I miei 4 locali preferiti di Napoli e dintorni per l'estate
Pubblicato il 17 giugno 2015
D'estate a me viene proprio voglia di trascorrere il mio tempo libero all’aria aperta nei locali di Napoli con giardino e intrattenermi con gli amici per fare l’aperitivo o anche in tarda mattinata per un brunch in compagnia.
Ti svelo quali sono i miei posti preferiti.
Tra i miei amici, non c’è bisogno di aggiungere altro, basta che ci guardiamo e subito ci capiamo. Il Kestè è un luogo di ritrovo del centro storico di Napoli ormai consolidato, e per gli amanti delle mostre come me, rappresenta una sorta di succursale dei musei più strani di Napoli dove assistere a concerti, presentazioni, proiezioni, eventi a tema e esposizioni pittoriche e fotografiche.
Per gli amanti dei luoghi anticonvenzionali, il bar Il Chjostro è il posto giusto. Io sono rimasta incantata innanzitutto dal meraviglioso giardino che lo circonda e poi subito dopo dall’ottima fiorentina alla brace, lo consiglio per chi cerca anche un buon locale dove mangiare carne.E per gradire tanto buon vino, proveniente dalle migliori enoteche di Napoli e dintorni.
Sono venuta per la prima volta al Nabilah per festeggiare l’addio al nubilato della mia migliore amica e da allora ogni volta che posso ci ritorno. Per me è impagabile la bellezza di un locale in riva al mare che sorge ai piedi di una montagna che ospita una casa romana e se a tutto ciò ci aggiungi il miglior sushi che abbia mai mangiato, allora capirai perché me ne sono innamorata.
Fare il brunch a Napoli è un'esperienza che mi ha sempre incuiriosito ma solo quando sono andata alla Controra, ho capito come è bello condividere quest'esperienza con gli altri invitati, soprattutto se stranieri. In questo modo unisco l'utile al dilettevole, esercito il mio inglese e allo stesso tempo mo godo il brunch, immersa nel verde del giardino della Controra.
(La Controra, Piazzetta Trinità alla Cesarea, 231, tel:0815494014)
Foto di copertina di Al_HikesAZ su Flickr
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scritto da:
Giornalista pubblicista dal 2012, una laurea in sociologia e una sconfinata passione per l’universo delle parole, bilanciata da una certa avversità per quello dei numeri. A chi mi chiede dove ho lasciato il filo, rispondo che il filo, quello del discorso, raramente lo perdo se non per lasciarmi andare di fronte al panorama mozzafiato di Napoli, la mia città di cui sono perdutamente innamorata.