I bar dei musei di Napoli

Pubblicato il 20 giugno 2014

I bar dei musei di Napoli

Dopo il giro per musei, ecco dove sostare per riposarsi con un buon caffè o un bel libro all'ombra di un albero

Vi ho già parlato dei musei più strani di Napoli ma ora che è arrivata l’estate, dopo tanta cultura, in giro per le sale del museo, una bella sosta nei bar dei musei di Napoli, ci vuole proprio. In particolare ce ne sono due che d’estate sono i miei preferiti.

Caffè in villa

Da poco ha riaperto il bar della Villa Floridiana e questo posto per me è unico, perché è legato ai miei ricordi di infanzia, quando da bambina trascorrevo ore a giocarci. E ora che sono cresciuta vengo in questo caffè, per rilassarmi e soprattutto per leggere un libro d’arte o di storia che trovo nella vasta libreria del caffè. E così con una tazzina di caffè napoletano, mi piace sedermi all’ombra di un albero e leggere per ore. E poi per proseguire il mio tour culturale, ne approfitto per visitare l’incantevole museo delle ceramiche con esemplari rari e preziosi. E se dopo mi viene fame, beh non mi perdo d’animo e mi attrezzo per fare un picnic in uno dei parchi più belli di Napoli.
(Villa Floridiana, via Cimarosa, 77 Napoli)

Aperitivo ad arte

Al Museo Madre ci vengo spesso quando mi trovo in giro per il centro storico di Napoli e spesso l’occasione è buona per visitare il museo e dopo fermarsi al bar del cortile per bere un aperitivo con gli amici. Sì perché il bello di questo posto è che si trova all’interno di un edificio storico di Napoli e la modernità delle opere d’arte che espone crea un piacevole contrasto con le mura storiche che le ospitano. Soprattutto nelle sere d’estate l’atmosfera è davvero suggestiva e potrei trascorrere ore a parlare con i miei amici di arte, storia e quant’altro davanti un mojito bello freddo e dissetante.
(Museo Madre, via L.Settembrini 79 Napoli, tel:0811931 3016)

  • ARTS
  • COLAZIONE
  • APERITIVO

scritto da:

Arianna Esposito

Giornalista pubblicista dal 2012, una laurea in sociologia e una sconfinata passione per l’universo delle parole, bilanciata da una certa avversità per quello dei numeri. A chi mi chiede dove ho lasciato il filo, rispondo che il filo, quello del discorso, raramente lo perdo se non per lasciarmi andare di fronte al panorama mozzafiato di Napoli, la mia città di cui sono perdutamente innamorata.

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