Piccoli ristoranti di alta cucina da scoprire a Roma per una cena memorabile

Pubblicato il 29 ottobre 2023

Piccoli ristoranti di alta cucina da scoprire a Roma per una cena memorabile

La Capitale nasconde piccoli tesori di gusto e passione che ingiustamente – o per fortuna – ancora non sono sotto i riflettori. Andiamo a scoprire insieme i più interessanti provati ultimamente

Ultimamente in Italia la ristorazione gourmet non sta vivendo una stagione economicamente felice. Sono tantissimi, infatti, i nomi illustri del panorama gastronomico d’eccellenza italiano che stanno vivendo delle vere e proprie crisi, se non addirittura fallimenti. Una moda che sta passando? Forse. Un’offerta non più in linea con i tempi e con la situazione economica generale? Anche. Quello che è sicuro è che spesso nella sfera della ristorazione gourmet si è esagerato nelle spese e negli investimenti per un ritorno economico che a volte non è stato neanche sufficiente a rientrarci. Ma la cucina gourmet non è solo una moda o una semplice impresa economica: è passione e soprattutto estro e la cosa più importante di tutte è che, se sai proporla bene, la cucina gourmet è per (quasi) tutti i palati e per tutte le tasche. Non è necessario andare a cena per forza in un ristorante stellato per trovare una cucina innovativa ed eccellente e spendere obbligatoriamente una fortuna. A Roma ci sono delle piccole realtà, a volte nascoste, dove giovani artisti della cucina riescono ad incantarti e farti capire la differenza tra arte e artigianato (che, sì, si applica in pittura, nella scultura, ma anche in cucina). Eccoli allora 6 ristoranti gourmet di Roma per passare una serata perfetta in compagnia di una cucina strepitosa e fuori dal comune.

All’Appio Latino la fantasia di Alessandro Di Crisci

Alessandro Di Crisci, chef e patron di Allalberone Cucina con Cantina, è giovanissimo e da appena tre anni ha aperto il suo ristorante nel cuore del quartiere Appio Latino, proprio di fronte al mercato dell’Alberone. Una sala che ricorda molto un bistrot parigino, con ampie vetrate d’angolo e tanti vini alle pareti. Ma la sorpresa qui è una cucina colma di fantasia ed estro. Nessun piatto è banale, neanche quelli più vicini alla tradizione romana (che comunque c’è e si sente) come il tonnarello alla crema di cicoria, pecorino e guanciale. Ogni accostamento ed abbinamento sono frutto di lunghi studi e preparazioni. Lo vedi nelle tartare (tonno, burrata, mela verde e tartufo), negli sfizi (come lo strepitoso hummus di carote arrosto, ananas e menta) e nei piatti più complessi, dove spicca ad esempio un risotto al salto al brasato di Barolo che crea dipendenza.
Allalberone Cucina con Cantina, Via Francesco Valesio, 5 Roma – Tel: 3917127198

Al Portuense la brace gourmet di Simone La Rocca dai sapori francesi

Cambiamo decisamente zona e ci spostiamo in quel del Portuense dove anche qui da tre anni Simone La Rocca e Serena Moretti hanno aperto Friccico. Un ristorante che, se lo provi la prima volta, ti farà perdutamente innamorare. La cucina di Simone è incentrata sulla brace, che è il vero cuore del locale, a vista e fumante. Tutti i suoi piatti ne prevedono almeno un passaggio. Una cucina forte e decisa, ma di una delicatezza unica, dove i ricordi della Francia sono tanti e ben distribuiti e dove la cacciagione ha un ruolo di protagonista assoluta, così come tutti i prodotti di stagione (adesso, per esempio, imperdibili i funghi porcini in tempura). Anche qui c’è un piatto che mi è entrato nel cuore e che mi fa attraversare Roma per venirlo a mangiare ed è la Lepre alla Royale, “praticamente perfetta sotto ogni aspetto”, per citare un personaggio di un famoso film.
Friccico Mangia&Bevi Bistrò, Viale dei Colli Portuensi, 169 Roma – Tel. 3668171293

Al Quartiere Africano il locale di Stefano Intraligi, tra cucina molecolare e colpi di genio

