La mia cena di pesce Al Porti.Co di Este, tra il tradizionale e l'innovazione

Pubblicato il 20 febbraio 2023

La mia cena di pesce Al Porti.Co di Este, tra il tradizionale e l'innovazione

Camminando tra le suggestive vie del centro di Este puoi trovare un ristorante di pesce aperto da poco che riesce a sorprenderti con i suoi piatti, i suoi ingredienti e il suo staff.

Al Porti.Co è gestito da Diego e Cristina, lui in cucina e lei in sala. Quello che lega indissolubilmente il locale, i piatti, gli ingredienti e il resto è proprio l'amore che mettono in tutto, dalla ricerca delle materie prime al servizio.


Sicuramente è l'accoglienza la prima a conquistarti. Cristina ci ha accolte con il sorriso, un sorriso sincero, chiedendoci se prima di cena avremmo gradito un aperitivo al banco. Difficilmente riesco a declinare una proposta del genere, per cui ci siamo accomodate sugli sgabelli al banco.

La formula dell'aperitivo Al Porti.Co è più di una, con soluzioni di varie fasce di prezzo. Puoi scegliere "Chef Chop" con calice, barchetta di frittura e assaggio di baccalà con polenta, "Apericoppia" con due calici, olive all'ascolana, baccalà e barchetta di frittura oppure un più consistente "apericena", uguale al precedente ma con in aggiunta un primo piatto da dividere e due assaggi di sfoglia.


Qualora volessi prendere solo un semplice calice di vino, lo chef ci tiene comunque a portare un cicchetto di benvenuto, che cambia sempre anche a seconda delle materie prime a disposizione in cucina. A noi, insieme al calice di Extra Brut rosè friulano Truant, ha portato una frittella con pesce spada, patate, arancia e rosmarino. Molto particolare, ho apprezzato l'abbinamento degli agrumi con il pesce, che la rende molto leggera e ti verrebbe da mangiare ancora.

Curiose però anche di tutto il resto, non abbiamo ceduto a chiedere il bis di polpette ma abbiamo continuato con gli altri assaggi. Il fritto della barchetta, oltre ad avere una presentazione davvero carina, è leggero e croccantissimo, perfetto per anticipare la cena. Ho amato anche baccalà e polenta - baccalà mantecato, sempre il mio preferito, e polenta fritta alla curcuma, anche questa molto leggera, particolare e gustosa.


Diego ci ha portato anche un piccolo tagliere con alcuni formaggi per farci assaggiare la chutney di cui va molto fiero, che prepara personalmente con arance calabresi, zenzero e peperoncino. Abbiamo assaggiato una toma piemontese, un Asiago invecchiato e un misto pecora con tartufo di Norcia, con un profumo che solo ad avvicinarlo al naso fa venire l'acquolina in bocca. La chutney si sposa molto bene all'Asiago ed è talmente buona che ne ho mangiata un po' anche con del pane. Ah, il pane; anche questo preparato in casa da Diego, con le farine del territorio e con il suo amato lievito madre. La focaccia poi è indescrivibile, è stato difficile resistere alla tentazione di mangiare tutta quella che ho trovato nel cestino del pane.

Finito questo aperitivo, apprezzatissimo e durato un po' più del previsto per via delle piacevoli chiacchiere, ci siamo accomodate al tavolo della sala. Avendo finito il primo calice di rosé, Cristina ci ha consigliato un Édel, di Terre di Cerealto, un vino bianco Veneto prodotto da vitigni sopra i 700 metri, sapido, più beverino e con un buon bouquet.


Subito dopo il primo sorso di vino è arrivato il primo antipasto: un bis di capasanta con cavolo, broccolo, cavolo romano, cipolla caramellata, nocciole e crema di cavolfiore. Le capesante sono morbide e succulente e ho accompagnato ogni boccone con una verdura. La vera svolta del piatto però sono le nocciole, che gli danno non solo una consistenza croccante ma anche un gusto unico, donandogli quel tocco in più che te ne fa innamorare.


Il secondo antipasto è stato più consistente: vellutata di topinambur con chips di topinambur, crostini fritti, patate, pomodori secchi della Calabria, tentacolo di polpo marinato e arrostito con maionese al polpo. La particolarità di questo piatto è sicuramente la diversa consistenza degli ingredienti. Il polpo era saporito e ben abbrustolito e il suo gusto deciso viene smorzato dalla delicatezza della vellutata di topinambur - che, per chi non lo conoscesse, ha un gusto che somiglia al carciofo ma più dolce e delicato. Somigliava infatti a un purè.


È arrivato poi il primo piatto: dei bellissimi spaghetti di Gragnano con gamberi, zucca, zenzero e pecorino dolce sardo. Non solo gustosi ma davvero unici, perché il gusto del pecorino riesce ad amalgamarsi perfettamente con gli altri sapori, senza spiccare troppo. Anche lo zenzero non è invasivo, anzi, dona solo un tocco speziato alla cremosità del piatto. L'unico difetto? Li abbiamo dovuti dividere per poter assaggiare i tre dolci che ci ha consigliato Diego.


Il primo dolce che ci ha portato è stato un sorbetto lampone e mirtillo adagiato su un letto di pasta kataifi e crumble con vaniglia e scorza di limone, semplice ma davvero ben riuscito. Subito dopo è arrivato "Esplosione", così lo ha chiamato, con una base di zaeti, focaccia passata in padella con cannella e zucchero, ganache con pistacchio e cioccolato bianco, frutti di bosco, mirtilli, crema di ricotta e miele e arancia caramellata; insomma, una vera esplosione di sapori e di profumi invernali concentrati in un dessert. I due ingredienti che spiccano al palato sono il pistacchio e sicuramente l'arancia, che fa sentire la sua presenza dall'inizio alla fine.


L'ultimo dolce è un cavallo di battaglia di Diego, una panna cotta con vaniglia Bourbon e sopra una colata di cioccolato fondente, rum e peperoncino. Attorno, un crumble al cacao e zucca sciroppata. Ho innanzitutto assaggiato la panna cotta da sola, senza cioccolato, ed è spettacolare, dalla consistenza al sapore, delicato ma allo stesso tempo intenso che gli dona la vaniglia. Assaggiandola insieme al cioccolato l'esperienza è totalmente diversa, ti avvolge completamente il sapore del cioccolato con rum e peperoncino, che accennano a farsi sentire senza esagerare. Anche la panna cotta stessa riesce a smorzare questi gusti forti.

Non avrei potuto mangiare altro ma ammetto che mi è dispiaciuto non assaggiare qualche altro piatto. Sicuramente è un locale in cui si torna volentieri, sia per il cibo che per le persone che lo preparano e lo servono.


Al Porti.Co Restaurant & Wine
Indirizzo: Via S. Rocco, 14 - Este (PD)
Telefono: 3470061281
 

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scritto da:

Samantha Capuzzo

Sono Samantha, meglio conosciuta come Sam di Magna Padova. Mi dicono da sempre che non faccio altro che pensare al cibo, così ho deciso che pensare al cibo sarebbe diventato il mio lavoro.

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