Vittoria e Nicolò spiegano perché il loro Bistrò La Piazza è una piccola rivoluzione
Pubblicato il 10 luglio 2020
Zia e nipote. La prima, ex donna in carriera alla volta di Milano con una passione autentica per la cucina, il secondo, con un passato nella ristorazione ma anche nel rugby agonistico. Dall'unione di due personalità, competenze e generazioni nasce Bistrò La Piazza, un luogo poliedrico per definizione non fosse altro per chi lo anima ogni giorno. Da un anno e mezzo il passaggio da bar a bistrò, con il desiderio di potenziare l'offerta enogastronomica diventando "un locale che possa servire il 100% della richiesta nell'arco della giornata", mi dice Nicolò Mantovani. E Vittoria Mantovani aggiunge:"Esplorando, formandoci ma avendo rispetto del contesto in cui ci troviamo". Ovvero: facciamo al meglio ciò che sappiamo fare e studiamo per migliorare ma i piatti gourmet li lasciamo ai grandi chef. Non è forse questa la chiave del successo? La giusta misura, in fondo, è una piccola rivoluzione.
Ciao Vittoria e Nicolò, perché la volontà di aprire un bistrot in Piazza Mercato, a Marghera?
Nicolò: perché mancava. Il desiderio è stato quello di creare qualcosa che non c'era, un luogo dove accontentare tutti durante l'arco della giornata, 7 giorni alla settimana. Il locale si è ampliato fisicamente, così come la sua offerta, in tutto: dalla colazione agli aperitivi, ma soprattutto a pranzo.
Vittoria: a me piace cambiare spesso, non amo la routine e mi pongo sempre obiettivi nuovi e sfidanti. Gli anni trascorsi a Milano mi hanno insegnato tante cose tra le quali la voglia di sperimentare, di innovare e di farlo assicurandosi di esserne capaci. La formazione è molto importante, per me e per tutto lo staff, così come il senso della misura: rispetto il lavoro, la cura, le competenze. Non amo la presunzione, nella vita e sul lavoro.
Dunque, qual è "la misura" del Bistrò La Piazza?
Vittoria: L'attenzione ai prodotti è massima: scegliamo solo alimenti sicuri e li decliniamo in modi sempre diversi per accontentare soprattutto la clientela fissa. Cerchiamo il giusto bilanciamente tra l'occhio, che vuole la sua parte, il gusto e la nutrizione. La clientela è soprattutto femminile e apprezza molto le nostre insalate primaverili e i piatti unici con riso e verdure. Dal pranzo agli snack, dal pane agli affettati, tutto è a km 0 oppure Made in Italy certificato.
Per chi è pensato Bistrò La Piazza?
Nicolò: per tutti. Marghera può essere una piazza difficile ma devo ammettere che con il tempo la nostra clientela si è affinata e soprattutto affezionata. Sono tanti i clienti fissi ma anche le persone meno assidue che però portano qui gli amici. Poi sono molto felice quando le persone partecipano ai nostri eventi...
Di quali eventi si tratta?
Nicolò: io mi occupo delle degustazioni di vino con i produttori. Sono all'incirca 4 all'anno e coinvolgono una cantina con il loro rappresentante che si offre di introdurre le etichette agli ospiti. L'atmosfera è molto conviviale e non didattica ma, oltre agli appassionati, ha partecipato anche qualche esperto del settore. La degustazione è accompagnata da qualche piattino o cicchetto e, per via degli spazi necessari, è su prenotazione. Tra le più rinomate che posso nominare che la cantina Masut da Rive.
Vittoria: ma non solo. Per inclinazione personale, sono un'appassionata di arte e teatro, organizzo gli Incontri letterari. Anche in questo caso sono 4 all'anno e ospitano un autore che presenta il proprio libro. Collaboriamo con una storica libreria di Marghera e, alla fine dell'evento, l'autore autografa i libri acquistati. Ho scelto di non limitare il numero dei partecipanti e, quando il tempo lo consente, di tenere la porta aperta per coinvolgere più persone possibili. Al termine, prosecco e stuzzichini.
Mi pare che spingersi sempre oltre sia una prerogativa fondamentale per voi… cosa vedete nel futuro del bistrò?
Nicolò: con il passare del tempo ci siamo allargati, consolidati e abbiamo scelto la strada del non accontentarci. Il lavoro può essere duro ma dà molte soddisfazioni, soprattutto a lungo termine. La via da seguire è questa, senza smettere di studiare e di proporre esperienze nuove, di qualità: scelgo i vini con passione, facendo i tasting e per l’aperitivo ho pensato a una drink list che vada oltre al solito spritz.
Vittoria: aprire un locale in un luogo come Marghera e non in una grande città ha vantaggi e svantaggi. Forse le persone sono meno pronte alle innovazioni ma il rapporto umano è uno dei risvolti positivi. Per questo, cercare di coinvolgere la clientela, durante tutto l’arco della giornata è un obiettivo da perseguire mantenendo ferma la qualità ma cambiando sempre a partire dalle piccole cose, come i piatti del giorno.
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Amo mangiare ma sono sempre a dieta, non riesco mai a stare ferma anche se alla guida sono un pericolo, adoro andare per locali però sono un po' tirchia. Le contraddizioni sono il mio pane quotidiano: mai prendersi troppo sul serio.
Piazza Del Mercato 3/4, Venezia (VE)