Ora o mai più: cosa fare assolutamente a Venezia prima che le orde turistiche ritornino

Pubblicato il 25 giugno 2020

Ora o mai più: cosa fare assolutamente a Venezia prima che le orde turistiche ritornino

Fino a qualche tempo fa ci sembrava utopia: uscire di casa senza mascherina e “ciao more” di qua “ciao more” di là, andare al mare senza dover affittare per forza draio e ombrellone, o peggio, cuocerci sotto il plexiglias, fare i ponti senza ansimare sotto la mascherina come i carlini. Il bollettino del Covid sta dando i risultati sperati e, in Veneto, non è raro arrivare alle famose 18 senza nuovi casi. Insomma, questo fine giugno – meteo permettendo –  sa proprio di libertà.
Venezia si sta ripopolando di brutto, specie nel weekend, con il turismo delle provincie limitrofe: Padova, Treviso, Verona. Qualche straniero già si becca in giro, ma nulla a che vedere con le orde barbariche degli ultimi anni. Se questo chiaramente incide sull’economia, dà l’occasione alla città, soprattutto alla sua ristorazione, di reinventarsi, facendosi conoscere e apprezzare anche da un pubblico più autoctono e attento. Nel frattempo, ogni veneziano dovrebbe approfittare di fare tutte quelle attività che, disincentivato dalla sgomitate e dalle laiche via crucis, andava spesso evitando. Insomma, ecco cosa fare assolutamente prima che Venezia torni – sperando mai succeda – la triste Disneyland della massificazione turistica e culturale.

Passeggiare in Riva degli Schiavoni con relax finale

La Riva degli Schiavoni, con tutti i suoi palazzi storici e la vista sul Canal Grande, è forse il simbolo della maestosità di Venezia. Possiamo essere veneziani da otto generazioni ma, specie al tramonto, la sua bellezza, quasi imbarazzante, ci prenderà quasi a schiaffi. Beh, approfittiamo di passeggiarci ora che il traffico è ancora affrontabile. Arrivati alla sua fine, proseguendo altri 10 minuti verso i giardini della Biennale (che ahimè rivedremo nel 2021), troviamo uno dei locali decisamente più suggestivi e verdi della città: La Serra dei Giardini.
Si tratta a tutti gli effetti di una serra di fine ‘800 rimessa a nuovo ma conservativa del suo aspetto retrò, piena di piante e fiori, anche acquistabili. Oltre allo shopping floreale, ci puoi far colazione o merenda con succhi bio, infusi di tè selezionati e torte home-made, pranzare con un club sandwich, un hamburger, un panino pulled pork o fare un aperitivo con vino e cicchetti. Relax verde, ora o mai più.

Fare giornata al Lido

Certe volte, piuttosto di affrontare il vaporetto per andare al Lido e la spiaggia colma di gente (ricordo turisti con valigia appresso ad agosto), si preferirebbe prendere il sole a Fincantieri con bagno nelle acque di Nuova Černobyl' (alias Marghera). Ma se il meteo, dopo una quarantena caraibica, deciderà di darci qualche gioia, meglio muoversi piazzare il nostro asciugamano fronte mare, senza dover affittare per forza sdraio e ombrellone, o dover fare un'ora tra battello e autobus per arrivare nei più selvaggi Alberoni. Lo dico per noi della plebe sprovvisti di capanna: attualmente la spiaggia libera rimane libera. La sola cosa (velatamente) vietata rimangono gli assembramenti di persone, quindi la partitella a calcio in 22, anche no. Obbligatoria, prima di tornare indietro, la tappa dal Peca (El Pecador) per il classico panino ludro low cost (se paragonato ai prezzi folli del Lido). Che la rosolata abbia inizio.

