Modernità e tradizione. Ecco le nuove trattorie urbane da provare a Roma

Pubblicato il 11 giugno 2018

Modernità e tradizione. Ecco le nuove trattorie urbane da provare a Roma

Il recupero della tradizione culinaria perduta di un territorio, la ricerca dei migliori prodotti, un percorso a tavola tra storia e modernità tutto da scoprire. Ecco le nuove trattorie urbane di Roma

Una volta la trattoria o l’osteria di quartiere a Roma era una vera e propria istituzione sociale, come la chiesa, la scuola o il barbiere. Si mangiava solo quello che c’era, rigorosamente fatto in casa e fedele alla più rigida tradizione locale. La trattoria era il luogo del ristoro per i lavoratori durante la pausa pranzo nei giorni feriali, o il luogo della festa per le famiglie la domenica o nei giorni festivi, dove il pranzo in trattoria era una sorta di obbligo sociale. Oggi con l’avvento di nuovi concept e tendenze la ristorazione a Roma ha subito una vera e propria rivoluzione culturale, ma proprio in quest’ultimo periodo qualcosa si sta muovendo, finalmente, nel verso giusto, quello del recupero dell’identità gastronomica di un territorio e delle sue tradizioni, in chiave ovviamente contemporanea. Stanno nascendo a Roma le nuove Trattorie Urbane. Andiamo a scoprirle insieme, allora.

Gli osti contemporanei

Il tutto comincia nel 2004, quando la famiglia Mori, appassionata da sempre di sapori e tradizioni gastronomiche, decise di aprire un’osteria nel cuore dell’Ostiense. Oggi a gestire l’Osteria Fratelli Mori ci sono sempre Alessandro e Francesco, insieme a mamma Giuliana. Sono loro l’esempio vivente di cosa sia un oste contemporaneo: preparatissimi sulla cultura gastronomica del territorio, ricercatori assidui dei prodotti di nicchia migliori, presenti fisicamente nel locale a consigliare ogni giorno con tanto amore e passione i loro clienti. La loro cucina è il meraviglioso risultato finale di questa immensa passione.

La riscoperta del Medioriente

Non tutti sanno che Roma ha un’enorme e soprattutto antichissima tradizione gastronomica ebraica, antica di migliaia di anni. Moltissime ricette della tradizione romana vengono, appunto, da lì, come la cultura del fritto, per esempio. C’è un ristorante al Portuense che ha fatto del recupero e della rielaborazione in chiave moderna di questo immenso patrimonio culturale la propria mission. Mangiare da MeAT significa riscoprire sapori mediterranei dallo sguardo rivolto verso il Medioriente che pure rimangono saldi nelle fondamenta della cucina del territorio. Hummus, baccalà, carciofi, spezie, qui puoi trovare l’anima più profonda e multiculturale della storia di Roma a tavola.

Dalla trattoria al bistrot

Qual è il punto di passaggio dalla trattoria popolare al bistrot? Forse la spiegazione ce la può fornire la Trattoria Da Neno nei pressi di Piazza Bologna. Si parte dalla pura e semplice tradizione (a pranzo il buffet e a base di piatti “casalinghi” preparati da massaie, mamme e nonne romane: pasta al sugo, polpettone, polpette ecc.) ad una rielaborazione in chiave moderna dove le fondamenta, però, restano saldamente il prodotto di eccellenza del territorio e la semplicità.

Un amore di famiglia

La buona ristorazione è sostanzialmente basata su due pilastri: la conoscenza approfondita della cultura di un territorio e l’amore per i suoi prodotti. Ed sono proprio queste due qualità ad avere permesso ad Andrea e Francesca Romana Palmieri di trasformare la loro osteria, Bucavino a via Po, in un luogo magico per chi ama mangiare e bere bene a Roma. Gli ingredienti segreti? Una ricerca minuziosa dei tesori del territorio, una passione smisurata anche per l’esotico e l’orientale che hanno permesso ad Andrea di trovare un’anima “fusion” tutta particolare nei suoi piatti, stessa passione che Francesca Romana, sommelier, ha per il vino, altro grande protagonista della casa.

Tradizione e fantasia

C’è un angolo magico nel cuore del Pigneto, un’osteria, trattoria urbana guidata da una coppia di giovani e appassionati, Valentina e Roberto, che ha puntato tutto sulla tradizione e sulla fantasia. Va.Do Al Pigneto non è il classico ristorantino di quartiere, come ce ne sono a decine al Pigneto, è piuttosto un luogo dove riscoprire in chiave moderna la storia della romanità a tavola. In cucina l’estro è affidato allo chef Giorgio Baldari che ha puntato tutto sui prodotti di qualità (soprattutto il pesce). Delizioso venirci anche solo per l’aperitivo.

Foto di copertina gentilmente concessa da Osteria Fratelli Mori

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scritto da:

Lorenzo Coletta

Romano, giornalista, dopo una prima esperienza di giornalismo radiofonico con l'agenzia Econews, ha cominciato ad appassionarsi al grande mondo dell'enogastronomia. Ha contribuito nel 2014 alla redazione della Guida dei Ristoranti di Roma di Puntarella Rossa edita da Newton Compton.

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