Ed ecco uno che la gavetta se l’è fatta come si deve e nel posto giusto, perché come ci insegna la storia, ogni grande artista è stato formato o ispirato da un altro grande artista. Questo è il caso di Stefano Intraligi, che porta con se’ tutta l’esperienza maturata nella brigata di Heinz Beck a La Pergola negli scorsi anni. Oggi Stefano ha aperto a via Scirè, nel cuore del quartiere Africano, Etienne, il suo ristorante, proprio di fronte alla scuola di cucina da lui fondata qualche tempo prima. Non mi divertivo così ad una cena da tempi immemori: quella di Stefano è una cucina teatrale e ricca di colpi di scena, dove altissima cucina molecolare si alterna a piatti straordinari di puro ingegno artistico. Qui si propongono due menu degustazione, due percorsi diversi in tutto e per tutto. Io ho provato quello ispirato ad Alice nel Paese delle Meraviglie: inganni, vero e non vero (l’asso di picche all’arrabbiata), consistenze nuove (il pane cristallizzato su tutte), nulla era banale, tutto era straordinariamente vero, nuovo ed indimenticabile.
Etienne, via Scirè, 18 Roma – Tel. 3938902073

Ad Ostiense dove Tommaso Pennestri fa diventare gourmet la tradizione pura

La cucina gourmet non deve per forza essere avanguardista e alla ricerca continua del nuovo, ma può basarsi anche sulla semplicità e sulla tradizione pura. A Roma l’esempio perfetto è la Trattoria Pennestri ad Ostiense, dove ad ormai sei anni dall’apertura ogni volta che vengo trovo sempre una gioia e nuove sensazioni positive. In sala si viene coccolati da Valeria e dal suo staff con un servizio da prendere come esempio per eccellenza e puntualità, mentre in cucina c’è Tommaso Pennestri a trasformare le cose più semplici in capolavori del gusto. Qualche esempio di piatti? Ecco qui l’hummus alla vignarola, con tutti i sapori della primavera romana, oppure i suoi mitici rigatoni con la pajata e colatura di alici, un connubbio estremo ma incredibile per consistenza e armonia, e poi le animelle con funghi, capocollo e salvia, dai profumi inebrianti.
Trattoria Pennestri, via Giovanni da Empoli, 5 Roma – Tel. 065742418

Al centro storico sapori d’oriente con la vera cucina fengh-shui a due passi dal Pantheon

Era giusto che inserissi in questa breve rassegna sui ristoranti gourmet nascosti di Roma anche un indirizzo etnico, ma che ormai possiamo definire una delle gemme più splendenti del panorama gastronomico gourmet della Capitale. Green T, a due passi dal Pantheon è il regno di Giacomo Rech e di sua moglie Jiang Yan. La proposta si basa ovviamente sulla cucina tradizionale cinese, quella imperiale, basata sui principi filosofici del fengh-shui, dove non è il gusto ad essere il senso protagonista, ma la vista e poi l’olfatto. Colori, armonia e profumi, dunque in un percorso degustativo che avvicina il cliente alla vera tradizione cinese. Tra i miei piatti preferiti sicuramente il Maiale del Grande Timoniere (che la leggenda vuole fosse la pietanza in assoluto più amata da Mao Tze Tung ) e che consiste in un maiale stracotto con castagne d’acqua (il frutto delle ninfee) ed il ciclo dell’Anatra alla Pechinese servita rigorosamente in tre portate (zuppa, pelle e carne).
Green T, Via del Piè di Marmo, 28 Roma – Tel. 066798628

A Settebagni la cucina sorprendente di mare e di terra di Simone Tanda

Ultima deliziosa scoperta fatta sul campo è un ristorante d’albergo a Settebagni e precisamente quello del Favilla Hotel. In questo elegante boutique hotel alla periferia nord della Capitale gestito dalla famiglia Sebastiani spicca la cucina del giovane chef Simone Tanda che mi ha letteralmente stupito per qualità e “mano”. Qui si spazia da specialità di mare (battuta di gambero con passion fruit e tatsoi) a quelle di terra con estrema eleganza, senza mai perdere armonia (costata di Patanegra con bieta e chutney di mela). Non c’è un piatto che non mi abbia fatto sussultare di gioia, non ci sono mai banalità o cose già viste, solo tantissima ricerca e studio e una passione decisamente fuori dal comune. Vale quindi decisamente la pena venire apposta qui per godersi una delle cucine più sorprendenti mai provate a Roma e dintorni negli ultimi anni.
Ristorante del Favilla Hotel di Charme, Via Salaria 1497 Settebagni (RM) – Tel: 0681152875

Foto di copertina tratta da pagina Facebook di ​Friccico

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scritto da:

Lorenzo Coletta

Romano, giornalista, dopo una prima esperienza di giornalismo radiofonico con l'agenzia Econews, ha cominciato ad appassionarsi al grande mondo dell'enogastronomia. Ha contribuito nel 2014 alla redazione della Guida dei Ristoranti di Roma di Puntarella Rossa edita da Newton Compton.

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