Acculturarsi

C'è questa cosa che quando visitiamo una città straniera, non saltiamo un palazzo o museo che sia uno, scordandoci invece di quelli a due passi da casa. Beh, la Venezia culturale sta ripartendo. Il teatro La Fenice, che attualmente ospita una mostra dedicata a Maria Callas, fino al 30 giugno prevede visite con ingresso a tariffa ridotta di 7 euro e audioguida gratuita (per iOS o Android) previa prenotazione. Il numero da chiamare è lo 041 786672, dal lunedì al venerdì in orario 10-17. Per i bambini fino ai 6 anni l'entrata è gratuita e sono previste agevolazioni per le famiglie. Da sabato 13/6 riaprono anche alcuni Musei Civici: Palazzo Ducale (10-18), il Museo del Vetro (11-17), il Museo del Merletto (12-16). Il biglietto per Palazzo Ducale è gratuito per nati e residenti a Venezia e bambini fino a 6 anni, per tutti gli altri visitatori tariffa ridotta di 13 euro. Per il Museo del Merletto e quello del Vetro l'ingresso è gratuito per tutti. Porte aperte anche per il Peggy Guggenheim, il sabato e la domenica, in orario 10-18, con un massimo di 70 persone all'interno degli spazi museali, conviene infatti acquistare il biglietto online per fascia oraria. Fino al 30 giugno, la Fondazione Querini Stampalia organizza, invece, visite a porte chiuse per piccoli gruppi (max 5 persone), dal martedì al venerdì, dalle 10 alle 17, su prenotazione. Il percorso, di un'ora circa comprende la visita del palazzo, delle collezioni permanenti e delle mostre temporanee, al costo di 20 euro. 

Frequentare locali sempre affollatissimi

Verissimo, la storica Torrefazione Cannaregio, nell'omonimo sestiere è roccaforte primariamente veneziana, ma se sommiamo anche i turisti vogliosi di bere il miglior caffè di Venezia, ecco che accaparrarsi la posizione privilegiata nei tavolini fronte canale, risulta quasi impossibile. Fare colazione in Fondamenta degli Ormesini col suo Caffé Remer (combinazione di 8 differenti qualità arabica) o magari uno shekerato, vista la stagione, dà le sue belle soddisfazioni. Anche la prova costume sarà clemente di fronte a certe brioche, torte e muffin (anche vegan). 
Fondamenta dei Ormesini, 2804, 30121 Venezia - Tel: 041 716371

Scoprire qualcosa di nuovo

Insomma, vogliamo dire la nostra in piazza quando andiamo a fare aperitivo? E allora iniziamo a provare cose nuove, innanzitutto in ambito culinario. Lo sappiamo, il veneziano è piuttosto abitudinario, gravita 365 giorni l'anno - e certo, un motivo c'è - tra questi ristoranti. Ma vogliamo lasciare proprio ai turisti la scoperta delle nuove perle gastronomiche della nostra città? Direi di no. Eccone allora una su tutte, fresca fresca d'inaugurazione. Sotto l'altisonante nome Alajmo nasce nell'omonima isola l'Hostaria in Certosa, un pop-up restaurant estivo, con tanto di piccolo orto in espansione. È aperto praticamente tutto il giorno, dalla colazione al dopocena, anche solo per mangiarsi un gelato o bersi un drink. Il menu, come vuole la vera alta cucina, sa essere semplice e ricercato allo stesso tempo, con influenze local evidenti. Prevale quindi il pesce (tartare di ricciola, spaghetto alle vongole, scartosso di calamari) ma non mancano carne e veg. I prezzi sono piuttosto accessibili. Per un primo si va dai 14 ai 18 euro. Dal sito si può accedere al servizio take away, e ritirare il tutto con la propria barca. Certo, una cena con una location tale non andrebbe persa.


Foto dei locali dalle rispettive pagine Facebook
Foto dell'Hostaria in Certosa e foto di copertina fornite dal relativo ufficio stampa
Foto del Lido di Venezia di Tnello su Flicr CC
Foto del di Palazzo Ducale di Daniele Barison su
Unsplash
 

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scritto da:

Martina Vascellari

Letterata / Clubber / Street food addicted

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