

Annamaria Magi: dalla cucina di casa al suo primo ristorante, passando per Masterchef


In conclusione la storia a lieto fine di Annamaria Magi. La sua storia inizia a Masterchef, dove partecipa come concorrente della nona edizione e in cui, oltre che per le ricette, si fa notare per il tono diretto, il dialetto che non nasconde, e una presenza che buca lo schermo senza forzature. In tv si tempra e prende il coraggio necessario per dare una svolta alla sua vita. Dopo il programma, infatti, apre L’Oca Fifì a Lequile, in provincia di Lecce.
Tra le cose più apprezzate, il fatto che non si presenti come chef, ma come cuoca. I piatti sono quelli della tradizione pugliese, senza reinterpretazioni complesse. Il ristorante ha una voce chiara: è il riflesso del carattere di chi lo ha pensato. L’esperienza televisiva non si traduce in immagine, ma in azione concreta. La cucina come gesto quotidiano, fatto con entusiasmo e continuità. In un tempo in cui molti cuochi cercano la telecamera, lei ci è passata e poi si è fermata. Ai fornelli, non sul set.


Immagine di copertina di Ippazio Turco - Lemì Cozze e Gin
Immagini interne tratte dalle pagine social dei rispettivi chef

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scritto da:

Laura Sorlini

Vanta un’esperienza giornalistica competente e versatile maturata in anni di redazione. Appassionata di enogastronomia e turismo e sommelier, è alla continua ricerca di aspetti ed eventi da raccontare nelle rubriche che cura periodicamente per alcune delle più autorevoli riviste di settore.

IN QUESTO ARTICOLO
  • ristorante lemì

    Via Vittorio Emanuele Ii, Tricase (LE)

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